La sicurezza

Cari lettori,

vi presento il numero di febbraio ’17 dove abbiamo immaginato di affrontare il tema della sicurezza, scossi dagli eventi naturali che in gennaio hanno messo in ginocchio la nostra terra. Abbiamo immaginato di approfondire quali siano i rischi relativi alla città e come siamo organizzati per affrontarli. Il mio personale peggior incubo è vedere il fiume Saline in piena corrodere l’argine, a ridosso della ex discarica, e trascinare a mare ciò che è rimasto dei rifiuti accumulati da oltre trenta anni. La ex discarica è una bomba pronta ad esplodere: i nostri avi hanno improvvidamente deciso di depositare in quel luogo i rifiuti negli anni ‘70 e ’80. Fu una scelta errata, che mette in luce quale considerazione avessero dell’ambiente –  e dei fiumi in particolare –  che purtroppo la nostra generazione e quelle a venire saranno costrette a pagare. Le scelte errate di quegli anni hanno ipotecato il nostro presente, inutile nasconderlo.

Questo il proposito. In realtà non ne siamo stati capaci o meglio non abbiamo insistito sull’approfondimento e ci siamo fatti invece trascinare da altri spunti di approfondimento: vi rimando, rispetto al tema della sicurezza del territorio da conquistare, ai contributi dell’on. Piero D’Andreamatteo e del prof. Marco Tabellione.

Riportiamo integralmente l’avviso pubblico di manifestazione di interesse per la revisione dei comparti di Piano Regolatore Generale comparso sul sito istituzionale il giorno 6 febbraio ’17 con scadenza per la presentazione delle istanze fissata all’8 marzo ’17. Per approfondire il tema abbiamo intervistato il Dirigente del Settore Pianificazione e Gestione Territoriale, arch. Valeriano Mergiotti, estensore dell’avviso, e l’arch. Giuseppe Di Giampietro. Personalmente mi sento di concordare con le affermazioni di quest’ultimo quando indica non corretto immaginare di stimolare il settore delle costruzioni in crisi solleticando esclusivamente l’interesse del settore privato, senza considerare il necessario armonioso sviluppo urbanistico, con l’obiettivo di qualificare lo spazio pubblico fatto di verde, servizi e infrastrutture.

Come promesso a ottobre, siamo tornati sul tema della sicurezza alle sollecitazioni sismiche delle scuole intervistando il dirigente del Settore Patrimonio, Attività Tecnologiche e Protezione Civile Gianfranco Niccolò e l’assessore Maria Rosaria Parlione. Nonostante a ottobre ci fosse stato assicurato che le risultanze delle verifiche di vulnerabilità sismica sarebbero state disponibili entro il 2016, ad oggi solo alcune verifiche sono state effettuate e le risultanze sono in fase di valutazione. Chiaramente il nodo vincolante, per procedere agli interventi necessari, è la disponibilità di risorse finanziarie: si attende che i Governi nazionale e regionale rendano disponibili fondi per l’adeguamento sismico delle strutture scolastiche, pianificando esborsi dalle esangui casse comunali attraverso il futuro piano triennale comunale delle opere pubbliche. Siamo sinceri: il gioco del dire e non dire lo comprendiamo pianamente, siamo adulti e avvezzi a comprendere cosa è complesso affermare per timore della reazione, ma non accettiamo la mancanza di visione a medio-lungo periodo. Personalmente accetto a malincuore di sapere che strutturalmente la maggior parte delle scuole dove i nostri figli passano 5-6 ore al giorno non sono adeguate agli standard odierni, perché costruite quando non vigevano le regole di oggi. Comprendo che la collettività non abbia a disposizione risorse per mitigare il rischio, perché è impossibile intervenire su quegli edifici per ottenere il rischio oggi richiesto, per nuova costruzione. Non comprendo la non capacità di buttare il cuore oltre l’ostacolo e immaginare di impegnare la maggior parte delle risorse, rinunciando all’erogazione di servizi non essenziali, per la progettazione e costruzione di un unico polo scolastico centrale capace di sostituire i piccoli, vecchi e inadeguati edifici scolastici. Il sogno è quello di essere in grado di immaginare di sostituire ad esempio la Delfico, la De Zelis, la Fanny Di Blasio riutilizzando le aree residue per finanziare parzialmente il progetto, evitare di spendere risorse per adeguare ciò che è impossibile portare a condizioni di sicurezza accettabili. e intercettare finanziamenti statali e regionali a tal fine. Credo che la maggioranza dei cittadini comprenderebbe, se si tagliassero servizi per finanziare tale progetto. Inoltre abbiamo alcuni edifici scolastici in affitto dai quali recuperare ulteriori mancati costi. Andrebbero valutati nel calcolo dei costi complessivi la riduzione dei costi energetici a regime, riscaldare una unica scuola costa meno che riscaldare più scuole piccole, oltre a godere di minori costi per migliore efficienza energetica – p.e. edificio in classe A. Ecco sogniamo uno scatto in avanti per trovare il modo di avere edifici scolastici efficienti e sicuri.

