Lettera al Direttore

Pannelli fotovoltaici, perché no?

Ricevuta via mail da Lorenzo Ricciuti il 05.05.22

Gentile Direttore, con l’approvazione della legge di bilancio, per le scuole del comune di Montesilvano, ci saranno circa 200.000 euro per l’adeguamento antisismico degli edifici scolastici. Tuttavia non capisco come mai, non si parla affatto di installare pannelli fotovoltaici, sulle suddette scuole.

Io proporrei anche a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, l’idea di installare su tutti gli edifici pubblici come il palazzo del Comune e Palazzo Baldoni dei pannelli fotovoltaici.

È, secondo me, un’occasione per dare il buon esempio, in modo tale che non siano solo i privati cittadini a usufruire del bonus 110% per riqualificare le singole abitazioni private.

Potrebbe essere una grande occasione per un cambio di passo utile alla nostra città, per affrontare in modo diretto e con coraggio, le sfide poste dal cambiamento climatico.

Grazie

Distinti Saluti

Risposta del direttore: Gentile Lorenzo, innanzitutto ci scusiamo per il ritardo nella risposta, ma la sua mail ci è giunta quando avevamo giù chiuso il precedente numero di maggio.

La sua proposta è assolutamente attuale tanto è che il 18 maggio la Commissione Europea ha presentato il piano REPowerEU, e vi consiglio di leggere il comunicato stampa relativo https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_22_3131 Il piano, che dovrà essere attuato dagli stati membri, punta ad annullare la dipendenza dall’acquisto del gas russo nel medio termine. Tra gli altri obiettivi è stato proposto l’obbligo di installare pannelli fotovoltaici su tutti gli edifici commerciali e pubblici a partire dal 2025 con superfici superiori a 250 mq e per tutti gli edifici residenziali dal 2030.

La direzione impressa della Commissione è chiarissima e porterà tutti gli edifici pubblici a installare il fotovoltaico nel medio termine.

È evidente le amministrazioni comunali e provinciali proprietarie degli edifici scolastici dovranno investire in impianti e avranno difficoltà a reperire le risorse nei loro bilanci.

Ad aiutare gli amministratori in questo compito sono già attive sul mercato delle offerte indirizzate alla pubblica amministrazione con costi spalmati su 20 anni come quello dell’operatore di riferimento di questo mercato, Enelx, che riporto di seguito solo come riferimento.

Fotovoltaico per le PA

Enelx ha predisposto per la Pubblica Amministrazione un’offerta comprensiva di progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti fotovoltaici da installare sulla superficie di edifici di proprietà pubblica (uffici, scuole, ospedali, centri sportivi) in modo pratico e semplice.

Le opere che rientrano nell’offerta sono:

  • studio di fattibilità e sopralluogo;

  • progettazione e relativi adempimenti amministrativi e burocratici;

  • installazione e messa in esercizio dell’impianto;

  • manutenzione ordinaria e straordinaria per l’intera durata del contratto;

  • recupero dei pannelli a fine vita dell’impianto.

Il canone, della durata di 20 anni, è annuale e comprende le spese per la progettazione, l’installazione e la manutenzione dell’impianto fotovoltaico.

Utilizzando le offerte degli operatori di settore è possibile procedere all’investimento da lei proposto diluendo nel tempo il costo dello stesso. Sarebbe importante anticipare l’obbligo anche per dare un segnale di attenzione al tema della riduzione della dipendenza energetica ai ragazzi che frequentano le nostre scuole.

Una bellissima iniziativa pro Ucraina del Sindaco di Arezzo

Ricevuta via mail da Francesco Squillante Subbiano (Arezzo) il 1° luglio 2022

Caro Direttore, La metto al corrente di una bellissima iniziativa pro-Ucraina del Sindaco di Arezzo.

Nell’hinterland di Helsinki si è svolta l’assemblea annuale di Eurocities, network di città europee legate da comuni interessi soprattutto culturali. Nella sessione riservata ai soli Sindaci il Primo Cittadino di Arezzo, Alessandro Ghinelli, ha avuto modo di fare una proposta forte circa il ruolo delle Città europee.

In pratica ha chiesto di approvare una risoluzione da inviare al Parlamento Europeo, chiedendo l’avvio immediato delle procedure di ingresso dell’Ucraina nella UE.

Con ciò facendosi carico dalla base di una coraggiosa responsabilità politica, che a certi altri elevati livelli pare a volte ormai finita nel dimenticatoio. Il Sindaco aretino non è nemmeno riuscito a finire il suo intervento che la proposta è stata approvata per acclamazione.

Questa iniziativa è stata tanto tempestiva quanto fondamentale per chi in queste tragiche ore in Donbass sta perdendo tutto e teme in ogni istante di dolore e sofferenza di essere messo nel dimenticatoio.

È importante che con chiarezza e limpidezza tanti Sindaci di tutta la UE, su iniziativa di quello aretino, si siano legati nella vicinanza concreta al Popolo Ucraino e si siano posti nella direzione giusta: quella del coraggio della solidarietà e del non voltarsi dall’altra parte!

Risposta del direttore: Gentile Francesco, innanzitutto la ringrazio per l’invio delle sue note sempre puntuali e volte a porre all’attenzione del lettore importanti temi di attualità.

L’iniziativa dell’assemblea dei Sindaci aderenti ad Eurocities ha un significato di pieno sostegno dal basso a quanto già posto in essere dai leader comunitari e richiesta di accelerazione del processo.

Alla missione dei leader dei tre principali paesi della UE, Draghi, Scholz e Macron e del presidente romeno Iohannis, avvenuta il 16 giugno a Kiev, per portare il loro “sostegno incondizionato” al paese colpito dalla guerra, dove hanno annunciato il loro appoggio al processo di avvicinamento di Kiev a Bruxelles, è seguito il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno dove i leader dell’Unione Europea hanno concesso lo status di paese candidato all’Ucraina e alla Moldova.

A tal proposito consiglio a tutti di leggere l’opinione inviata al Consiglio Europeo dalla Commissione pubblicata il 16 giugno 22 https://ec.europa.eu/neighbourhood-enlargement/system/files/2022-06/Ukraine%20Opinion%20and%20Annex.pdf

Il testo, redatto in lingua inglese, è molto interessante perché mette in luce cosa l’Ucraina ha fatto negli ultimi anni per essere rispettosa dei requisiti minimi per poter accedere alla Unione. Tra questi riporto di seguito i principi imprescindibili:

– that the candidate country has achieved stability of institutions guaranteeing democracy, the rule of law, human rights and respect for and protection of minorities;

– the existence of a functioning market economy, as well as the capacity to cope with competitive pressure and market forces within the Union;

– the ability to take on the obligations of membership including adherence to the aims of political, economic and monetary union.

Nelle conclusioni si può leggere: “Ukraine is a European State which has given ample proof of its adherence to the values on which the European Union is founded. The Commission therefore recommends to the Council that Ukraine should be given the perspective to become a member of the European Union.”

Inoltre, vengono elencati tutta una serie di miglioramenti che l’Ucraina dovrà apportare alla sua legislazione, principalmente nel settore anticorruzione e posizione dominante degli oligarchi, per essere nella condizione di aderire all’Unione.

La Commissione si impegna a valutare i progressi entro il termine del corrente anno.

Le decisioni assunte molto importanti e il sostegno di Euronext, che sollecita una immediata adesione, contribuiscono a creare un substrato positivo nel processo.

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