Raffaele Panichella : “Montesilvano città smart”
Raffaele Panichella: “Montesilvano città smart”
D: È disposto a lavorare proattivamente nella prossima Giunta, nel caso lei fosse il prossimo Sindaco di Montesilvano, o in Consiglio Comunale, per favorire il processo costitutivo della Nuova Pescara e puntare a favorire gli interessi di Montesilvano?
R: Il tema della Grande Pescara è un tema centrale di questo dibattito preelettorale, in quanto bisogna avere le idee chiare sull’idea di sviluppo della nostra città. Se si rimane chiusi nell’idea campanilistica di Montesilvano che deve rimanere sulle cartine geografiche perché sempre esistita, abbiamo una visione davvero ristretta del futuro. Impedire, o rallentare, la nascita della “Nuova Pescara”, peraltro, impedisce alla città di accedere ai fondi che le permetterebbero lo sviluppo da tutti auspicato. Nell’agenda Europea le aree metropolitane sono considerate i motori dell’economia e i catalizzatori di creatività ed innovazione. Per questo sono stati previsti fondi ingenti, parliamo di molti miliardi di euro, per lo sviluppo nei settori dell’innovazione, dei servizi ai cittadini per la transizione alle fonti energetiche rinnovabili e per l’occupazione. Il candidato di centrodestra si è lamentato della carenza di fondi nell’ultima legislatura, anche dovuto al comportamento della Regione a guida centrosinistra, che pare non abbia garantito il trasferimento si sufficienti risorse. A mio avviso la Giunta uscente ha sbagliato a cercare le risorse dalla Regione Abruzzo, ente finanziariamente in difficoltà anch’esso, ma avrebbe dovuto dare priorità alla realizzazione di progetti sviluppando idee e innovazione per accedere ai finanziamenti europei. L’Abruzzo ha sfruttato nel piano 2014-2020 solo il 15% delle risorse e purtroppo nell’ultimo anno, anche se ci fossero progetti, ma non ce ne sono di significativi, sarebbe impossibile raggiungere una quota significativa di utilizzo delle somme disponibili. Per incompetenza e incapacità, chi ha governato finora non è stato assolutamente in grado di intercettare queste risorse. Bisognerebbe semplicemente copiare quanto realizzato nel resto d’Europa oppure dal Sindaco Chiara Appendino a Torino. È stato creato un pool dedicato di professionisti di elevata competenza che ha garantito la realizzazione di progetti per intercettare le risorse europee centrando l’obiettivo.
D: È disposto a smontare e ricostruire il Piano Regolatore Generale, approvato tra il 1999 e il 2001 nella consiliatura Gallerati, strumento urbanistico che ha favorito il deciso peggioramento della qualità degli spazi pubblici, avendo permesso la costruzione di palazzi da 6-7 piani al posto di villini unifamiliari negli immutati reticoli stradali, tra l’altro inadeguati anche per i villini?
R: Con grande sorpresa ho ascoltato negli ultimi giorni che il primo punto del programma del candidato Sindaco del centrodestra è la revisione del PRG. Ciò è davvero incredibile, visto che per cinque anni i tre consiglieri comunali uscenti del Movimento 5 stelle, in continuo , hanno provato incessantemente a rimettere al centro del dibattito del Consiglio Comunale la revisione dello stesso e sono stati puntualmente sbeffeggiati sul tema. Il nostro interesse primario è procedere alla revisione del PRG con l’obiettivo di risparmiare suolo e riqualificare gli spazi pubblici. In futuro a Montesilvano si potrà solo ristrutturare l’esistente, senza aumenti selvaggi di volumetria. E’ fuori dalla storia pensare di erodere alla città quelle poche porzioni di suolo ancora libere.
D: La creazione dell’ufficio di progettazione in seno alla struttura amministrativa è quanto necessario per tentare di accedere ai finanziamenti europei, come pensa di rendere ciò possibile tenendo conto dei vincoli che non permettono alle amministrazioni di assumere liberamente?
R: La risposta è più facile di quella che ci si aspetta. Tutti i Sindaci si dotano di uno staff, che possono costruire in modo insindacabile, ed in genere esso viene costituito da chi si è candidato e non è stato eletto, magari in una delle tante liste civiche collegate, o con criteri che nulla hanno a che fare con il merito o le competenze. È sufficiente assumere nell’area di staff del sindaco professionisti capaci di parlare e comprendere le lingue, capaci di leggere, e decodificare i contenuti dei bandi europei, e con competenze elevate sulle procedure da seguire per ottenere i finanziamenti. Persone di standard elevato, capaci di sviluppare idee e progettazione di qualità.
D: Riteniamo importante la crescita culturale della città, ma mancano spazi e risorse e ad esempio possiamo portare la biblioteca comunale o il teatro che non c’è. Allo stesso tempo esiste un patrimonio immobiliare storico non utilizzato (Villa Delfico, Villa Falini, stazione ex-FEA e Stella Maris) che potrebbe essere sfruttato per offrire alle associazioni culturali attive spazi per permettere loro di svolgere l’attività degnamente. Come ritiene di poter intervenire nel merito?
