Ciclabile in via Emilia e via Lazio? – Sorgente Vitella d’Oro – Guerra e Pace
Ciclabile in via Emilia e via Lazio?
Ricevuta via mail il 19 gennaio 23 da Lorenzo Ricciuti
Gentile redazione, volevo chiedere se in Via Emilia e in Via Lazio, verrà realizzata una pista ciclabile, lungo il lato sinistro della carreggiata, dopo la realizzazione del senso unico di marcia per i veicoli. Grazie.
Saluti
Lorenzo Ricciuti
Risposta del direttore
Gentilissimo Lorenzo,
la sua domanda è emblematica della modalità non condivisa della presa delle decisioni che si sono succedute perlomeno da quando ne ho memoria consapevole. Intendo dire che lei, come tutti gli altri abitanti della Città, non dovrebbero avere tali dubbi se il processo che porta alla assunzione di decisioni fosse trasparente e partecipato. Cerco di spiegarmi meglio prendendo ad esempio il caso di via Lazio.
Via Lazio è stata oggetto di lavori progettati nel 2010 e terminati nel 2022, riporto di seguito un estratto del comunicato stampa del Comune del 04.02.2020 che può far comprendere come gli interventi vengono progettati e poi eseguiti:
Mercoledì 5 febbraio 2020 in via Lazio partiranno i lavori di completamento dei marciapiedi, di sistemazione della strada e di realizzazione dei sottoservizi. La ditta che si è aggiudicata l’intervento, della durata di sei mesi, è la …“Il progetto – prosegue Valter Cozzi, consigliere delegato al Completamento dei lavori pubblici – era stato già predisposto nel 2010, ma nel 2014 i lavori sono stati interrotti a causa della rescissione del contratto da parte della ditta precedente, lasciando l’opera sospesa.
Questi interventi sono figli di una progettazione risalente al 2010 che non prevedeva di certo né le piste ciclabili né i sensi unici, introdotti a fine estate 2022, per cui a partire da viale Europa si percorre via Emilia fino a viale Abruzzo, così come da quest’ultima si prosegue su via Lazio e, di conseguenza su via Chieti, verso via Torrente Piomba.
Tali interventi si sono succeduti senza grande coordinamento tra loro e soprattutto senza che un Piano Urbano del Traffico, obbligatorio per la Città dagli anni 90, li avesse considerati valutandone gli impatti complessivi. L’ultimo intervento non ha in tutta evidenza preso in considerazione il Biciplan recepito con la Delibera di Giunta Comunale n. 65 del 15/03/2019. Volendo rispondere al suo quesito e seguendo quanto indicato nel Biciplan, le posso rispondere che è prevista nel piano una pista ciclopedonale a doppio senso di marcia in via Emilia e non in via Lazio, come evidente dalla tavola della prima fase di implementazione del piano.
Ci auguriamo esso venga rispettato e almeno preso in considerazione quando vengono assunte scelte ed effettuati lavori come quelli relativi ai sensi di marcia sulle strade che lei ha citato. Mettendomi nei panni degli amministratori avrei approfittato della realizzazione dei sensi unici per applicare quanto previsto nel Biciplan per realizzare la pista ciclabile in via Emilia.
A pag 11 della relazione del Biciplan è riportato letteralmente: “A Montesilvano, come in molte altre cittadine simili, esistono diverse strade urbane utilizzate totalmente come corsie carrabili e parcheggi in linea, senza alcuno spazio riservato ai pedoni, per tacere sulla situazione ciclabili.”
Vi esorto a leggere la relazione del Biciplan, reperibile insieme alle tavole attuative sul sito web del Comune https://www.comune.montesilvano.pe.it/il-portale-del-cittadino/mobilita-ciclabile/.Ripeto: strumento recepito a marzo 2019 e ad oggi totalmente inattuato.