A proposito di scuole dobbiamo segnalare che abbiamo tentato da alcune settimane attraverso l’ufficio stampa della Provincia una intervista al presidente Antonio Di Marco sul tema della mancanza della palestra per il Liceo Scientifico. Purtroppo non è stato possibile realizzare l’intervista. Il punto è che la Provincia non è in grado di rispondere alle esigenze del Liceo ed oggi abbiamo una scuola che si proietta verso l’eccellenza per l’offerta didattica, ma al contrario sprovvista di spazi al coperto dedicati all’attività motoria dei ragazzi. Mens sana in corpore sano.

Vi riporto di seguito le domande inevase che continueremo a porre. Domandare è lecito, rispondere è cortesia:

Presidente Di Marco, il Liceo Scientifico Corradino D’Ascanio di Montesilvano, a oltre due anni dalla sua inaugurazione, continua ad essere sprovvisto di palestra. Il Liceo ha 36 classi e queste hanno a disposizione, quando le condizioni meteo lo permettono, di un campetto all’aperto. Nello scorso anno scolastico la Provincia da Lei diretta ha stanziato circa 20.000 € per garantire agli studenti l’utilizzo in affitto di una struttura contigua al fine di permettere le attività pratiche di educazione motoria. Le rivolgiamo alcuni quesiti:

  1. Lei ritiene possibile l’assunzione di questa spesa da parte della Provincia per la parte residua del corrente anno scolastico?
  2. Rispetto alla promessa all’epoca della inaugurazione della bellissima struttura della costruzione della palestra di pertinenza della scuola, quali sono le possibilità effettive?
  3. Quali sono i tempi che si possono prevedere necessari per dotare il Liceo, che conta ad oggi circa 900 studenti contro i 500 di quattro anni fa, di uno spazio adeguato per l’educazione motoria?
  4. Corrisponde al vero la notizia che tre anni fa il precedente Presidente Testa ha dirottato su Montesilvano un finanziamento del Coni di 900.000 € destinato a Pescara per la realizzazione di un pattinodromo?
  5. Lei stesso durante l’inaugurazione di due corridoi del secondo piano del Liceo, tenutasi a febbraio 2016, ha comunicato che per la realizzazione della palestra erano disponibili 900.000 €. Come mai nulla è apparentemente accaduto da sette mesi?
  6. La proposta di realizzare il pattinodromo nel giardino del Liceo e farlo funzionare la mattina come palestra della scuola e il pomeriggio come pattinodromo per la città è ancora fattibile? I finanziamenti sono ancora disponibili?
  7. Nel caso la Provincia non avesse disponibili le risorse per completare la struttura del Liceo, è immaginabile il concorso di altre Istituzioni come la Regione e/o il Comune per cofinanziarne la realizzazione?

Forse rifuggire la realtà è vista come la soluzione? Preferiremmo che venisse affermato che al momento la Provincia non è in grado di far fronte all’onere di progettare e realizzare la palestra, ma presumibilmente lo sarà fra n anni. Continueremo a chiedere.

Buona lettura e .. a presto!