Il ruolo del Consiglio Comunale

Il Consiglio Comunale ha la esclusiva funzione di pianificazione territoriale ed urbanistica

 di Mauro De Flaviis

Cari lettori, abbiamo fallito il consueto appuntamento di fine mese nello scorso dicembre e ce ne scusiamo! Al termine delle festività natalizie siamo a proporvi un numero ridotto nella foliazione dedicato prevalentemente all’inaugurazione del ponte sul Saline a ridosso di Porto Allegro, avvenuta il 20 dicembre scorso. Abbiamo effettuato questa scelta perché riteniamo l’argomento degno di approfondimento univoco e ciò ci permetterà di uscire con due numeri a gennaio recuperando il numero mancato di fine dicembre.

Plaudiamo alla scelta di intitolare il manufatto alla illustre concittadina e insegnante Filomena Delli Castelli, Deputato dell’Assemblea Costituente e Deputato nella 1° e 2° Legislatura, oltre che Sindaco di Montesilvano dal 1951 al 1955.

Il processo che ha portato alla realizzazione del ponte in questione è esemplare del modo di procedere delle pubbliche amministrazioni locali in riferimento agli investimenti in infrastrutture, lento e scarsamente coordinato con la pianificazione dei differenti Enti interessati. Esso è stato progettato insieme agli altri due ponti già inaugurati negli ultimi due anni e fa parte di un intervento, finanziato con fondi CIPE, pari a 15 milioni e 813 mila euro, a opera della Provincia, con lo scopo di migliorare il collegamento tra i Comuni di Montesilvano e Città Sant’Angelo. La primogenitura del progetto è della seconda giunta provinciale a guida Giuseppe De Dominicis, conclusasi il 7 giugno 2009, che ottenne il finanziamento dal CIPE per la progettazione e la costruzione dei tre ponti sul Saline.

Dall’ottenimento del finanziamento nel 2006 all’inaugurazione del terzo ponte sono passati tredici anni senza che Montesilvano sia stata in grado di realizzare nel frattempo un Piano Traffico o un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile per valutarne in anticipo gli impatti. In realtà senza tale strumento di pianificazione locale il progetto è nato monco, ma poiché è stato gestito da altro Ente locale, la Provincia di Pescara, esso ha ragionato sulla opportunità di sfruttare le risorse disponibili trascurando la mancata sponda della pianificazione locale.

All’epoca dell’ottenimento del finanziamento CIPE l’ANAS aveva pianificato anche di realizzare, finanziandolo con 55 milioni di €, il prolungamento della circonvallazione di Francavilla-Pescara-Montesilvano verso Città Sant’Angelo/Silvi. Il finanziamento ANAS fu in seguito purtroppo dirottato su altro capitolo di spesa per la indisponibilità del Comune di Montesilvano a concedere il nulla osta al passaggio della circonvallazione su terreno adiacente a via Migliorino Di Pietro, sul quale invece ritenne prioritario e opportuno avviare la costruzione di una scuola in legno, mai completata e oggi scheletro ammalorato per il quale la comunità paga un leasing in costruendo alla impresa costruttrice che ha adito alle vie legali nei confronti del Comune, reo di aver cambiato le carte in tavola in fase di realizzazione. Ricordo a chi oggi si lamenta del caos generato dal traffico proveniente dalla circonvallazione di ringraziare il Sindaco dell’epoca Lillo Cordoma e la sua Giunta e il Consiglio Comunale dell’epoca, per non essere stato in grado di affermare con fermezza in tema di pianificazione urbanistica la priorità della realizzazione della circonvallazione verso Silvi, per averci regalato la perdita del finanziamento. Gli interessi di pochi, i soliti burattinai locali capaci di muovere le truppe cammellate alla bisogna, purtroppo prevalsero sull’interesse della comunità e oggi si rischia di ricadere in un errore di mancata pianificazione similare.

Nel corso del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto per i tre ponti nel 2011 l’associazione Patto per Montesilvano, di cui ero presidente all’epoca, presentò a mia firma un’osservazione al progetto elaborato dal raggruppamento di imprese e progettisti aggiudicatari dell’appalto: Di Prospero srl, 32 sas di Di Mario Angelo & C, Omac architetture in acciaio srl, prof. ing. Luigino Dezi, ing. Omero Bassotti, Sagi srl e Geomeccanica Consulting srl.. Essa conteneva la richiesta di modificare la proposta progettuale al fine di dare priorità e favorire il passaggio del trasporto pubblico di massa, all’epoca dei fatti la progettata filovia Filò che avrebbe dovuto attraversare la strada parco provenendo da Francavilla/Pescara per raggiungere Silvi Marina. A nostro avviso il quinto ponte sul Saline, insistenti su tre chilometri di Fiume, avrebbe dovuto essere dedicato preferenzialmente al trasporto pubblico di massa e non al flusso veicolare automobilistico che avrebbe aggredito il lungomare di Montesilvano e Pescara, il cui utilizzo dovrebbe essere fortemente limitato dalla sua prevalente funzione turistica, ruolo a cui dovrebbe essere quasi esclusivamente dedicato. Il Comitato di Valutazione di Impatto Ambientale, presieduto dall’arch. Sorgi, con l’assenso dell’assessore protempore del Comune di Montesilvano avv. Vittorio Iovine, ritenne non necessario procedere alla modifica del progetto e rimandò al Consiglio Comunale di Montesilvano la scelta di limitare il traffico veicolare sul ponte e favorire alternativamente il trasporto pubblico di massa e le altre modalità sostenibili di mobilità. Riportiamo nelle pagine interne integralmente la osservazione presentata a suo tempo e il relativo parere del Comitato.

