Il #populismo della #democrazia.

Il #populismo della #democrazia.

di Pierluigi Lido

Per capire subito come la penso io sulla democrazia e l’utilizzo che ne facciamo, basta aprirsi un video di Giorgio Montanini,(filone comico StandUp Comedy) epurato da Le Iene dopo soli due spettacoli dal titolo “Gli italiani, i politici e il voto”. Linko per comodità e per chi legge dal web. E ci siamo risparmiati 25 righe di roba scritta per capire da che parte sta chi vi scrive , giusto per non angosciarvi troppo con arzigolati girocentrismi. E allora vado giù di link. Bum. https://www.youtube.com/watch?v=JVHrP5fuEqM. Andiamo appresso. Ci troviamo nella peggiore campagna elettorale che io ricordi, a 33 anni difatti non ricordo di peggio. L’offerta elettorale ricorda un volantino di Mediaworld, Oasi o la Lidl in una ricorsa a chi offre di più a potenziali elettori target che pensano da sempre al proprio triste orticello, ai propri interessucci da 4 soldi, anteponendo le proprie 4 disgrazie sgangherate a quelle degli altri poveri cristi. Parlo di quelli che chiamano il contatto personale per saltare le file, di quelli che cercano di farsi raccomandare per un posto di lavoro togliendolo ad altri, credendosi puri, credendosi migliori dei politici che poi eleggono.

Se sei tra questi e mi leggi mi dispiace per te, niente di personale. Anzi no, tutto di personale, stavo mentendo come un bugiardo e tu te lo meriti. Se ne avessi l’occasione e un quarto d’ora di tempo ti farei mettere a piangere come un bambino di 6 anni in 15 minuti, io e te da soli in una stanza. Ma non posso. Hai visto quanto è brutta la verità? Per quello la diciamo di rado, anzi preferiamo nasconderla anche a noi stessi, non è vero? Andiamo appresso.

Stuoli di elettori (presunti puri) si trovano a doversi scegliere una schiera di politici sulla base di ciò che costoro offrono loro, economicamente. Tali elettori disquisiscono tra quale sia il migliore vantaggio che il candidato potrà portare loro, se generare uno stipendio dal nulla a chi non ce l’ha, se riaprire le case chiuse, abolire l’ici sulle case di tua cugina, non pagare le tasse per le aziende, il bollo, l’assicurazione, il sudore dopo il calcetto, la sbronza dopo 8 bicchieri di vino, le aliquote “auff”, le tasse universitarie, eccetera eccetera eccetera. La questione è quindi quanto i politici si possano comprare gli elettori (coi soldi degli elettori, colpo di classe!) con promesse che non manterranno. Questa di non mantenere le promesse è vecchia vero?

Detta così la storia sembrerebbe già abbastanza assurda. Se non fosse che “l’elettore puro” debba mandare a casa il male per affermare il bene del “noi contro di loro”, noi puri contro i politici corrotti che negano il futuro ed il benessere ai giusti.

Peccato che la politica sia in realtà qualcosa di estremamente complesso, fatta di compromessi, di strategie, di pazienza che può durare decenni, di negoziazioni che non hanno tempo per i bassi istinti, di accordi che non contemplano i ragionamenti del popolino, dei populisti, dei populisti della democrazia.

E’ un discorso che vale a tutti i livelli, dal Parlamento, al Senato, a Montesilvano città.

E’ un discorso che riguarda il popolo ancor prima dei politici, un popolo colpevole, sporco, corrotto, indegno, almeno quanto i propri rappresentanti.

Con affetto e sincerità, buon 4 marzo a tutti.

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