Piano Regolatore di Montesilvano Atto di indirizzo della Giunta, ma la rotta è da correggere

di arch Giuseppe Di Giampietro (Webstrade – digiampietro@webstrade.it)

 

  1. È stato presentato alla stampa, Giovedì 14 Novembre, dalla Giunta comunale di Montesilvano l’atto di indirizzo per il nuovo PRG piano regolatore generale della città. Al di là dei contenuti, alcuni interessanti, altri carenti o assenti (vedi stampa locale, Messaggero e Centro del 15-11-2019) si sono sollevate, in città e fuori, diverse rilevanti perplessità sul metodo e nel merito.

 

  1. La Giunta ha presentato alla stampa un atto di indirizzo, documento strategico della pianificazione urbanistica, che non è stato nemmeno discusso in consiglio comunale. Mentre la legge riserva al Consiglio Comunale in quanto rappresentante di tutta la comunità locale, la titolarità degli atti di pianificazione ed indirizzo, in particolare di quella urbanistica e territoriale (TUEL, Testo unico enti locali, D. Lgs 267-2000. Art. 42, e LUR, legge urbanistica regionale 18-1983. Art. 10).

 

  1. Viene inoltre presentato dal Sindaco come incaricato della progettazione, per un importo di 90mila euro l’arch. Lucio Zazzara dell’Università D’Annunzio, già incaricato otto anni fa del medesimo piano, ma che non aveva prodotto alcun risultato, sia per l’opposizione dei tecnici interni del comune, sia per l’avversione dei consiglieri alle prime ipotesi progettuali presentate. I risultati di quell’incarico, pagati, non sono pubblicati né accessibili alla cittadinanza. L’arch Zazzara è anche presidente del Parco regionale della Maiella. Il piano urbanistico della quarta città d’Abruzzo avrebbe bisogno di un impegno a tempo pieno?

 

  1. Il fatto che l’incarico a Zazzara sia “chiavi in mano” e senza ulteriori spese perché “l’importo dell’incarico era già inserito a bilancio” non sottrae l’incarico dal rispetto delle norme del Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 50-2016). L’incarico sopra i 40mila euro va assegnato prioritariamente con gara di progettazione, oppure con procedura negoziata ad inviti selezionati. Non può essere affidato a chiamata diretta. Data la complessità dei temi che il PRG di una città di quasi 55mila abitanti deve affrontare, l’incarico andrebbe affidato con gara ad un gruppo interdisciplinare (o ATP associazione temporanea di professionisti) comprendenti competenze urbanistiche, giuridiche normative, trasportistiche, geologiche, ambientali e del verde. Tutte queste competenze andrebbero valutate in una gara con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

 

5 . Tra i contenuti ritenuti carenti nell’atto di indirizzo della Giunta sono stati indicati, nel dibattito cittadino:

  1. a) la revisione e adeguamento dell’apparato normativo tecnico giuridico dell’attuale PRG, fortemente criticato e citato in giudizio, con il necessario adeguamento del Regolamento Edilizio, oggi fuori norma;
  2. b) la mancanza di raccordo con la pianificazione degli altri comuni di Nuova Pescara e contermini, in vista della nuova città del referendum del 2014;
  3. c) l’assenza da sempre di una pianificazione del traffico, obbligatoria per legge, e la necessità, oggi, di un coordinamento della pianificazione strategica, integrata del sistema della mobilità intercomunale, con raccordo tra PRG e PUMS, con un Regolamento Viario e la classificazione della rete stradale, oggi mancanti;
  4. d) l’inadeguatezza delle indicazioni riguardo al verde all’ambiente naturale e alla qualificazione dello spazio pubblico, strategico per una città turistica (Piano del Verde, da inserire nel PRG);
  5. e) l’inesistente indicazione del ruolo della Strada Parco sull’ex ferrovia, che attende da un quarto di secolo. L’asse, essendo baricentrico rispetto all’abitato a mare, e toccato da una rete potenziale di percorsi ciclopedonali (i cosiddetti cavatoni, fossi di bonifica dalla collina al mare) dovrebbe essere oggetto di un piano particolareggiato comprendendo le aree adiacenti della fascia, per recuperarlo come asse della mobilità sostenibile (trasporto pubblico, pedoni e biciclette) e boulevard urbano, con la riqualificazione dell’intorno urbano insieme all’intervento pubblico sull’asse;
  6. f) la revisione della pianificazione esecutiva in particolare del PP1 zona alberghi e PP2 zone collinari, che non     possono essere risolti solo nel piano generale.

  1. In ogni caso, il nuovo PRG dovrebbe partire da una lettura, analisi non solo quantitativa della città esistente e dall’ascolto di cittadini e portatori di interesse, su quali sono i problemi e le aspettative della città attuale (processo di partecipazione). La revisione del PRG è improcrastinabile, ma occorre cambiare rotta perché sia un piano pubblico, trasparente e partecipato, in grado di riqualificare la città esistente e guidare la città futura.

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