Proveremo a chiederne le motivazioni, ma sono certo la risposta troverà la pandemia come motivazione e non la incapacità a realizzare piani di qualità e la attitudine di attuare i piani esistenti e recepiti e non la volontà per i nuovi amministratori di inventare ogni volta la ruota con il risultato di non evolvere e rimanere fermi. Questo atteggiamento, tipico di tutti gli amministratori di Montesilvano succedutisi negli ultimi decenni, è uno dei motivi che probabilmente mi fa illudere di immaginare la Nuova Pescara possa portare cambiamenti.
Sorgente Vitella d’Oro
Ricevuta via whatsapp il 09 febbraio 23 da Patrizia
Gent.mo Direttore, approfitto per complimentarmi con la redazione per il lavoro svolto e volevo chiedere, visto che ho letto qualche mese fa che l’acqua proveniente dalla sorgente Vitella d’Oro non fosse più potabile, per controlli da parte della ASL, se la situazione sia già stata ripristinata dalle autorità sanitarie.
Grazie
Patrizia
Risposta del direttore
Gentilissima Patrizia,
circa la sua cortese richiesta non posso che far riferimento alle comunicazioni ufficiali dell’ACA recuperabili sul sito web della stessa agenzia che riporto di seguito, il primo datato 09 novembre 22 ed il secondo 12 novembre 22.
COMUNICATO NON POTABILITA’ SORGENTE VITELLA D’ORO
A seguito di prelievi Asl effettuati il 08/11/2022 presso la Sorgente Vitella d’Oro di Farindola, in post clorazionesi è riscontrato il superamento del limite del parametro Clostridium perfringens. L’Aca sta provvedendo ai controlli di competenza e, in via precauzionale, la Asl invita all’utilizzo dell’acqua ai fini alimentari, se non previa bollitura, sino a nuove disposizioni.
I Comuni interessati sono:
CAPPELLE SUL TAVO Intero territorio
COLLECORVINO Intero territorio
LORETO APRUTINO Intero territorio
MONTESILVANO Colle Arena alta, Colle della Selva, Collevento, Macchiano, Barco e zone limitrofe, Via De Gasperi e traverse
MOSCUFO Intero territorio
PENNE Intero territorio escluso C.da Roccafinadamo, Villa Degna, Colle Maggio, Colle Trotta
PESCARA Strada Valle Furci, Strada Valle Ferzetti, Via Valle Furci, Strada Vicinale Valle Ferzetti, Strada Colle Caprino, Via Vado del Sole, Tratto di Via Colle Innamorati da Strada Valle Furci a Via Colle Innamorati n.343
PIANELLA Intero territorio escluso frazioni di Cerratina, Castellana, Vicenne Sud, Conoscopane, Nardangelo, Morrocino
PICCIANO Intero territorio
SPOLTORE Villa S. Maria, Caprara, Spoltore centro storico e zone limitrofe
COMUNICATO RIPRISTINO POTABILITA’ SORGENTE VITELLA D’ORO
Con nota da parte della Asl di Pescara, prot. n° 0121380/22 del 12/11/2022, facendo seguito alla precedente nota Prot. n°0120502/22 del 09/11/2022, si informa che, in data 10/11/2022, la stessa ASL ha provveduto a ripetere i campionamenti di acqua destinata al consumo umano presso la sorgente Vitella d’Oro nel Comune di Farindola. Gli esiti analitici pervenuti alla ASL da parte dell’ARTA in data odierna hanno evidenziato la conformità in post clorazione dei parametri microbiologici, ai sensi del D. Lgs. 31/2001 e s.m.i.. Pertanto, visto l ‘esito favorevole dei controlli analitici eseguiti sulla sorgente in post clorazione e sui serbatoi di accumulo, vistele risultanze trasmesse dall’ARTA, si ritiene di poter ripristinare l’utilizzo a scopo potabile ed alimentare dell’acqua destinata al consumo umano presso tutti i comuni interessati.
