Giuseppe Misticoni pittore e scultore
Giuseppe Misticoni nacque a Spoltore, il 25 dicembre 1907, da Luigi ed Almerinda Romualdi che, originari di Morro d’Oro nel teramano, si erano trasferiti a Spoltore agli inizi del 1900, inserendosi presto tra le famiglie più in vista della città e frequentando cenacoli culturali, composti da artisti e intellettuali del calibro di Gabriele D’Annunzio, Francesco Paolo Tosti, Costantino Barbella e Basilio Cascella.
Fin da piccolo dimostrò una naturale attitudine e sensibilità verso l’arte ed iniziò a dipingere sotto la guida del pittore spoltorese Italo De Sanctis.
Compì i suoi studi a Roma, prima al Liceo Artistico e poi all’Accademia di Belle Arti.
Nella capitale restò a lavorare alcuni anni. Tornato in Abruzzo, cominciò a insegnare in varie scuole della città di Pescara e, allo stesso tempo, diede il via a un’opera di svecchiamento della cultura della regione, tenendosi costantemente in contatto con le punte avanzate dell’arte. Solo la guerra ne interruppe l’attività.
Partì nel 1940 per il fronte in Albania dove venne fatto prigioniero.
Riuscì però ad evadere dal campo, in cui era detenuto, diventando interprete di vicende avventurose e drammatiche: unitosi a reparti partigiani, partecipò attivamente alla durissima lotta di resistenza.
Le emozioni intensissime di questo periodo si ritroveranno, poi, rivissute nei suoi dipinti.
Tornato finalmente in patria nel 1946, riprese l’opera interrotta.
Nel 1947 riuscì a condurre in porto, malgrado l’ambiente cittadino tutt’altro che aperto agli interessi culturali, la difficile impresa di fondare a Pescara il Liceo Artistico che oggi porta il suo nome.
Chiamò, quali collaboratori all’insegnamento, i migliori artisti della regione evitando, in tal modo, che le forze più vitali andassero disperse o si spegnessero, e così segnò la nascita della famosa “Scuola Artistica Pescarese”, tra i cui frequentatori comparivano Giuseppe Di Prinzio, Nicola Febo, Elio Di Blasio, Franco Summa, Giovanni Melarangelo, Arduino Napoleone, Enio D’Incecco e Giovanni Pittoni.
L’importanza del ruolo avuto dal Liceo Misticoni, nel contesto abruzzese delle arti visive, è stata oggetto dello studio condotto dallo storico Antonio Zimarino nel suo “Vicende, testimonianze e contesto di una esperienza italiana Liceo Artistico G. Misticoni 1947-1998” edito per conto dell’Amministrazione Provinciale di Pescara.
Giuseppe intrattenne rapporti con i più importanti critici d’arte nazionali come Giulio Carlo Argan, Giuseppe Gatt, Vito Apuleo e Nello Ponente contribuendo ad allargare gli orizzonti dell’ambiente artistico pescarese.
La sua opera pittorica, inizialmente in stile figurativo (da ricordare “Ragazza in verde” del 1933), diventò successivamente astratta-informale. Per questa ragione, l’artista viene considerato uno degli iniziatori dell’astrattismo in Abruzzo.
In questo periodo realizzò “Composizione geometrica”, “Forme nello spazio”, “Animale fantastico” ed “Interiorità”.
Infine, passò al costruttivismo, periodo di cui resta, nella Biblioteca Provinciale di Pescara, una scultura in cristallo.
Spesso, nella sua produzione artistica, si infiltrano elementi di parapsicologia di cui l’artista era un cultore.
Morì a Pescara il 2 maggio 1998.
Il suo nome ed i suoi quadri sono riportati in varie opere sulla pittura contemporanea, come i Cataloghi Bolaffi d’arte moderna, “Luce-spazio-strutture” di F. Sossi, Ed. La Cornice, Taranto, 1967, e nel volume di “Storia dell’arte italiana del ‘900” del critico Giorgio Di Genova.
Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, alla Galleria d’arte moderna di Chieti, al museo d’arte statale ed alla Camera di Commercio di L’Aquila, alla Galleria dell’Università di Pisa, alla Galleria d’arte moderna di Lucca, al Museo d’arte moderna “Vittoria Colonna”, all’Amministrazione provinciale, al Comune, alla Camera di Commercio, all’Unione industriali ed all’Ente provinciale per il turismo di Pescara.
Il 22 dicembre 2023, nella Maison des Arts della Fondazione Pescarabruzzo, si è tenuto il vernissage della mostra “Giuseppe Misticoni. Paesaggi Interiori 1933-1989”. L’esposizione, promossa e realizzata dalla Fondazione in collaborazione con i figli del pittore, ha rappresentato un viaggio attraverso l’evoluzione artistica di questa figura fondamentale per lo sviluppo della storia dell’arte in Abruzzo. Una selezione di circa 80 opere esposte, eseguite in un arco temporale significativo dai suoi anni giovanili fino al periodo geometrico, materico, informale e gestaltico, ha testimoniato la trasformazione continua del suo linguaggio artistico.
Fino ad oggi, si è trattato della mostra antologica più ampia a lui dedicata.