Gabriele d’Annunzio
Gabriele d’Annunzio nacque a Pescara il 12 marzo 1863
Poeta, drammaturgo, giornalista, politico, militare è stato un personaggio che ha segnato e influenzato profondamente la sua epoca. Appena conclusi gli studi liceali al prestigioso Convitto Cicognini di Prato pubblicò “Primo Vere“, raccolta di poesie che riscosse subito un grande successo.
Poesia O Falce di Luna calante
O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ’l vasto silenzio va.
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme…
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Questa bellissima poesia, che fa parte del Canto Novo, è stata composta nel 1882 da d’Annunzio a soli 18 anni di età.
D’Annunzio sulla spiaggia di Francavilla
D’Annunzio giovanissimo ha iniziato a frequentare il Cenacolo fondato da Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare dove si riunivano anche altri artisti come il compositore Francesco Paolo Tosti, lo scultore Costantino Barbella, l’etnologo Antonio di Nino, Edoardo Scarfoglio, Basilio Cascella…. Il Cenacolo michettiano fu un vero e proprio laboratorio sperimentale teso ad eliminare i confini fra le diverse arti: pittura, scultura, musica e poesia. Tra Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Michetti c’era un rapporto fraterno, viscerale ed entrambi faranno dell’Abruzzo il motivo ispiratore delle loro opere. Per circa quindici anni d’Annunzio fu ospite di Francesco Paolo Michetti al “Conventino” (così il Vate soleva spesso chiamarlo) dove scrisse “Il Piacere” (1889) ,” L’Innocente“ e “Il trionfo della morte” (1889).
Il sodalizio con Francesco Paolo Michetti si protrasse fino al 1903-1904, anno in cui il pittore curò scenografie e costumi per la rappresentazione del dramma “La figlia di Iorio”.
Ma d’Annunzio sentiva il bisogno di uscire da un ambiente strettamente provinciale e si trasferì a Roma. Iniziò a scrivere per la Tribuna, giornale di esponenti della Sinistra Storica ed ebbe così l’opportunità di frequentare ambienti esclusivi della Capitale. Nel 1883 sposò a Roma Maria Hardouin, duchessa di Gallese, dalla quale poi si separò dopo pochi anni a causa delle numerose infedeltà extraconiugali. Nel 1897 d’Annunzio entrò in politica e fu eletto deputato con la Destra. Successivamente, dopo la sanguinosa repressione dei moti di Milano ad opera del generale Bava Beccaris, si avvicinò al partito Socialista. Il grande successo letterario per lui arrivò nel 1889 con la pubblicazione del “Il Piacere“, romanzo incentrato sulla figura dell’esteta decadente. Tra il 1891 e il 1893 a Napoli venne a contatto con gli scritti del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche e fu affascinato dalle sue teorie sul Superuomo.
Nel 1894 entrò nella vita di Gabriele la celebre Eleonora Duse, attrice ricercata e acclamata in tutti i teatri dell’epoca. Con lei iniziò una relazione passionale, intensa, tormentata che si protrasse per vari anni. D’Annunzio per vivere accanto a lei si trasferì a Firenze nella famosa villa la Capponcina dove condusse una vita principesca e molto dispendiosa tanto che nel 1910, per sfuggire ai creditori, dovette riparare in Francia. A Parigi il Vate, diventato ormai un personaggio famoso, visse una intensa attività di scambi culturali, conobbe Tommaso Filippo Marinetti, fondatore del Futurismo, e partecipò attivamente ai dibattiti tra decadentisti e naturalisti.
Nel 1915, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, d’Annunzio tornò in Italia ed iniziò a condurre una intensa propaganda interventistica. Il Vate indossò così i panni del Poeta-Soldato. Si arruolò come volontario e, ottenuto il brevetto di “Osservatore di aereo“, iniziò a effettuare varie incursioni su Trento e Trieste con lancio di volantini propagandistici. Fu nominato Maggiore della Regia Aeronautica.
Carta natale di Gabriele D’annunzio
Il 16 gennaio 1916, in seguito a un atterraggio di emergenza, riportò una ferita alla tempia con perdita della vista ad un occhio. Durante la degenza compose il Notturno. Nel 1919 il trattato di Vienna stabilì il passaggio della Città di Fiume alla Jugoslavia e allora Gabriele d’Annunzio, approfittando della delusione del popolo italiano tradito dalla “vittoria mutilata“, radunò un manipolo di legionari improvvisati, gli Arditi, e con baldanza e coraggio diede luogo alla impresa che portò alla occupazione di Fiume. Impresa che poi terminerà tragicamente col Natale di Sangue ad opera dell’esercito regolare Italiano. D’Annunzio, ormai fisicamente logoro e deluso dalla politica, si ritirò da sorvegliato speciale di Mussolini sulle sponde del Garda al Vittoriale degli Italiani.
Produzione artistica. Le opere più famose di d’Annunzio:
– Primo Vere (raccolta di poesie composte all’età di sedici anni) e Canto Novo (63 liriche pubblicate all’età di 19 anni )
– Le Laudi divise in quattro libri col nome delle Pleiadi: I Maia, II Elettra, III Alcyone (famosa “La pioggia nel pineto” di cui la Duse fu musa ispiratrice e “Pastori”), IV Merope
-Romanzi. Trilogia: Il piacere, L’innocente, Il trionfo della morte
Tra le opere teatrali la famosissima Figlia di Iorio.
