Trabocchi a Montesilvano? Sì, se finalizzati alla riqualificazione del Saline

Trabocchi a Montesilvano? Sì, se finalizzati alla riqualificazione del Saline

di Simona Speziale

Il Trabocco è ormai simbolo incontrastato del nostro Abruzzo. Gli antichi strumenti di pesca oggi rappresentano uno dei grandi attrattori turistici della nostra Regione. Luoghi meravigliosi intrisi di storia e di un’atmosfera che lascia tutti senza fiato. Anche Montesilvano avrà i suoi trabocchi, arricchendo ulteriormente le potenzialità turistiche del nostro territorio.

Inizia così il comunicato stampa del comune di Montesilvano del 3 aprile in cui si annuncia l’intenzione di costruire sul lungofiume i trabocchi, definiti grandi attrattori turistici. Fin qui non ci sarebbero problemi se poi non si continuasse precisando “Luoghi meravigliosi intrisi di storia e di un’atmosfera che lascia tutti senza fiato“. Tutto ciò che ruota intorno ad un trabocco è attrazione turistica, il fascino del tempo, la storia, l’ingegno, la natura che lo circonda, tutelata e curata proprio per ciò che rappresenta.

È vero che Montesilvano aveva alcuni rudimentali trabocchi fino agli anni ‘60, così come è vero che a nessuno è venuto in mente che potessero essere sfruttati turisticamente o che comunque potessero avere un valore e quindi andassero tutelati. Come altre realtà della città, uno fra tutti il Monumento ai caduti, erano d’ingombro a quel progresso che si è rivelato il più grande regresso della storia di Montesilvano.

Il lungofiume Saline ha due facce. Al primo impatto sembrerebbe un’oasi verde, in certe foto riesce ad apparire bellissimo. In realtà dal punto di vista ambientale da sempre è uno dei luoghi più trascurati: discariche, sversamenti di ogni sostanza possibile nel letto del fiume e lungo tutto il suo breve corso. Come si può anche lontanamente pensare a costruire un trabocco con questa situazione?

Ricordo qualche anno fa alla foce del Saline fu istituita una Riserva fluviale Oasi WWF: in questo modo si era sperato nel recupero della foce, proprio perché vicinissima al Polo alberghiero e sembrava quasi fatta, ma l’area non è stata mai restituita del tutto alla città ripiombando nel degrado, con pozze di acqua stagnante che emanano un puzzo indescrivibile e, grazie all’inciviltà dei visitatori, piena di rifiuti di ogni genere.

Se l’”operazione trabocco” servisse principalmente a riqualificare quest’area, allora mi troverebbe assolutamente d’accordo. Riqualificare il fiume Saline potrebbe realmente portare tanti nuovi stimoli per il settore turistico e di conseguenza per la crescita dell’economia. In quest’ottica il Trabocco è ben accetto, potrebbe essere un punto di ristoro, un posto di osservazione, potrebbe dare un senso al pontile che si raggiunge dalla fine di via Maresca e che d’estate diventa punto di osservazione naturale del passaggio dei delfini sul tratto di mare antistante.

La nostra città ha avuto un passato turisticamente importante e dopo anni di trascuratezza sarà dura restituirle l’immagine che merita: per questo dobbiamo tirare fuori le idee, crederci tutti insieme, cercare di cooperare mirando tutti allo stesso obiettivo.

In copertina i trabocchi di Montesilvano anni ’60 foto di Lanfranco Antonioli 

Immagini attuali del Saline di Oscaro Biferi 

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