Riportiamo graficamente l’ambito di influenza della sorgente Vitella d’Oro e il particolare su Montesilvano, che come chiaramente emerge è stata interessata per tutto l’ambito collinare e per tutto il territorio che va da Via Senna a Cappelle sul Tavo interessando tutta la Vestina e tutto il territorio a sud di via Chiarini e che ha quindi interessato diverse migliaia di cittadini.
A vostro avviso ciò è desumibile dal comunicato dell’ACA rilanciato nello stesso contenuto il giorno successivo dal Comune di Montesilvano?
L’ordinanza di divieto dell’utilizzo acqua potabile emessa il giorno 10 novembre consultabile on line è visualizzabile come l’immagine che pubblichiamo.
Al netto dei possibili problemi di natura informatica che possono giustificare la impossibilità di visualizzare a distanza di mesi correttamente l’ordinanza la percezione è stata quella di una evidente sottostima da parte degli abitanti di tre quarti del territorio montesilvanese del rischio microbiologico.
Onestamente è incredibile come sia stato possibile comunicare solo Colle Arena alta, Colle della Selva, Collevento, Macchiano, Barco e zone limitrofe, Via De Gasperi e traverse come zone dove non poteva essere utilizzata l’acqua ad uso alimentare quando almeno tre quarti del territorio era interessato dal fenomeno. L’ordinanza è stata emessa ed ha replicato il comunicato dell’ACA e “forse” anche graficamente l’ambito di influenza, ma quanti cittadini residenti nell’ambito di influenza hanno compreso che non dovevano utilizzare l’acqua a fini alimentari?
A mio avviso molto molto pochi.
Sarebbero stati utili strilloni, messaggi whatsapp telegram, mail, post sui canali social, sito web, … cercando di distribuire l’immagine dell’ambito di influenza il più possibile.
Purtroppo la comunicazione dell’Ente Comune è monopolizzata dagli annunci mentre quando andrebbe utilizzata massivamente a fini prevenzionistici balbetta.
Comunicazione decisamente da migliorare in futuro per queste occasioni
Guerra e Pace
Ricevuta mail da Francesco Squillante Subbiano (Arezzo) il 25 febbraio 2023
Premetto di non essere terrorizzato dalle ormai probabili prospettive di escalation in Ucraina, ho quasi sessanta anni e per una serie di motivazioni sul come è andata la mia vita non ho figli, anche se ho carissime Persone vicino e che a loro volta mi vogliono bene, ma non provo la paura tipica di chi è genitore e teme per i propri discendenti diretti cui ha donato la vita.
Sono però uno studioso di storia e geo politica per intima vocazione e preferisco la costruzione razionale alla furia distruttiva.
Putin è un leader nella tradizione Russa e Sovietica, interrotta solo da Gorbaciov.
Ha scopi razionali e limitati. Non ha nessuna intenzione di invadere Paesi Nato, essendo un realista, cinico quanto gli americani che perseguono scopi analoghi con mezzi simili. Pensare di portare nella Nato l’Ucraina era chiaramente foriero di sventura, così come lo sarebbe stato a suo tempo portare Cuba nel patto di Varsavia schierandoci armi atomiche. Quandoi sovietici ci provarono John Kennedy minacciò la terza guerra mondiale nucleare. Krusciov indietreggiò mantenendo però Castro a Cuba e questa fu la mediazione.
In Ucraina Putin ab origine voleva fare un change government sul modello di molte azioni simili degli americani, per esempio l’assassinio di Allende nel 1973. Tuttavia dopo il fallimento del tentativo più blando,
del tutto imprevisto, si è trovato in una guerra vera e propria. A quel punto ha perseguito scopi limitati e cioè portare alla Russia le zone russofone e mantenere il vitale accesso al mare D’Azov e al Mar Nero senza il quale la Russia cesserebbe di essere una potenza globale. Questo scopo è stato raggiunto, mentre gli Ucraini hanno mantenuto la quasi totalità del proprio vastissimo territorio, compresa la russa Odessa e altre zone miste come etnia. Gli americani a loro volta hanno ottenuto il loro vero scopo e cioè spaccare l’Europa e impedire la temuta saldatura energetica e un domani politica fra Germania e Russia, che avrebbe potuto cambiare i rapporti di forza geopolitici mondiali. Agli Usa della libertà degli ucraini non importa nulla, così come non si sono interessati a quella degli afghani cinicamente abbandonati dopo una lunga guerra di occupazione.
