Lettere al Direttore

L’incubo di Via Calabria

(Ricevuta via mail il 7 agosto dal geometra Arnaldo Rosa)

Stimato Direttore,

eccomi, ancora una volta, a chiedere la Sua ospitalità nel prestigioso mensile IL GRANDE SORPASSO, da Lei diretto, che rappresenta il moderno “megafono” della nostra Montesilvano ed i suoi abitanti….

Con il Suo permesso, quindi, vengo a sottoporLe un serio problema che assilla tutti gli automobilisti (e gli abitanti!) che utilizzano la via Calabria per uscire sulla via Emilia e/o via Aldo Moro, strada condannata a “digerire” un traffico assolutamente impossibile per le sue dimensioni ridotte in quanto a larghezza rispetto alle altre strade contigue alle quali, nonostante la loro sufficiente ampiezza, è stato assegnato un senso unico di marcia mare-monti monti-mare che ha, in buona parte, alleggerito e facilitato il movimento dei veicoli che le percorrono.

Era stato, anche alla via Calabria, assegnato un senso unico di marcia ma, inspiegabilmente, pochi giorni dopo, come per magia, sono spariti i cartelli del senso vietato e quindi, ovviamente, ripristinato il traffico nelle due direzioni….

Risultato: un vero caos di giorno e, soprattutto, di notte quando, incrociandosi due o più auto nei due sensi di marcia una delle prime due auto deve, giocoforza, retrocedere (se acconsente) e, se tutto va bene, fino al punto di entrata, sempre e quando, nel frattempo, non siano sopraggiunti altri veicoli da un lato o dall’altro. I veicoli parcheggiati regolarmente su un solo lato della via non permettono altre manovre. Ovviamente con il senso unico certi problemi non si presenterebbero invece, a circa la metà della strada, dove questa compie una strettissima S, il peggio del peggio: auto e spesso camioncini e furgoni piazzati in modo tale da lasciare appena uno strettissimo spazio, di pochi centimetri, per uscire da quella trappola (sempre e quando, dall’altro lato, non provenga una spazzatrice, un camion di raccolta della spazzatura o magari un semplice furgone! Ed ancora, se si presentasse una emergenza con MEZZI DEI VIGILI DEL FUOCO, AMBULANZE e quant’altro, CHI RISPONDEREBBE ? Dunque, come è possibile che si possa tollerare un simile caos? CHI ha autorizzato un scempio simile? PROVARE PER CREDERE, chi non fosse convinto di questa realtà, può sempre fare un giretto in questa via sia in entrata da via Emilia, sia dalla via Aldo Moro, a suo gusto e con i dovuti scongiuri. Ed ancora, ma per concludere: i fortunati che, entrando da un lato o dall’altro, si scatenano a razzo per anticiparsi ad un altro, eventuale “utente”, non si rendono conto del pericolo che costituiscono per pedoni giovani o anziani, biciclette e bambini con i rispettivi genitori, obbligati ad appiattirsi alle pareti e recinti delle case o alle auto regolarmente parcheggiate lungo il tragitto.

Di chi è stata la geniale idea di sconvolgere la tranquillità della via Calabria? Ai posteri l’ardua sentenza!

Voglia gradire, egregio Direttore, il nostro anticipato grazie per il Suo valido aiuto e cortese collaborazione!!

Risposta del direttore

Gentilissimo lettore,

La ringrazio della fiducia che ripone in noi, fiducia che evidentemente, vista l’assenza da luglio a novembre, non è ben riposta.

Lei ci pone il quesito: “chi ha deciso?”

La Polizia Municipale ha tutti gli strumenti per identificare quali vie possono essere percorse a doppio senso di marcia e quali no. Via Calabria potrebbe essere percorsa a doppio senso, se e solo se si vietasse la sosta dei veicoli su entrambi i lati della via stessa. Così non è e quindi non rimane altro che sottoporre formalmente il quesito al Comando di Polizia Municipale. Perché via Calabria non merita un senso unico come le altre traverse mare- monti? Forse perché vi insiste un hotel e questo deve essere raggiunto da ambo i lati?

