Civitarese: “Propongo una agenzia metropolitana dei trasporti”

 

Necessario un ruolo attivo della Regione, delle Province e Comuni

di Paolo di Pietrantonio

Abbiamo posto un paio di domande all’assessore alla mobilità del Comune di Pescara a margine del convegno “Il sistema delle autonomie: problemi e prospettive dopo il referendum” svoltosi il 3 aprile presso la Fondazione Pescarabruzzo.

D. Assessore Civitarese, abbiamo pubblicato una sua intervista nella quale si dichiarava favorevole alla costituzione della Grande Pescara. Come risponde alle osservazioni dell’architetto Di Giampietro sul progetto europeo UIA, Urban Innovative Action initiative, per il quale il Comune di Pescara ha partecipato al bando senza tenere conto del contesto metropolitano, ma concentrandosi solo sulla città di Pescara?

R. Io sono d’accordo sul fatto che bisogna costruire un governo metropolitano di questi fenomeni, ma poi si occorre tenere conto del contesto in cui si opera e fare di necessità virtù. Pescara oggi è un unico comune e non una aggregazione di più comuni. Il bando in particolare è diretto a singoli comuni capofila. Una volta ottenuto il finanziamento, possiamo e dobbiamo coordinarci per costruire politiche con gli altri comuni. I bandi europei di questo tipo hanno scadenze e modalità che non tengono conto della lentezza dei processi di aggregazione.

D. Comprendiamo pienamente, ma quali azioni ritiene fattibili rimanendo ancorati al tema della mobilità sostenibile di area per passare dalla teoria alla pratica?

R. A riprova del fatto che vi è un’esigenza di coordinamento e collaborazione tra i comuni dell’area metropolitana, una delle cose che propongo è la costituzione di una agenzia metropolitana dei trasporti. Ma per fare in modo che ciò accada i comuni limitrofi devono essere d’accordo e noi non possiamo costringere nessuno. Io ho intenzione di indire una prima riunione, ma per un verso occorre un ruolo attivo della Regione e delle Province, per un altro, se i diretti interessati, cioè gli altri comuni, non avvertono essi stessi tale esigenza, il processo non parte nemmeno.