R: Il grande tema della cultura è centrale, le forze politiche non possono nulla se la comunità dei cittadini non cresce e non è messa in grado di comprendere come ottenere un miglioramento continuo. Purtroppo le forze politiche hanno affossato la cultura, basta prendere atto di come è stata ridotta la scuola, e non hanno permesso la creazione di spazi dedicati alla fruizione del bello come i musei. Il museo ha la funzione di diffondere il concetto del bello e la nostra città ha assoluto bisogno di spazi capaci di trasmettere questa sensazione. Per aiutarci in questo percorso di miglioramento culturale della comunità abbiamo pensato di costituire una consulta di quelle associazioni che gravitano intorno alla cultura, mettendole nella condizione di suggerire all’Amministrazione il percorso da intraprendere. La biblioteca comunale è purtroppo ridicola nella sua capacità di offrire spazi e strumenti; anche il palazzo comunale versa in uno stato di degrado vergognoso. Pochi giorni fa abbiamo presentato la lista nella sala tricolore e ci ha accolto una porta tenuta in piedi con lo scotch, all’interno le sedie erano per la maggior parte danneggiate con grave rischio di caduta per chi le utilizza, scrivanie tutte diverse, poltroncine impolverate. Se non si riesce a mantenere in buone condizioni nemmeno la casa comunale la situazione è seria. Sul tema degli immobili di proprietà comunale abbiamo immaginato di svolgere un censimento e contestualmente identificare le necessità manutentive in modo da pianificare gli interventi necessari. Nel nostro programma abbiamo inoltre immaginato di mettere in atto la lean manufacturing con lo scopo di snellire le procedure intervistando direttamente gli attori del processo amministrativo. Se fosse possibile coinvolgere gli impiegati nel ridisegno delle procedure e li si mettesse a lavorare in ambienti confortevoli innalzeremmo naturalmente la loro produttività.
D: Chi è il finanziatore della sua campagna elettorale?
R: Grazie per la domanda, noi abbiamo deciso di spendere non più di 5.000 € per la campagna elettorale e queste risorse sono arrivate dalla autotassazione mia e dei candidati consiglieri con 100 € a testa, oltre alla tassazione dei portavoce. Noi utilizziamo le nostre competenze per la realizzazione del materiale, ad esempio per la grafica dei “santini” e dei manifesti per la campagna elettorale e paghiamo solo la stampa. La nostra è una campagna elettorale “low cost”, nello spirito di sempre del Movimento 5 Stelle. Gli attivisti di Montesilvano hanno messo da parte negli ultimi anni un fondo cassa di un migliaio di euro ottenuto dalle donazioni raccolte nel corso delle varie manifestazioni organizzate. Queste sono le risorse che utilizzeremo nella campagna elettorale e serviranno fondamentalmente per l’affitto della sede elettorale e la stampa del materiale necessario. A breve la mia squadra e gli attivisti, a turno, si trasformeranno in “attacchini” serali per sistemare i nostri manifesti negli spazi elettorali.
D: Il Movimento 5 stelle ha sempre battuto sul tema del rinnovamento dei politici, ma questo cozza con la costruzione di competenze amministrative o politiche dei candidati, tanto che io proporrei la necessità del superamento di un esame per guadagnare lo status di candidabilità. Lei che competenze porta in dote?
R: Io sono un architetto e ritengo un valore aggiunto, oltre alla linea politica, avere competenze sugli aspetti tecnici per un Comune come Montesilvano che ha problemi di urbanistica. Sono tecnico capo dell’ufficio provinciale del territorio da quasi 30 anni e da sempre mi interfaccio con gli uffici tecnici dei Comuni e ciò mi ha permesso di costruire un ampio bagaglio di competenze, anche in ambiti più complessi di quelli che può avere un Comune come Montesilvano. Mi sarei preoccupato se avessi partecipato alle elezioni come candidato Sindaco di una città come Roma, ma non mi preoccupa la complessità della struttura amministrativa di Montesilvano. Porto ad esempio la campagna elettorale Barack Obama vs Hillary Clinton, dove la Clinton tentò di mettere in luce la inesperienza di Obama, il quale invece puntò tutto su un cambio di prospettiva e di visione, convincendo gli elettori che l’esperienza è inutile quando poi si affrontano le situazioni sempre con il solito modo di fare e di pensare. Gli elettori si convinsero e poi è andata come tutti sanno. Mi trovo in una condizione simile, Fidanza credo si sia candidato la prima volta almeno 30 anni fa, mentre De Martinis non gli è da meno per ruoli ricoperti, non da ultimo l’esperienza da vicesindaco. Avendo amministrato questa città da trent’anni, che cambio di visione possono garantire i miei competitor? Come possono ancora fare promesse agli elettori quando hanno avuto abbondantemente tempo e modo per realizzare tutte le mirabolanti promesse fatte in campagna elettorale?
D: Che cambio di visione propone lei?