Di certo sarebbe utile dotare via Calabria, e tutte le traverse parallele, di un marciapiede degno di questo nome su tutta la lunghezza della stessa che permettesse ai pedoni di evitare il rischio di essere investiti, ma se lo spazio per dotare la via di un marciapiede non fosse sufficiente non mi strapperei i capelli di fronte alla necessità di eliminare il parcheggio delle auto.

D’altronde il parcheggio delle auto di chi vive nelle abitazioni di via Calabria dovrebbe essere previsto internamente alle abitazioni; se ciò non è stato previsto dai progettisti che hanno ricavato abitazioni anche nei seminterrati, gli abitanti di detta via se ne faranno una ragione parcheggiando a distanza. È vero o no che le auto in generale dovrebbero essere parcheggiate all’interno della proprietà privata e non correntemente in strada? In strada dovrebbero essere ricoverate le auto di chi viene a trovarci, e questi possono anche parcheggiare lontano, o no?

Ho fatto una affermazione indecente per Montesilvano? Forse sì, ma probabilmente sono più indecenti i progettisti e chi pretende di ricoverare la propria auto perennemente sul suolo pubblico, in mezzo alla strada …

 

VIVERE È PERCEPIRE E LA PERCEZIONE È SOGGETTIVA

(Ricevuta via mail il 31 luglio dal commendatore Enrico Gambacorta)

Gentile Direttore,

crede che far circolare queste idee possa essere utile in questa epoca del tablet e del social?

VIVERE È PERCEPIRE E LA PERCEZIONE È SOGGETTIVA

Il vivere e come vivere dipende da ognuno di noi perché si vive quello che si percepisce e la percezione è soggettiva. Si nasce “tabula rasa” e si ha, quindi, un terreno dove bisognerebbe seminare. La semina avviene con la civiltà che può essere positiva o negativa. Purtroppo le idee da seminare sono tante e variopinte. Alcune sarebbero da scartare e altre da accogliere ai fini di un corretto innesto sociale. La vita non è una via crucis per alcuni e un bengodi per altri ma consiste in un corretto modo di vivere di cui tutti dobbiamo rendere conto. Questo insegnava Giovanni Carlo Imbonati al Manzoni.

Il grande filosofo tedesco Emanuele Kant (1724-1804) diceva che nella vita bisogna fare qualcosa, amare qualcuno e sperare in qualcosa, aggiungendo: “agisci in modo tale che la tua norma possa considerarsi una legge universale”. Publio Terenzio Afro (190-159 a.C.), probabilmente di etnia berbera, commediografo romano affrancato dalla schiavitù diceva: “Io sono un essere umano e, come tale, faccio qualsiasi cosa si addica all’essere umano, evitando, ovviamente, danni ad altri”. Faceva parte del Circolo degli Scipioni dove figura per la prima volta la parola “Humanitas”. Allontaniamo, per il nostro benessere, le eventuali e triste considerazioni quali: “la vita è una culla, una croce ed una tomba” (Georges Louis Buffon 1707-1788). Non è tutto e proprio così. Pensiamo in positivo e cerchiamo di sintonizzarci con la natura che ci circonda: il sole, la terra, la flora, la fauna, gli amici, il turbinio degli amori, degli affetti, dei sentimenti, delle emozioni, eterni o passeggeri che siano. al fine di poter tendere, a ragione e con diritto, alla gioia di vivere. Ricordiamo il grande Confucio (551-479 a. C.) che alla domanda dei suoi discepoli: Maestro dopo di noi che sarà? Rispose: “figlioli cari se non sappiamo da dove siamo venuti come possiamo sapere dove andremo”. Ciò premesso cerchiamo di vivere questa meravigliosa esperienza esistenziale che è unica e, forse, irripetibile.

Risposta del direttore

Gentilissimo commendatore,

La ringrazio del suggerimento a vivere questa meravigliosa esperienza esistenziale nel modo più soddisfacente possibile, se possibile senza incorrere in recriminazioni, nel rispetto della libertà altrui e con il miglior impegno per assecondare le necessità della comunità che ci circonda, prima quella famigliare, poi la amicale e infine quella collettiva. Un abbraccio!

