SÌ, CAMPIONI…!! Campioni di stile… di coraggio … di amor patrio!

di Marco Cavicchia

Cari lettori, ora possiamo urlare tutta la nostra gioia, siamo campioni d’Europa meritatamente. Gli azzurri hanno dimostrato durante il torneo di essere la squadra più forte e il merito di tutto ciò è senza ombra di dubbio del nostro CT Roberto Mancini. Il mister ha preso l’incarico dopo il fallimento della precedente gestione e ha puntato senza paura sui nostri giovani, anche su quelli che non giocavano con continuità nei club di appartenenza, ha saputo plasmare e far crescere un gruppo coeso senza primedonne, ognuno ha giocato e lottato per la squadra, senza egoismi, il vero fuoriclasse è stato lui, Mancini. Questo gruppo può veramente aprire un ciclo vincente???? È la domanda che si pongono tutti gli italiani. Io dico sì, anche se la coppia insuperabile Chiellini-Bonucci non potrà giocare all’infinito vista la loro carta d’identità, in quel reparto ci sarà bisogno di un cambio generazionale e non sarà per niente facile sostituire due difensori fortissimi come loro due. Vorrei poi citare tre giocatori in particolare Spinazzola, Verratti e Immobile. Il primo stava disputando un torneo impressionante, incontenibile sulla fascia sinistra, fino al grave infortunio che ci ha lasciato con le lacrime agli occhi: onore a te, grande Spina, come ti chiamano i tuoi compagni e tutti noi italiani ti auguriamo una pronta guarigione. Il secondo perché abruzzese verace, nostro corregionale, non si può non amarlo, dare la palla a lui è come metterla in cassaforte. Arrivato da un infortunio, ha stretto i denti, ha superato la concorrenza di Locatelli ed è venuto fuori alla distanza: grande Marco! Il terzo, Ciro Immobile, lo dico da ex attaccante e ora allenatore, è stato aspramente criticato da tutti, ma ha fatto un lavoro incredibile per la squadra, non si è mai risparmiato, non sarà stato lucido in fase realizzativa, è vero, ma sfido chiunque a pressare sempre e costantemente gli avversari, sempre lì a dare fastidio e poi essere anche lucido sotto porta: grande Ciro! Per concludere, tre cose mi hanno colpito di questi Europei: una è sicuramente il dramma che ha colpito Eriksen. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio, anche se dovrà con ogni probabilità smettere di giocare a calcio, ma l’importante, dopo quello che ha passato e il rischio corso, è tornare a stare con la sua famiglia e a una vita normale. Secondo: rivedere anche se in parte il pubblico sugli spalti, era ora! Senza pubblico il calcio perde il suo fascino: le coreografie, i cori dei tifosi, i colori delle bandiere, senza tutto questo era veramente desolante. Terza cosa: vedere i nostri Azzurri, squadra di guerrieri corretti e rispettosi, superiori agli inglesi al contrario dimostratisi presuntuosi, scomposti e violenti nei comportamenti. Abbiamo impartito loro una dura lezione sia prima del match che dopo, mettendo a nudo l’incapacità anglosassone di essere sportivi. Questo io credo essere il motivo ulteriore che in aggiunta alla catarsi (nella psicoanalisi è il processo di liberazione da eventi traumatizzanti) dopo un anno e mezzo di isolamento pandemico, alla meritata vittoria agli europei ha trascinato gli italiani in un delirio collettivo. Grazie, ragazzi, per averci dato emozioni che faranno la storia; grazie per avere dipinto un cielo azzurro sull’Europa. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma stiamo tornando alla normalità.

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