Carta Natale di Gabriele d’Annunzio
Gabriele D’Annunzio nato il 12 marzo 1863 ore 8 a Pescara
Pesci ascendente Toro
Sembrerà strano ma l’interpretazione del Tema Natale di un personaggio tanto complesso, poliedrico, geniale come d’Annunzio risulta più semplice di quanto non si creda. Esaminiamo analiticamente gli aspetti astrologici più significativi che ne hanno caratterizzato la vita e le opere.
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Al segno dei Pesci dominato da Nettuno, il pianeta della sensibilità, dell’immaginazione e della creatività appartengono moltissimi artisti: Friederich Chopin, Gioacchino Rossini, Alessandro Manzoni, Enrico Caruso ma anche Lucio Battisti, Lucio Dalla e tanti altri. Uno degli appellativi più significativi di D’Annunzio è stato quello di Immaginifico. Lui aveva una grandissima fantasia e capacità di creare neologismi… fu un “pubblicitario” ante litteram. Sono tante le parole create dal Poeta entrate nell’uso comune: Scudetto, Tramezzino, Oro Saiwa, Vigili del Fuoco, Rinascente, Milite Ignoto… per dirne alcune.
Fu uno dei primi testimonial pubblicitari di marchi di prodotti gastronomici: il Parrozzo di Luigi D’Amico grazie a Gabriele d’Annunzio divenne il dolce simbolo di Pescara e dell’Abruzzo. La grande capacità inventiva, la creatività e la fantasia di D’annunzio derivano innanzitutto dalla appartenenza al segno dei Pesci che, nel suo Tema Natale, è “esaltato” dalla posizione del Sole in Casa XII, settore cioè che, astrologicamente, corrisponde proprio al segno dei Pesci. Ma inoltre il Vate nella sua Carta Natale presenta anche una rara e favorevolissima congiunzione del Nodo Lunare Nord con la Luna. Il Luminare Notturno, ispiratore per eccellenza di grandi artisti e poeti del calibro di Giacomo Leopardi, riceve in questo caso una forza straordinaria dal Nodo Lunare Nord considerato dagli astrologi un vero e proprio “moltiplicatore“ delle influenze degli astri con cui viene a contatto . Si tenga presente che il Nodo Lunare Nord lo si riscontra in personaggi famosi come Papa Woytila, Amedeus Mozart, Donald Trump, Sergio Marchionne, Gianni Agnelli, e altri…
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Plutone all’Ascendente
Nettuno è il pianeta che ha segnato profondamente soprattutto la prima parte della vita di D’annunzio, la giovinezza, e testimonianza ne sono le bellissime poesie raccolte in “Primo Vere” e “Canto Novo” composte in giovanissima età, ma c’è un altro pianeta che ha avuto un peso determinante nel carattere, nel comportamento e nella vita di d’Annunzio: Plutone. Questo pianeta che, governa l’inconscio, le nostre energie più profonde e segrete, la sessualità è situato nei primi gradi dell’Ascendente in una posizione “Dominante“ e dona ai Nativi un carattere forte, una volontà di potere, una carica magnetica formidabile. Il soggetto “Plutoniano” può fare ricorso ad una energia incredibile che scaturisce dal profondo, che gli dà la possibilità di riprendersi anche dai momenti più critici della propria esistenza. Sono molti i personaggi, appartenenti alle più svariate categorie, che sotto l’influsso di Plutone hanno raggiunto la fama anche a livello internazionale: Gianni Rivera, Lionel Messi, Cristian Barnard, Pablo Picasso, Juan Manuel Fangio, Padre Pio. Come non mettere in relazione queste prerogative “Plutoniane“ con le molteplici avventure femminili del Poeta, con il suo erotismo sfrenato ma anche con il suo coraggio, con i suoi gesti eroici, con il suo carisma… D’altronde l’appellativo di Vate (Poeta che, animato da spirito profetico interpreta e guida i sentimenti delle masse) si addice perfettamente ad un personaggio come d’Annunzio.
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Venere in Ariete e in Casa XII. L’erotismo di D’annunzio, oltre che da Plutone, deriva anche da Venere, il pianeta simbolo dell’amore anche in senso fisico. Questo pianeta, situato nell’aggressivo segno dell’Ariete e nella Casa XII, può dar luogo ad eccessi, ad atteggiamenti sado-masochistici e anche a varie forme di deviazioni (Vedi il “Piacere”).
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Urano Il pianeta situato nella Casa II, quella del denaro, è quanto di peggio possa capitare, dal punto di vista finanziario, a un soggetto soprattutto se il pianeta è “leso“ ossia riceve aspetti negativi da altri pianeti… È quello che si verifica nella Carta Natale di d’Annunzio! Urano è quadrato (90°) al Sole ed è opposto (180°) alla Luna… Spese eccessive, esagerate per cui è stato costretto a rifugiarsi in Francia. Il Poeta però alla fine se l’è sempre cavata grazie agli aiuti della Duse e, astrologicamente, a un bellissimo aspetto di trigono (120°) dell’astuto e abile Mercurio con Urano…