R: Entro tre anni avremo la Grande Pescara e dobbiamo fare in modo che Montesilvano si avvicini sempre di più ad una smart city competitiva con altre città europee nostre competitor come destinazione turistiche, una città che sfrutti l’innovazione digitale per risolvere i problemi dell’ambiente, del traffico e dei problemi dei servizi al cittadino. Dobbiamo immaginare una città proiettata nel futuro e non nel passato come qualcuno propone.
D: Vuole approfondire altri temi a lei cari?
R: Vorrei parlare di alcuni temi presenti nel nostro programma partendo dalla mobilità. Abbiamo immaginato una mobilità dinamica e non più statica, già sperimentata peraltro in diverse città dove gli autobus urbani deviano dalla loro traiettoria in base all’arrivo di una chiamata fatta attraverso l’app dell’utente. A questo si aggiunge la possibilità di modificare profondamente anche la mobilità privata, favorendo lo sviluppo di modalità di condivisione anche delle vetture che puntualmente sono occupate da un solo passeggero/guidatore, un vero e proprio car pooling cittadino, sul modello di quello offerto da bla bla car. Va favorita la mobilità cosiddetta “dolce” e l’utilizzo delle biciclette. Bisogna aumentare le piste ciclabili e rendere disponibili anche a Montesilvano i sistemi di bike sharing. Va favorito l’utilizzo delle auto elettriche garantendo la presenza delle colonnine di ricarica elettrica in città, fattispecie ottenibile se l’amministrazione vincolasse il rilascio dei permessi a costruire con la richiesta di realizzare parcheggi muniti di colonnine di ricarica. Estendere ragionamenti di questo tipo alla città, anche distribuendo app sviluppate direttamente dall’amministrazione, potrebbe permettere un miglioramento sostanziale della qualità ambientale. Dobbiamo assolutamente depotenziare l’uso di vetture inquinanti e il Comune deve assolutamente mettere in atto, ovviamente in maniera graduale, tutte quelle iniziative e azioni volte ad ottenere questo risultato. Il Governo proprio in questi giorni ha stanziato per ogni Comune cifre importanti, per Montesilvano 140.000 €, per innovare sotto il profilo della sostenibilità e delle rinnovabili e ad esempio si potrebbero immediatamente installare molte colonnine di ricarica per auto elettriche alimentate da celle fotovoltaiche, cosicché da avviare anche quell’auspicato passaggio verso una economia circolare di cui tanto si sente parlare in questi ultimi anni.
Un ulteriore tema a noi caro è la lotta alle ludopatie. Esistono norme nazionali che obbligano il rispetto di distanza minima da rispettare (300 o 500 mt) dai punti sensibili come chiese, scuole, bancomat, palestre, uffici pubblici, terminal e stazioni, ecc. Torino ha applicato questa norma ed è stato calcolato che i giocatori, nel biennio 2017/2018 non hanno più sperperato una somma che ha dell’incredibile (e che da una dimensione di quanto sia esteso e grave il fenomeno): 33 milioni di € in meno di giocate rispetto a due anni prima! Sono dati francamente pazzeschi che arrivano dal report della Società Italiana Tossicodipendenze Regione Piemonte e dall’ALEA – Associazione per lo Studio del Gioco d’Azzardo e dei Comportamenti a rischio. A Montesilvano e in Abruzzo la ludopatia è una piaga e potremmo risolverla a costo zero. Solo applicando la legge ed il buon senso.
D: Il turista che arriva in stazione e si avvia verso gli alberghi si trova ad attraversare luoghi non decorosi, come ritiene di poter superare questa oggettiva difficoltà che potrebbe non far tornare il malcapitato turista in città?
R: Comprendo il quesito e condivido la sua affermazione, il turista che arriva in treno a Montesilvano, magari dopo aver prenotato una vacanza lastminute, al primo impatto potrebbe pensare di essere capitato in un “non luogo”, espressione forse forte ma che può far comprendere lo smarrimento del malcapitato. Gli amministratori degli ultimi trent’anni hanno sempre e solo lavorato con l’obiettivo di rispettare i parametri tecnici nel rilascio delle licenze edilizie o dei permessi per costruire, parametri di solo rispetto delle superfici massime e delle volumetrie edificabili, più volgarmente i metri cubi su metro quadro, e non hanno mai puntato ad una analisi critica della bontà, sotto il profilo estetico e architettonico, dei manufatti. Esistono città che hanno puntato su uno standard di progettazione più elevato, con un linguaggio architettonico adeguato e una attenzione speciale per la cura delle soluzioni e dei materiali da utilizzare, come Estoril, o Cascais, in Portogallo da me visitata di recente, che incantano i visitatori e nella quale mi trasferirei volentieri. Vogliamo che Montesilvano possa evolvere verso il bello, ponendo maggiore attenzione al rilascio dei permessi per ristrutturare il patrimonio edilizio esistente e con una manutenzione di qualità degli spazi pubblici, a partire dal verde. La sua vocazione turistica e il rispetto verso i cittadini residenti ce lo impongono!