Carlo Masci: “Pescara si metta a disposizione di Montesilvano e Spoltore per rispettare le identità”

Carlo Masci: “Pescara si metta a disposizione di Montesilvano e Spoltore per rispettare le identità”

“Obiettivi: mare, fiume, porto passeggeri, area di risulta, Università, Palazzo regionale, grandi parchi”

Mauro De Flaviis

Abbiamo ascoltato il sindaco Carlo Masci il 24 febbraio mattina a Pescara durante una camminata sul lungomare a nove mesi dalla sua elezione, per verificare le linee guida della sua amministrazione e cosa ne pensa del processo che porterà alla Nuova Pescara. L’intervista è stata interrotta dalle molteplici persone che hanno salutato il Sindaco o chiesto informazioni. È incredibile verificare che la maggior parte dei presenti sul marciapiede lo abbiano riconosciuto e salutato calorosamente senza essere incappati in nessun apprezzamento non positivo.

  1. Partiamo da un argomento caldo, il progetto di fusione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Come ritiene possano essere ottenuti benefici per le comunità interessate dalla fusione?
  2. Il metodo che ci siamo dati, sulla base della normativa regionale in vigore, è mettere insieme tutti i servizi che possono essere gestiti in maniera congiunta. Sono state istituite le commissioni consiliari, quella che si occuperà dello statuto e le altre che si occuperanno dei servizi che dovranno essere gestiti unitariamente. Stiamo ragionando sulle situazioni che riguardano l’urbanistica, la raccolta dei rifiuti, i servizi sociali, i tributi e i servizi scolastici tra i primi.

Per la raccolta dei rifiuti abbiamo già la società che ha carattere provinciale, denominata Ambiente, dove sono entrati tutti i comuni della provincia di Pescara che in divenire dovranno conferire la gestione della raccolta dei rifiuti e dello spazzamento in modo da garantire una buona economia di scala; questa riguarda tutti i comuni della Provincia e in particolar modo in questa fase del processo di fusione Montesilvano e Spoltore.

Per i servizi sociali Montesilvano ha l’Azienda Speciale che potrà diventare il punto di riferimento di tutta la gestione dei servizi sociali della Nuova Pescara.

Per i tributi Pescara ha una società denominata Adriatica Risorse che è una società nata per la gestione dei tributi: questa, messa a sistema, può soddisfare le esigenze di Pescara, Montesilvano e Spoltore.

Spoltore ha una società che gestisce i servizi scolastici che può diventare il punto di riferimento della gestione dei servizi scolastici di tutta la Nuova Pescara.

La mobilità, gestita dalla TUA, è l’elemento fondamentale di questo territorio: l’asse principale del trasporto pubblico di massa è quello nord-sud esteso da Montesilvano attraverso Pescara fino a Francavilla, e per l’asse est-ovest fino ad arrivare a Chieti.

Ci sono molti servizi che dobbiamo e vogliamo gestire insieme per una comunità, che i cittadini già vedono un tutt’uno in senso sostanziale in quanto essi non distinguono più tra Pescara, Montesilvano e Spoltore. Per i cittadini la Nuova Pescara già c’è, quello che dobbiamo fare e che stiamo facendo è mettere insieme i servizi seguendo la normativa regionale, che prevede di verificare se nel 2022 si possa partire oppure se si dovrà rimandarla al 2024. Realisticamente il 2024 credo sia la data più plausibile perché c’è stato un ritardo nella partenza del processo di fusione con la costituzione delle commissioni e con la verifica delle possibilità di gestione dei servizi in forma associata.

  1. In sostanza, il modello che state seguendo è recuperare le migliori pratiche nelle varie realtà?
  2. Esatto, stiamo recuperando quello che di migliore esiste nelle tra città con un’assoluta apertura a offrire i migliori servizi ai cittadini di questo territorio. È la scelta più naturale e più semplice: le cose che funzionano le utilizziamo per allargare la qualità dei servizi a tutti i cittadini.

Questa è una sfida epocale e non solo a livello locale, ma soprattutto a livello nazionale. Mai in Italia si è tentata una fusione di tre comuni di questa dimensione, quindi il discorso si amplia e interessa a tutti che abbia successo. Il Governo e lo Stato devono lavorare affinché il processo abbia successo perché una governance nuova per comuni di questa grandezza se riesce può essere replicata in altri ambiti di pari dimensione. Se non si dovesse riuscire, non sarebbe solo un fallimento a livello locale, ma soprattutto a livello nazionale.

Io sono convinto che il futuro sarà questo perché per noi è già presente e non possiamo dimenticare che questa operazione parte dal basso, i cittadini ci hanno detto attraverso il voto: “Noi ci sentiamo parte di una unica realtà e a livello istituzionale, voi organizzate il sistema di conseguenza”.

Ovviamente questa operazione può riuscire solo se non si impone niente a nessuno e se ci sarà un processo naturale senza che nessuno si senta oppresso e annullato; per questo motivo bisognerà dare spazio a municipalità forti e ai singoli territori perché mantengano un’identità nel tutto. Il tutto ci serve per presentarci all’esterno più forti per intercettare le sfide europee sulle città sostenibili. Pescara e questo territorio sono abituati a guardare oltre i confini: non dimentichiamo che proprio Pescara è nata dalla fusione di due borghi, Pescara e Castellamare. La fusione è stata già sperimentata per presentarsi più forti. La sfida futura è epocale per gli aspetti della mobilità, del rispetto ambientale, dei rapporti economici industriali e dei servizi. Quando sarà un’unica identità potremo insieme sfruttare le caratteristiche ambientali di Spoltore, dell’accoglienza turistica di Montesilvano e dell’offerta di servizi di Pescara. Le tre città sono omogenee e complementari, e la risultante potrà essere sicuramente più capace di vincere le sfide che ci attendono a livello nazionale e internazionale.