La fretta

(Ricevuta via mail il 20 agosto da Alessio Mereu)

La mia opinione sull’operato della giunta attuale è abbastanza deludente. Non ho notato grossi risultati in questi ultimi quattro anni né in termini di promozioni turistiche o realizzazioni di opere importanti che potevano dare una svolta alla città, né in termini di organizzazione o continuazione e anzi accelerazione di progetti sul territorio comunale quali ad esempio tre per me molto importanti :

1 Raccolta differenziata dei rifiuti fatta con criterio, casa per casa, interessando varie aziende e dando lavoro a molte persone;

2 Pubblicizzare e accelerare i lavori dei cantieri sul tracciato ferroviario per l’applicazione delle barriere fonoassorbenti su tutto il territorio comunale intervenendo con forza sull’Ente RFI che da più di 30 anni ha l’obbligo di fare questo ma se n’è letteralmente fregato con l’aiuto delle varie amministrazioni comunali succedutesi. È un punto molto importante perché vedo lavori fermi da anni e il Sindaco garantisce che entro giugno 2024 sarà tutto completato. Per me missione impossibile.

3 L’unificazione dei tre comuni con la nascita della Nuova Pescara – per me una grande mancanza di rispetto nei confronti di tutti coloro (tra cui io) hanno votato a favore 64% nel lontano 2014.

Per un Sindaco eletto con una percentuale molto alta e per la sua amministrazione il dovere principale è quello di proporre e fare le cose che servono ai cittadini e sorvegliare ogni giorno che vengano portate a termine con determinazione e attenzione anche ai particolari, come nei lavori fatti dalla ditta per la fibra telefonica che ha lasciato in giro sulle strade tracce mai ricoperte, un lavoro veramente fatto male!

Cordiali saluti

Risposta del direttore

Gentilissimo Alessio,

ringraziandola per aver accolto la nostra richiesta a dare un giudizio sull’operato dell’attuale Amministrazione, concordo con Lei nella valutazione complessiva. La città non è migliorata, anzi è peggiorata avendo contribuito a ridurre il patrimonio arboreo (stazione ex-Fea, sede stradale nei pressi del cimitero, autorizzazione intervento su area privata in via Vestina nei pressi del Bingo, …) senza alcuna compensazione, nonostante le promesse.

L’aver osteggiato la fusione nella Nuova Pescara non assecondando la chiara scelta effettuata degli elettori ha rivelato il disinteresse nei confronti della loro esplicita volontà con il prevalere invece degli interessi dello strato politico e amministrativo.

Il non aver puntato ad ampliare la raccolta differenziata, che tanto bene ha funzionato nelle zone dove è attiva, è un errore esiziale che non ha permesso l’ottenimento della bandiera blu, cosa che a Pescara sono riusciti a ottenere partendo da condizioni similari. Masci ha ben lavorato per ottenerla, l’Amministrazione di Montesilvano no.

Inutile commentare la capacità di regolare i cantieri e di ottenere un celere rispristino dello stato dei luoghi. No comment!

Le migrazioni di massa rischiano di travolgerci

(Ricevuta via mail il 27 settembre da Francesco Squillante Subbiano (Arezzo)

Quanto sta avvenendo sulla sponda sud del Mediterraneo sono eventi apocalittici, che richiederebbero una mobilitazione mondiale da un lato per la difesa della stessa tenuta sociale di Paesi come la nostra Italia in primis e dall’altro per fare in modo che valori di amore, compassione e generosità siano condivisi da tutti e non lasciati sulle spalle dei soli paesi come il nostro, che per puri motivi geografici si vedono oggetto del primo approdo.

Un’intera parte della Libia è stata sommersa dalle acque a seguito della mancata manutenzione delle dighe che dovevano proteggere miriadi di persone abbandonate all’annegamento, o comunque alla perdita di tutti i propri beni essenziali e questo a causa di guerre e instabilità fomentate in primis dalla Francia, allo scopo di danneggiare proprio chi come noi subisce le più gravi conseguenze indirette di questa catastrofe.

