Ponte di che?

via mail da P.D.

A proposito del cosiddetto Ponte del cielo che, a quanto pare si è deciso di realizzare senza alcun confronto culturale e senza che sia chiaro cosa si vuole fare di Pescara. Non voglio cadere nella facile retorica demagogica della pulizia della città, delle buche delle strade, della crisi economica che sempre più strangola il terziario e in particolare il commercio, ma un ponte serve per unire due sponde, due realtà e non per realizzare un giro giro tondo. I fondi FAS destinati allo sviluppo turistico che si intendono investire nel ponte del cielo certo non determineranno uno sviluppo turistico né una grande attrattiva e anzi, in qualche modo, finirà per offuscare la nave di Cascella (la nave viene dal mare e attracca) che è veramente il simbolo nuovo di Pescara. Il finanziamento necessario per la realizzazione del ponte del cielo può essere, a mio avviso proficuamente utilizzato per interrare la riviera da via Trilussa a via Mazzini in modo da eliminare il traffico e realizzare una grande Spianata che da Piazza 1° Maggio arriva fino al mare. Al centro di questa spianata si troverebbe appunto la Nave di Cascella, così facendo il Museo di Arte Moderna, il giardino circostante, l’aerea ex Pomponi (liberato dal parcheggio) rappresenterebbe un’enorme spazio da utilizzare per manifestazioni, spettacoli, oltreché per passeggiare in grande tranquillità. Il dibattito in Consiglio Comunale circa la realizzazione del Ponte del cielo non può essere un confronto tra chi ha già deciso di realizzarlo e chi lo avversa per partito preso, ma vanno esaminate le alternative, studiate le prospettive e soprattutto definite le strutture che possono determinare un nuovo sviluppo della città. Ci sono tante alternative, ne cito ancora una: Museo del Giocattolo (basta realizzare il fabbricato giacché le case produttrici dei giocattolo fornirebbero gratis i loro prodotti). Non voglio pensare che i soldi della Regione arriveranno solo se si farà ciò che il Presidente ha già deciso di fare e magari ha già studiato e predisposto tutto ciò che è necessario per realizzarlo.

Risposta del Direttore:

Solo una domanda: davvero Pescara abbisogna di un ponte non ponte che nulla unisce?

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