Il 12 marzo 2013 il Consiglio Comunale di Montesilvano titolare della funzione di pianificazione urbanistica, su sollecitazione della Provincia di Pescara ad approvare il progetto, a seguito di una lunga discussione trascritta in un verbale di 43 pagine, approvò il progetto del ponte con la delibera n. 22 senza modifiche temendo di perdere i finanziamenti CIPE. Il Consiglio approvò a larga maggioranza una mozione riportata nella delibera n° 23 che impegnava la Giunta a operare affinché la transitabilità su detto ponte fosse riservata alla filovia, ai mezzi pubblici, ai mezzi di pronto intervento e di soccorso, ai pedoni ed ai ciclisti.

Il Consiglio attuale ed il precedente da quel pronunciamento non si è più occupato del tema, come confermato dal Presidente del Consiglio Ernesto De Vincentis, e la Giunta ha deciso di non tenere conto del volere del Consiglio, cristallizzato nella mozione 23 del 12.03.13, appropriandosi della funzione di pianificazione urbanistica e scegliendo di non assumere alcuna iniziativa in ossequio alla mozione stessa. Siamo stupiti della inerzia del Consiglio Comunale.

Quanto è accaduto è grave perché Montesilvano continua a non ottemperare all’obbligo di redigere il Piano Urbano del Traffico, obbligo in essere dal 1995 e mai preso in considerazione, forse perché gli amministratori degli ultimi 25 anni hanno ritenuto che la nostra Città non avesse bisogno di tale strumento. Il Codice della Strada prevede la surroga dell’esecutivo in caso di inottemperanza. Verificata l’assoluta determinazione a procedere all’apertura del ponte Delli Castelli dell’esecutivo, ignorando gli appelli degli albergatori e dei balneatori, abbiamo ritenuto necessario, insieme ad altri amici, richiamare l’Amministrazione ad assolvere a tale obbligo, inviando un esposto al Prefetto, all’Assessore ai Trasporti della Regione Abruzzo e al Ministero dei Trasporti. Nell’esposto si è anche proceduto a diffidare il Sindaco a non procedere alla apertura del ponte senza aver effettuato la verifica preventiva dell’impatto sulla zona a mare con lo strumento del Piano Urbano del Traffico, o meglio del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Riportiamo all’interno il testo dell’esposto-diffida inviato il 17 dicembre. Forse temendo spiacevoli ripercussioni, la cerimonia di apertura del ponte è stata anticipata dal 21 al 20 dicembre.

Non considerare l’impatto del volume incrementale dei veicoli che transiteranno sul lungomare probabilmente è voluto e sarà forse attenuato, nella visione degli amministratori, dalla proposta di riduzione della velocità dei veicoli a 30 kmh a ridosso della pineta su Via Aldo Moro nell’ambito del progetto di modifica della pista ciclabile come da comunicato stampa comunale del 21 dicembre che riportiamo integralmente. Probabilmente viene ritenuto equilibrato da un lato aprire il flusso con l’apertura del ponte e dall’altro strozzarlo con zona 30 all’altezza della pineta. Può essere, ma lasciamolo valutare a chi ha le competenze previste dal Codice della Strada e come indirizzo di pianificazione dal Consiglio Comunale.

Il mancato rispetto del ruolo dell’attuale Consiglio Comunale in merito alla funzione di pianificazione territoriale ed  urbanistica continua ad emergere dal comunicato stampa del 15 novembre nel quale si riporta come il Sindaco e l’Assessore all’urbanistica abbiano presentato le linee di indirizzo del nuovo PRG insieme al dirigente comunale Marco Scorrano e al professor Lucio Zazzara, docente dell’Università Gabriele d’Annunzio, che ha sottoscritto il contratto per l’incarico di redigere lo strumento urbanistico.

La Giunta ha il dovere e l’onere di scegliere il percorso per redigere il Piano Regolatore Generale, ma formulare le linee di indirizzo che il progettista dovrà seguire compete esclusivamente al Consiglio Comunale. Alla data del 15 novembre l’attuale Consiglio Comunale non era stato coinvolto per emettere le linee guida che invece sono state elencate dalla Giunta in conferenza stampa. Il rispetto delle regole, dei ruoli e delle competenze è questione di fondamentale importanza e non può essere trascurato.

All’interno troverete un contributo dell’arch. Di Marcello che spiega perché la pista ciclabile promiscua sul ponte non permetterà di essere parte della ciclovia adriatica, un contributo dell’arch. Fragassi che indica perché è necessario pianificare e del già preside Sofi e del prof. Basilico che mettono in luce quanto sia stolto continuare ad aggiungere pezze non coordinate con una vision unitaria del territorio che soddisfi le necessità della comunità nella direzione di un miglioramento della qualità della vita. Sono riportate per completezza a pag. 7 il parere del Comitato VIA e la tabella riassuntiva delle mitigazioni ambientali previste in progetto totalmente inapplicate a mio giudizio e i riferimenti per la rintracciabilità dei documenti sul sito regionale.

L’ultimo sgarbo alla modalità ciclistica è stata la incapacità a prevedere per tempo e prima dell’apertura del ponte la connessione della pista ciclabile promiscua del ponte con la pista ciclabile su Via Aldo Moro, utilizzando lo spazio oggi utilizzato a parcheggio auto su Via Alberto D’Andrea nel ramo dove le autovetture viaggiano dal ponte in direzione Pescara. Oggi è impossibile accedere al ponte utilizzando una pista ciclabile e chi arriva da Via Aldo Moro sulla pista ciclabile deve utilizzare il marciapiede che costeggia il Palacongressi se non vuole scendere in strada. Ci auguriamo la connessione protetta di 200 metri sia realizzata al più presto.

Scusandoci di nuovo per il ritardo vi inviamo i migliori auguri per un nuovo anno ricco di gioie e di sogni realizzati.

Lascia un commento