Per altro la Francia per bocca del suo Ministro degli Interni ha come sola preoccupazione quella di chiudere le proprie frontiere, per esempio a Ventimiglia. Una gran parte del Marocco è stata spazzata via da un terremoto ad altissima intensità, ma anche in questo caso il primo problema in particolare della Francia è quello di impedire agli inevitabili fuggiaschi di passare la frontiera transalpina, sicché tutto resta sulle spalle degli italiani.

Francia e Germania, le due regine dell’Europa continentale, non importa se socialiste o macroniane, alla faccia dei proclami etici validi solo per gli altri, sono avarissime di solidarietà e senso della storia. Ma il problema è generale e non riguarda soltanto chi più palesemente dimostra platealmente tutto il proprio egoismo e inadeguatezza morale come nel caso dei governi francese e tedesco, è proprio un atteggiamento generale dell’occidente di ripiegamento su sé stessi e di rifiuto di essere presenti con la dovuta forza ai grandi appuntamenti con la Storia. A nessuno viene in mente in occidente, con la lodevole eccezione del Premier italiano Giorgia Meloni, di unirsi per varare un nuovo grande Piano Marshall per sostenere in modo finalmente decisivo la sponda sud del Mediterraneo e bloccare in tal modo le migrazioni di massa, evitando di lasciare sola la già martoriata Italia a gestire l’ingestibile! Si parla di tutto, si decide di continui invii di giganteschi quantitativi di armi per continuare ad oltranza guerre insensate e bloccate su di un fronte trincerato come quella ucraina, si aumenta il costo del denaro per salvaguardare enormi interessi finanziari e speculativi, a discapito di mutui e piccole imprese, sostenendo che ciò sia utile ai più, quando è solo e soltanto un vecchio metodo monetarista, che alimenta stagflazione e sofferenza diffuse, orientando gli investimenti sulla rendita, anziché sul lavoro; si fa di tutto, ma un piano per cancellare la piaga delle migrazioni di massa neppure a parlarne!

L’Italia ha lanciato l’idea di un Piano Mattei, ma ci sarebbe bisogno che su questa ottima idea, che si richiama ad un grande italiano del dopoguerra, si unissero tutti i principali paesi del mondo più sviluppato per investire risorse adeguate alla gravità epocale e apocalittica del momento che stiamo vivendo! Invece sembra che il problema principale siano le polemiche di basso profilo e di cortile contro la Von Der Lyen nel quadro del solito stantio duello fra socialisti e popolari, o su quanto dovrà durare l’inutile strage ucraina, prima che Zelensky e Putin pensino di poterla chiudere senza perdere il rispettivo potere e che gli USA non mettano il broncio per la perdita del lucroso mercato bellico primario e secondario ucraino ed europeo!

Insomma, pare proprio che il Re sia nudo, a tutti noi il compito di ridargli velocemente vesti e dignità!

Risposta del direttore

Gentilissimo Francesco,

innanzitutto La ringrazio poiché continua a inviarci le sue riflessioni nonostante il nostro rallentamento nelle pubblicazioni. È evidente a tutti come non sia possibile risolvere il tema della migrazione dall’Africa verso l’Europa utilizzando soluzioni unilaterali e non concertate a livello europeo. Il nostro attuale Primo Ministro ha avuto di certo il merito di lanciare la proposta di un piano Marshall per i paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo e ben farebbe a tentare di coinvolgere tutti gli altri leader dei paesi europei. L’onorevole Meloni siede nel Consiglio d’Europa e quello è il consesso nel quale può tentare di coagulare il consenso sul piano da Lei prospettato. In realtà purtroppo l’atteggiamento del nostro Primo Ministro e del Governo nel primo anno di mandato è stato piuttosto ostile rispetto ai partner europei. Ponendosi in una posizione di alterità rispetto al consesso europeo riusciremo a far accettare le nostre proposte? Consiglierei di riporre il tono polemico e di utilizzare quello costruttivo alla ricerca di una credibilità che ci permetterebbe di far digerire e accettare le nostre proposte ai leader europei. Bisognerebbe essere capaci di fare buon viso a cattivo gioco e ottenere dall’Europa ciò di cui abbiamo bisogno. La proposta è sicuramente sensata, ma senza essere capaci di coinvolgere i leader europei sarà purtroppo destinata a terminare su un binario morto.

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