Campionato della salute mentale

di Armando Marcucci

Forse pochi sanno che a Montesilvano si svolge il campionato Regionale della “4 Categoria FIGC”, primo torneo nazionale di calcio a 7 riservato a calciatori e calciatrici con disabilità intellettivo-relazionale e patologie psichiatriche, promosso dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e in particolare dal Presidente Gravina (sangritano di adozione) con il sostegno e l’adesione convinta di tutte le principali componenti del mondo del calcio (https://www.figc.it/it/paralimpico-e-sperimentale/la-storia/).

In effetti, presso il Centro Sportivo Vestina sito in via Leoncavallo a Montesilvano si svolge questo campionato ufficiale della FIGC e le prime partite hanno avuto luogo all’inizio del mese di novembre.

La nostra Regione può contare su una nutrita compagine di squadre partecipanti, tanto è vero che ci sono addirittura due divisioni!

La FIGC e Il suo Presidente hanno già ricevuto da parte delle UEFA e della FIFA degli importanti riconoscimenti, in quanto la ns. FIGC è l’unica Federazione Giuoco Calcio al mondo ad aver organizzato un campionato di siffatta natura.

Io stesso ho cercato in Umbria (mia terra di origine) di organizzare una squadra che potesse partecipare al richiamato campionato federale.

Ho contato sul supporto di una importante realtà locale ovvero la “ASD Ellera Calcio” che è in testa al campionato di Eccellenza Regionale Umbra (la città di Ellera si trova nei pressi di Perugia, in direzione della Toscana e la squadra ha un importante passato in Serie D, un po’ come il nostro Francavilla, per fare un paragone anche come numero di abitanti…) e ci siamo infine iscritti, solo che essendo gli unici in Regione abbiamo dovuto scegliere se giocare nel Campionato Marchigiano (sede di giuoco: Ascoli) o in quello Toscano (sede di giuoco: Pontedera ) e si è poi scelto quello toscano, solo per motivi di convenienza logistica.

In questa sede, oltre ad invitare tutti coloro che ci leggono, a seguire le sorti dei “Lanciano Specials”, o dell’”Accademia Biancazzurra”, o della “Stella del Mare” (queste sono solo alcune delle squadre che partecipano ai campionati abruzzesi…) mi permetto di allegare alla presente una “nota” scritta da un ragazzo tesserato con l’Asd Ellera Calcio, il ragazzo in questione si chiama Andrea Bachiorri ed apre delle profonde riflessioni, rispetto alle quali tutti noi dovremmo dare la giusta importanza ed attenzione.

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Riflessione sulla divisione calcio paralimpico sperimentale FIGC

Mi chiamo Andrea e sono un nuovo tesserato che gioca con l’A.S.D Ellera calcio.

Credo che questo campionato sia una grande opportunità per ragazzi che avrebbero difficilmente avuto l’occasione di sperimentare l’emozione di una vera partita di calcio con un arbitro ufficiale, divise da gara, tifo e sana competizione. È bello vedere l’entusiasmo dei ragazzi che esplodono di gioia anche per un goal apparentemente inutile.

Se dovessi però porre un’osservazione, mi verrebbe da dire che questo, più che un campionato che favorisce l’inclusione, a mio avviso, è un campionato che favorisce solo l’integrazione di ragazzi con problematiche di salute mentale. Dico così perché viene data l’opportunità di mettersi in gioco ma solo con altre persone con delle problematiche. Credo che, più che fare inclusione, ciò possa portare a una pericolosa stigmatizzazione.

Mi preme sottolineare inoltre che le definizioni “disabili mentali” o “ragazzi con abilità diverse” sono, a mio parere, non esatte, poiché molti ragazzi iscritti al campionato possono presentare disturbi dell’umore o della personalità che, attraverso un percorso terapeutico e psicoterapico, possono risolversi e consentire così alla persona di vivere una vita come tutte le altre. Perciò credo che sia corretto dire semplicemente “Campionato della salute mentale” oppure “Campionato per ragazzi con problematiche di salute mentale”.

Mi piace ricordare come giocatori illustri come Beckham, Iniesta e lo stesso Buffon abbiamo avuto problemi di salute mentale. Questo per dire che non si possono trattare le problematiche della psiche come quelle fisiche, poiché è vero che se ti manca una gamba ti mancherà per sempre, ma se sei depresso o hai delle modalità disfunzionali non vuol dire che sarà così per il resto della tua vita. Questa leggerezza culturale è una delle tante motivazioni che alimentano lo stigma sulle malattie mentali, allontanando chi ne soffre dai percorsi di cura per paura o vergogna

Poi, sarei superficiale se negassi che ci sono disturbi, come quelli del quadro autistico o gravi ritardi cognitivi, che portano a una disabilità permanente, ma questi non rappresentano certo la totalità dei ragazzi. La realtà è multiforme e come tale deve essere considerata.

Un campionato nel quale nelle rose delle squadre ci sia un percentuale di ragazzi senza problematiche sarebbe auspicabile in quanto porterebbe a una complessità sociale che potrebbe far crescere l’intero movimento. L’ ANPIS (Associazione Nazionale Per l’Inclusione Sociale) è ormai da più di vent’anni che promuove iniziative con questa modalità e vi assicuro, da giocatore, che il clima che si respira è davvero travolgente. Ciò che manca ad ANPIS è forse un qualcosa che ritrovo nel campionato FIGC, ovvero una serietà e professionalità a mio avviso necessarie per dare la giusta spinta a tale movimento inclusivo sociale. So che i punti di vista sono ben diversi e non voglio azzardare nel pensare a una collaborazione, ma so anche che, senza fare grandi stravolgimenti, piccole cose possono essere fatte. Ad esempio, è buona pratica negli eventi ANPIS organizzare un terzo tempo a fine competizione nel quale i ragazzi possano interagire con le squadre avversarie in compagnia di buon cibo. Un momento importante che stimola la relazionalità dei ragazzi.

Non mi va di andare oltre perché credo di aver già detto troppo; a ogni modo, spero che queste parole non abbiano offeso chi si sta sbattendo nel tentativo di cambiare qualcosa. Queste sono semplici riflessioni di un ragazzo di 24 anni con tante speranze nel cuore e spero che in parte possano essere anche le vostre.

Un abbraccio

ANDREA

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Con queste importanti considerazioni di Andrea, auguriamo a tutte le Ragazze (è un campionato misto, lo ricordo) e ai Ragazzi coinvolti in questa lodevole iniziativa delle FIGC, le migliori fortune e i più piacevoli momenti di gioia, serenità e gioco.

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