Le energie giovanili

Le energie giovanili

di Mauro De Flaviis

 

Cari lettori, siamo a presentarvi il numero di febbraio a valle delle elezioni regionali che hanno portato l’oramai classico cambio di maggioranza, quasi a certificare la perenne insoddisfazione degli elettori rispetto al Governo regionale uscente. La alternanza si ripete dalla giunta Falconio (1995-2000), seguito da Pace (2000-2005), Del Turco (2005-2008), Chiodi (2009-2014) e D’Alfonso (2014-2018).

Forse vi deluderemo, ma in questo numero non commenteremo le elezioni appena svolte anche perché in difficoltà per il molto materiale a disposizione. Prendendo spunto dalla evidente insoddisfazione degli elettori verso il Governo regionale, ci siamo chiesti quale la soluzione a tanta insoddisfazione.

Abbiamo immaginato di voler investigare il mondo dei giovani per trovare il modo di permettere loro di aiutare la comunità a ritrovare fiducia nel futuro. Se non saranno capaci i giovani a permetterci questo scatto in avanti, chi potrà aiutarci a uscire da questo stato di stallo e di confusione?

Nel ragionamento tra redattori abbiamo immaginato nel passato di voler istituire una scuola di formazione politica, ricalcando quelle attive nei partiti che non esistono più, come PCI e DC. Ci siamo chiesti come potrebbero i giovani avvicinarsi alla politica, che è la pratica relativa all’organizzazione e all’amministrazione della vita pubblica in modo consapevole. Ci abbiamo riflettuto e torneremo a farlo, e presto o tardi avvieremo questo ulteriore investimento di energie e risorse per la città. Quanto appena dichiarato viene definito dai giovani spoilerare. Non me ne vogliano i redattori se si sentiranno traditi rispetto al progetto in fase di discussione, ma ritengo sempre utile condividere con i lettori, anche in anticipo, i nostri intendimenti. Magari sarà utile comprendere se tale ipotizzata iniziativa possa risultare di gradimento.

Personalmente credo ciecamente nella capacità dei giovani meritevoli di trovare modi e forme per schiodare la nostra società dall’immobilismo in cui si è infilata ed è per questo che abbiamo investito e continuiamo a investire buona parte parte delle nostre risorse temporali e mentali tra i ragazzi.

Il Sorpasso è attivo in due classi del liceo Da Vinci come azienda madrina nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro e vedrete alcuni estratti dei frutti di questa attività su queste pagine. I redattori ritengono fondamentale coadiuvare le istituzioni scolastiche a fornire strumenti utili ai ragazzi per sviluppare le loro abilità e competenze e per questi motivi donano ai ragazzi il loro tempo. A essere onesti, tornare tra i banchi del liceo a distanza di molti anni permette, a chi ha effettuato questa esperienza, un impagabile contatto con la freschezza e l’energia dei liceali.

Sempre perché riteniamo fondamentale aiutare il liceo sono tra i promotori della istituzione di una associazione culturale PRO LICEO che ha come obiettivo rendere sempre più il liceo D’Ascanio volano culturale per l’emancipazione del senso civico e morale della comunità di Montesilvano e del suo hinterland.

In questo numero abbiamo voluto studiare il connubio tra giovani e musica, arte da loro sempre prediletta per esprimere parte del loro potenziale.

I giovani redattori hanno intervistato alcuni giovani musicisti della città per comprendere come vivano il rapporto con la musica e con il genere da loro scelto: ne emerge uno spaccato molto interessante. Ho scoperto che Montesilvano è un luogo ospitale per i giovani musicisti, tanti ne abbiamo identificati e intervistati. Ciò è un importante segno di vitalità della nostra comunità e deve spronarci a continuare nella direzione intrapresa.

Voglio ringraziare pubblicamente il lettore Tommaso Pace perché ha inviato una lettera via mail che vi invito a leggere nella rubrica “Lettere al direttore”. Il lettore ha voluto ricordare la modalità della dipartita di un anziano concittadino del quartiere Villa Verrocchio, non scoperta tempestivamente perché egli viveva solo. Non vogliamo qui affermare che i vicini di questo anziano signore non abbiano compreso la sua solitudine e non abbiano cercato di porre in essere azioni per alleviarla, ma vogliamo portare tutti a riflettere se il modello di convivenza che abbiamo scelto rappresenti il miglior modello tra i possibili.

Voglio riportare qui di seguito la chiusa della lettera: “Un paese vuol dire non essere soli” è un bel verso di Cesare Pavese. Villa Verrocchio di Montesilvano, come mille altre contrade, appare ormai sempre più parte di una moderna, concitata città. “Ognuno a rincorrere i suoi guai…ognuno per un sentiero diverso… ognuno in fondo perso… dietro i fatti suoi…” canta il grande Vasco. Da paese a città: un vero sorpasso! Dobbiamo compiacercene?

Nella sezione politica vi segnalo un’intervista al deputato pentastellato alla seconda legislatura Andrea Colletti, la riflessione del preside Pasquale Sofi sulle motivazioni che lo hanno portato alla dolorosa scelta del non voto alle scorse elezioni regionali e una disamina del progetto di autonomia regionale differenziale pianificato in approvazione a breve e la prima puntata dell’intervento dell’architetto Giuseppe Di Giampietro sulla realizzazione del ponte sul fiume Saline sul retro di Porto Allegro. Sono molto interessanti le tavole progettuali per comprendere in anticipo come sarà realizzato il manufatto che stravolgerà le relazioni tra Montesilvano e le comunità a nord del Saline. Per concludere vi segnalo un pezzo di Damocle Garzarelli che illustra come funzioneranno il reddito e pensione di cittadinanza e un preoccupante resoconto di Raffele Simoncini sullo stato del reparto di allergologia nell’ospedale di Pescara.

Lascia un commento