Premi Flaiano, siamo sicuri che Pescara sia all’altezza delle altre “città del cinema”?

Premi Flaiano, siamo sicuri che Pescara sia all’altezza delle altre “città del cinema”?

ricevuta via mail dal giornalista/fotografo Alberto Fuschi (Piper Spettacolo Italiano)

Premi Internazionali Flaiano edizione n. 46. Non poche, se pensiamo che Roma ne conta appena 13 (la prossima a fine ottobre). Passando alle rassegne estive più rilevanti, l’Ischia Film Festival ne vanta 17, il Cinè giornate di Cinema a Riccione è arrivato a 9, il più noto Giffoni ha toccato quota 49.
Quarantasei è un numero importante, manca pochissimo al mezzo secolo. E cosa rimane di questa manifestazione?
Partiamo dagli elementi positivi. Dallo scorso anno la direzione artistica è passata nelle mani esperte di Riccardo Milani, uno dei registi più capaci del panorama italiano che ha portato il cinema a Montesilvano con “La guerra degli Antò” (1999) la seconda opera della sua carriera. Steve McCurry è stato senza dubbio il colpaccio dell’edizione 2019. E il resto? Ogni anno vedo la prima fila di Piazza della Rinascita sempre più scarna di volti che rappresentano fedelmente la stagione cinematografica del momento.
E poi, soprattutto, la metà dei premiati è inspiegabilmente assente con la scusa più antica del mondo per un attore «motivi di lavoro». Però di fronte a Taormina, Ischia, Giffoni Valle del Piana, Vico Equense, Venezia e Riccione nessuno si tira indietro. Il set può distare anche 900 km, tranquilli. Ho partecipato a una delle serate del Cinema in Piazza al Casale della Cervelletta. Purtroppo, in queste settimane i ragazzi del Piccolo America sono stati oggetto di diversi episodi di violenza da parte dei fascisti o presunti tali. Il Cinema America riempie le piazze di Roma e dintorni da qualche annetto con le proiezioni all’aperto arricchite dall’incontro con il cast del film in programma. Ebbene, nessuno e dico nessuno ha rifiutato l’ospitata. Fidatevi conosco gente lì che utilizza «I motivi di lavoro» come stile di vita.


Non voglio pensare che per alcuni sia stata soltanto pubblicità da copertina.
Io la maglietta bordeaux la indosso orgogliosamente in nome del cinema e non per lo stupido fanatismo politico da stadio.
Dico questo per il semplice fatto che un’organizzazione così giovane è considerata maggiormente dallo spettacolo italiano in confronto alla mostra pescarese nata nel 1973.
Ho la netta sensazione che i Premi Flaiano siano assegnati non esclusivamente per meriti artistici, ma per disponibilità dell’attore a passare un “weekendino” spensierato lungo la riviera adriatica. Un riconoscimento per anime vacanziere oserei dire con rispetto verso un festival che merita sicuramente più attenzione.
La risposta del direttore
Gentilissimo Sig. Fuschi, la ringraziamo della sua missiva e per ragionare su uno dei premi più importanti della nostra zona. Sinceramente non mi risulta che i premiati del Flaiano non partecipino massivamente alla premiazione e, anzi, nell’edizione 2019 tutti i premiati della sezione teatro, cinema e giornalismo erano presenti e hanno ritirato il premio. Tra gli altri Enrico Vanzina, che ha ritirato il premio per il fratello Carlo e si è dichiarato felice di essere sul palco partecipe di un premio in onore del compianto ed immenso Flaiano. Accogliamo la sua missiva come uno sprono a lavorare nella direzione di migliorare sempre più l’appeal dei premi Flaiano e di vedere a Piazza della Rinascita ospiti che meglio rappresentano la stagione cinematografica attuale.

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