Noi che oggi rappresentiamo le città abbiamo l’obbligo di andare avanti, superate le perplessità legate alle identità dando voce ai territori. Se qualcuno pensa che la nuova realtà annullerà i territori si sbaglia: nessuno di noi lo pensa e anzi solo se i territori avranno una voce e una rappresentanza forti il percorso potrà concludersi con successo.

  1. Ritiene che la sua apertura alle identità territoriali possa far superare le resistenze legate alle identità?
  2. Soprattutto Pescara, che è la città più grande e può far pensare che potrebbe assorbire le altre, deve mettersi a disposizione per far comprendere che non è questo l’obiettivo: la sfida è invece prendere il meglio da ciascuno, metterle a sistema, mantenere le identità con municipalità forti. L’obiettivo è presentarci alle altre città in Italia e all’estero come una realtà forte e unitaria: questo ci hanno chiesto i cittadini e questo faremo.
  3. Bene, speriamo di riuscirci. Carlo Masci, crede che sarà ricordato per aver caratterizzato la città in una qualche forma, ad esempio trovando una soluzione al futuro delle aree di risulta della stazione o dell’area ex-Cofa o dell’area prossima alle carceri?
  4. Noi abbiamo l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Quali sono gli ambiti che interessano di più ai cittadini? La sicurezza, per questo dobbiamo garantire la percezione di sicurezza; il mare perché è una nostra forte identità e oggi le persone sentono un distacco mai sperimentato prima con il mare. Noi stiamo lavorando da subito su questi temi attraverso l’installazione di un sistema di controllo tramite telecamere intelligenti che ci permetteranno di monitorare tutto il territorio nei prossimi 6-8 mesi e che sarà il più moderno d’Italia. Sul mare ci stiamo muovendo per ottenere la bandiera blu. La qualità delle acque del mare dipende dal sistema fiume e dal sistema porto.

Sul fiume stiamo realizzando nove vasche di intercettazione delle acque di prima pioggia che si completeranno entro la metà dell’anno prossimo permettendoci di superare la piaga dello sversamento, tuttora in essere, delle acque di prima pioggia, tra le più inquinate, nel fiume. L’inquinamento del fiume derivante dalle acque di prima pioggia comporta a cascata l’inquinamento del mare a causa della diga foranea che trattiene le acque inquinate canalizzandole sulla riviera.

Il secondo intervento in fieri, per 50 milioni di euro, è quello sul porto passeggeri di Pescara, separando nel fiume le acque del mare dalle acque del fiume. L’allungamento del molo fino alla diga foranea e la creazione del bacino portuale che abbia come confini una parte della diga foranea, il molo sud del fiume e quello che attualmente è lo spazio deve c’è la vasca di colmata. Diventerebbe un bacino importante che non subirebbe più l’insabbiamento dovuto dal fiume e dalle mareggiate di nordest che portano l’acqua del mare nel porto e risolveremmo l’inquinamento delle acque marine sulla costa.

Con questi due interventi avremo finalmente il porto passeggeri, non subiremo più l’insabbiamento del fiume e dimenticheremo l’inquinamento del mare.

Questi due interventi sono quelli che caratterizzeranno il mio mandato, sui quali sto spendendo tutte le mie energie: infatti ieri sono tornato a Roma al Ministero perché contemporaneamente avremo il prolungamento dell’asse attrezzato fino alla vasca di colmata, in modo che chi arriva nel porto di Pescara potrà prendere direttamente l’asse attrezzato per uscire dalla città senza entrare nella rete viaria cittadina. Ho ottenuto che questo intervento sia gestito direttamente dal Comune, anche se l’asse attrezzato è gestito dall’ANAS, e contemporaneamente interverremo su via Andrea Doria. L’ANAS ha calcolato che per fare questi interventi utilizzeremo meno dei 15 milioni di euro previsti: la differenza potrà essere utilizzata per abbattere lo svincolo a trombetta che entra nella pineta dannunziana ed eliminare di conseguenza questo detrattore ambientale. Noi siamo pronti a realizzare progetto, gara, appalto, ed esecuzione senza nessun problema.

Ci sono ancora altre 4 sfide da gestire: il rapporto tra Pescara e l’Università, non idilliaco nel passato, deve essere stretto e forte, e lo stiamo già ottenendo perché l’Università porta 15.000 a studenti a Pescara, cultura, formazione e forti investimenti sulla città in quanto gli studenti sono gli stesi di Chieti, ma le infrastrutture molte meno; la nuova sede della Regione che dovrà essere fatta in questi cinque anni perché la Regione non può non avere un palazzo di proprietà a Pescara dove concentrare tutti i servizi oggi presenti in diversi luoghi ottimizzando i costi; le aree di risulta dove ci sarà un grande parco che caratterizzerà quest’area e dovrà essere unico tanto da attrarre visitatori da tutta Italia con parcheggi a servizio del centro commerciale naturale e capace di garantire l’intermodalità fra il trasporto ferroviario, il trasporto pubblico di massa su gamma, il trasporto sostenibile con bici monopattini e tutte le nuove forme di mobilità del futuro e il trasporto privato; i grandi parchi della città, parco nord, il parco dell’area di risulta, il parco D’Avalos tutti uniti dalla filovia. Il parco nord è per me molto importante perché collegato con la pineta di Montesilvano e con la pinetina che abbiamo appena attraversato, e il mare, elementi tutti che caratterizzano la bellezza di questo territorio.

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