Del resto sono il Paese della guerra petrolifera a Saddam, previa invenzione delle inesistenti armi di distruzione di massa.
Ma questa è la politica di potenza e tutti la perseguono allo stesso modo. Zelensky è una comparsa della storia trovatosi lì per caso e manovrato dagli Usa per i propri scopi, l’uomo ora si trova nella condizione
che o va avanti con la guerra, o rischia di perdere tutto e fra farse tipo la ignobile comparsa sanremese e corruzione dilagante del proprio entourage, cerca di presentare una inesistente situazione di minaccia perenne, che terminerebbe subito in caso di vera trattativa. Purtroppo la vera assente è l’Europa una colonia ibrida degli Usa priva di ogni autonomia e quindi dignità, che invece di ritrovare coesione e sovranità si fa dettare la linea dagli americani interessati apertamente solo alla prosecuzione della guerra per logorare Putin, indebolire l’Europa e sostituire il proprio gas scisto a quello russo per la gioia delle proprie compagnie energetiche, quelle che assassinarono il nostro Mattei tanti e tanti anni fa, ma i metodi sempre quelli sono.
Ora con questa ulteriore azione da apprendisti stregoni dei panzer tedeschi e americani andiamo a un passo dal portare la Russia, prima potenza nucleare mondiale e con un rapporto di 5 a 1 nelle armi nucleari tattiche sul territorio europeo, ad usare il proprio arsenale, con il consenso della maggioranza della popolazione che non può tollerare l’idea di panzer tedeschi nuovamente in azione di guerra contro il proprio paese dopo i lutti indicibili della Seconda guerra mondiale.
Basterebbe ci fosse l’Europa e la guerra insensata si potrebbe concludere subito con un cessate il fuoco e una vera trattativa, che garantirebbe tutti e stabilizzerebbe per sempre il quadro globale euro asiatico. Putin
non ha alcun interesse ad allargare il conflitto e non ne ha mezzi convenzionali neppure lontanamente sufficienti, ma chi ha interesse vitale a fare durare la guerra introduce questo argomento del tutto irrealistico per poter allontanare la fine del conflitto sine die. Vedremo se nel cuore dell’Impero americano la crescita repubblicana con diverse opzioni geo politiche porterà a un qualche cambiamento favorevole alla fine del conflitto.
Biden è in pieno watergate e ciò potrebbe essere funzionale a fare cessare questa mattanza scandalosamente voluta da troppi pescecani della più bassa risma.
Risposta del direttore:
Gentile Francesco la ringrazio per i suoi spunti che sono condivisi da molti soprattutto in Italia. La maggior parte delle sue ricostruzioni e valutazioni sono per me condivisibili, soprattutto l’assenza di capacità politica dell’Unione Europea che si è sostanzialmente appiattita sulle
posizioni statunitensi. Se, come lei afferma, l’Unione Europea avesse un peso politico reale potrebbe trascinare Putin e Zelensky al tavolo negoziale forzandoli a trovare un accordo. In realtà se l’Unione Europea avesse avuto nel recente passato un riconosciuto peso politico avrebbe dovuto essere capace di
forzare i due litiganti ad un punto di compromesso a valle dell’invasione della Crimea da parte di Putin nel 2014, ma all’epoca l’Unione Europea fece sostanzialmente finta di nulla. Questi sono i risultati!
Anche se la Nato ha allargato il suo ambito di competenza fino ai confini della Russia, rimane il fatto che è inammissibile accettare il ricorso alle armi russo.