Antonio Paolemilio medaglia d’argento al Valor Militare
Ottantatré anni fa moriva per le ferite riportate in combattimento Antonio Paolemilio, eroe pescarese dimenticato medaglia d’argento al Valor Militare “alla memoria”.
Antonio Paolemilio era nato a Pescara il 18 gennaio 1914 da Tommaso e Cristina Falconi.
Quando raggiunse i 21 anni, decise di arruolarsi volontario per la Campagna d’Etiopia, dove grazie al coraggio dimostrato in varie azioni militari si distinse agli occhi dei suoi superiori e venne decorato con la croce di guerra al merito.
Tornato dall’Etiopia riuscì a realizzare il suo sogno di entrare a far parte del Regio Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza, l’odierna Polizia di Stato.
La Guardia Antonio Paolemilio venne destinata alla Questura di Teramo.
Nel frattempo, tra un servizio d’ordine e un altro, aveva sposato Jolanda Fratini.
Purtroppo in quegli anni in Italia iniziarono a spirare venti di guerra.
All’inizio della seconda guerra mondiale Antonio Paolemilio continuò a prestare servizio per la sicurezza interna del paese presso la Questura di Teramo ma il 17 aprile 1941 fu costretto a lasciare sia la Questura teramana che la propria famiglia e la giovane moglie perché era stato mobilitato con il Battaglione Motociclisti Agenti di Pubblica Sicurezza, dislocato fuori dai confini nazionali, in teatro di guerra.
La sua destinazione fu il Montenegro, dove gli Agenti Motociclisti avevano il delicato compito di mantenere in terra straniera l’ordine pubblico e di garantire la sicurezza a ridosso della linea del fronte nelle retrovie, soggette molte volte alle imboscate e agli agguati della popolazione locale raggruppatasi nelle prime bande partigiane.
Il 15 luglio del 1941 lungo la dorsale stradale nei pressi di Rijeka- Cetinje (per i soldati italiani Cettigne) si verificò uno scontro violentissimo e sanguinoso tra le truppe italiane e quelle locali. Ed è qui che il giovane pescarese mostrò tutto il suo eroico e smisurato coraggio.
Giunta in Italia l’eco della sua eroica azione un giornale così riportava la notizia: «Il 15 luglio 1941 ad Ocevic, sulla rotabile Rijeka-Cetinje, in servizio di vigilanza e rastrellamento con un plotone di motociclisti, dopo tenacia resistenza dinanzi a preponderanti forze ribelli, non curandosi delle ferite già riportate, coadiuvava i compagni fino all’olocausto della sua giovane vita, dando esempio di alte virtù militari e di grande comprensione del proprio dovere».
Un altro giornale così commentava il fatto: «la guardia Paolemilio si contraddistinse per l’estremo coraggio e l’assoluta abnegazione: benché ferito, non volle ritirarsi dal combattimento e portò in salvo altri colleghi rimasti a loro volta feriti. Per tale eroico comportamento gli venne conferita la medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria».
Il quotidiano “La Tribuna Illustrata” volle dedicargli una splendida copertina, disegnata dall’artista Vittorio Pisani, raffigurante il suo ultimo gesto votato al sacrificio.
Questa fu la motivazione dell’ assegnazione della la Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria”: «Durante un combattimento contro bande armate, ferito ad una gamba, mentre stava per essere curato dall’ufficiale medico, visto cadere ferito un ufficiale in zona scoperta, in uno slancio di generoso eroismo, incurante del pericolo, raggiungeva il superiore e, nel trarlo al coperto, veniva mortalmente colpito. Zona d’Operazioni, 15 luglio 1941».
Nel luogo dove morì il coraggioso abruzzese fu eretto un cippo in suo ricordo.
Alla sua memoria venne dedicata una caserma della Polizia di Parma.
Il comune di Pescara gli ha intitolato una strada nuova in prossimità del centro commerciale “Il delfino”.