Plasma immune da convalescenti (plasma da convalescenti)

di Romeo Lisciani 3 maggio 2020

In letteratura ci sono numerosi esempi che il plasma di convalescenti è stato usato con successo per la profilassi e il trattamento di infezioni da coronavirus, comprese SARS-1 e MERS o “aviaria” (1). Con l’attuale pandemia da COVID-19, il plasma di convalescenti è stato inizialmente usato in China. I lavori disponibili mostrano che la somministrazione a pazienti critici di una o due unità di plasma (200-250 ml) con un titolo di anticorpi neutralizzanti > 1:64, riduce la viremia e migliora grandemente il quadro clinico della malattia. Sembrerebbe quindi che i problemi causati dall’infezione da covid-19 possano essere superati facilmente. Sfortunatamente non è così, perché ci sono limitazioni importanti all‘uso del plasma da convalescenti. Innanzi tutto, la sua disponibilità è limitata e questo ne preclude la somministrazione a un gran numero di soggetti, come questa pandemia invece richiede. Un secondo punto, è il rischio di trasmissione di virus
dal donatore: primi tra tutti quelli dell’epatite, ma non solo questi. Il terzo punto, sono le difficoltà logistiche nel reclutamento dei donatori. In ultimo, la questione della sicurezza
di chi dovrà maneggiare plasma potenzialmente infetto.
Va però osservato che del punto di vista scientifico, l’uso del plasma di convalescenti ci dà un’informazione importante, ossia che il nostro organismo è capace di produrre anticorpi neutralizzanti verso il COVID-19. Questo è una grande speranza per l’efficacia dei vaccini attualmente in sviluppo. Resta da stabilire quanto durerà la immunità acquisita.

1 Bailey JA and Thobian AR
Developmeent of convalescent plasma for the prevention and treatment of COVID-19
J Clin Invest, 2020. https://doi.org/10.1172/JC1138745

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