Il labile confine tra finzione e realtà di Mauro De Flaviis

Cari lettori di Montesilvano, siamo vicini alla prossima tornata elettorale regionale e mentre scrivo questo articolo sono in corso eventi elettorali reali, incontri con candidati locali e politici nazionali, che generano innumerevoli rilanci sui social. Uno di questi poco fa mi ha davvero colpito: un selfie di una mia ex collega che posta una foto con il suo volto e il faccione del politico del momento a Lanciano, con la didascalia: Selfie che non ti aspetti. Grazie capitano ?

Della immagine visionata mi hanno colpito gli occhi illuminati dell’amica, quasi come se avesse intravisto una divinità personificata nel politico nazionale con cui posava estasiata. La domanda che mi pongo è come si possa arrivare a considerare il politico una quasi divinità. Personalmente credo stiamo perdendo il lume della ragione, se mai la abbiamo posseduta … A me pare si stiano utilizzando gli strumenti di comunicazione di massa e nello specifico i social, in modo improprio. Essi sono utilizzati per veicolare immagini e messaggi semplificati che colpiscono l’immaginario di molti e contribuiscono a creare questo alone di divinità a dei personaggi, che in realtà, non sono in grado di elaborare analisi complesse che tengano conto delle tante variabili in gioco nel governo di una comunità.

Stiamo capitolando di fronte alla semplificazione del messaggio veicolato sui social, forse perché non siamo più in grado di gestire la complessità o forse perché non possediamo più gli strumenti della dialettica e del confronto tra tesi differenti? So di affermare qualcosa che mi bollerà come uomo fuori dal tempo, ma davvero avrei voglia di tornare ad ascoltare discussioni tra i politici come quelle che si ascoltavano qualche decennio fa. Sono sinceramente deluso dalla mancanza di contenuti degli show elettorali che si stanno susseguendo nella nostra regione. Presentazioni di liste e candidati condite di assoluta mancanza di contenuti e molti riferimenti, chiaramente negativi, ai nemici di turno, come se denigrare l’avversario sia sufficiente per promuovere la propria parte. Quale il programma? Quali gli obiettivi? Quali gli impegni? Buio fitto!

Questa per me è una campagna elettorale finta!

Partendo da questa mia sensazione e dalla consapevolezza che, come al solito, i candidati montesilvanesi faranno molta difficoltà a guadagnare qualche scranno al consiglio regionale, faccio un salto in avanti. Il risultato delle prossime elezioni condizionerà pesantemente la successiva elezione per il rinnovo del consiglio comunale. Quello che è certo è che vivremo cinque mesi di continua campagna elettorale, purtroppo perdendo di vista la centralità del governo del territorio.

Sento nelle orecchie gli echi della ultima campagna elettorale comunale quando il candidato sindaco della destra prometteva una rivisitazione dei datati strumenti urbanistici agli astanti nei comizi elettorali al fine di evitare il perpetrarsi di ulteriori scempi urbanistici. Promesse non mantenute, quasi nulla è cambiato a causa di una elevata litigiosità in maggioranza che non è riuscita ad affrontare uno dei temi più importanti, la rivisitazione delle regole per permettere una sterzata verso una maggiore qualità degli spazi pubblici. Nel corso di tutta la legislatura a chiacchiere tutti hanno dichiarato essere necessaria una revisione delle regole, la realtà è che non ci si è nemmeno provato e si continua a realizzare scempi urbanistici.

I costruttori che abbiamo intervistato hanno dichiarato chiaramente essere necessaria la revisione delle regole, vi rimando alle loro interviste per farvi una idea. Ne abbiamo voluto ascoltare il parere per confrontarci con chi materialmente ha l’interesse a realizzare edifici e per evitare la autoreferenzialità. Nessun dubbio da parte loro, PRG da revisionare!! Il consigliere Di Stefano, unico componente l’assise comunale, capace di una oggettiva capacità ad essere estraneo a condizionamenti di sorta, ha sottoposto al sindaco e all’assessore all’urbanistica un quesito, apparentemente insignificante, che potrebbe disinnescare ulteriori scempi. Per evitare fraintendimenti indico come esempio di uno scempio urbanistico il costruire una palazzina di sette piani, al posto di una abitazione a 2 piani, a soli dieci metri di distanza dalla abitazione preesistente di 2 piani, il tutto regolarmente autorizzato.

Il nostro ruolo è quello di continuare ad utilizzare le nostre risorse intellettive per continuare a tendere al bello ed indicarvelo come obiettivo sempre senza assuefarci al non bello. A tal proposito vi consiglio caldamente la lettura del contributo della redattrice Gabriella Toritto: La vera bellezza.

Concludo ricordando alla comunità che abbiamo una emergenza da prendere in considerazione prima che il costruendo ponte dietro Porto Allegro sarà aperto al traffico. Se quel ponte sarà normalmente percorribile, senza alcuna limitazione al transito, accadrà che il nostro lungomare diverrà automaticamente la circonvallazione nord di Pescara. Il lungomare non deve divenire una arteria di comunicazione nord sud tra il nord pescarese e Pescara perché il lungomare e le attività turistico commerciali ivi presenti sono il nostro patrimonio potenziale più importante. Dobbiamo realizzare un piano della mobilità che tenga in considerazione le necessità di mobilità dei cittadini e che identifichi la modalità di utilizzo di questa nuova infrastruttura a servizio del trasporto collettivo pubblico.

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