Febbre da cavallo

di Davide Pietrangelo

“Mi prenderò qualche giorno per poi lanciare una cura da cavallo per il sistema Italia. Dobbiamo lavorare tutti e ragionare come fossimo in emergenza perché quando ragioniamo di emergenza riusciamo a coordinarci al meglio”.

La dichiarazione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del 19 febbraio, non è riferita all’emergenza Coronavirus ma alla crescita dell’Italia. Dopo un 2019 col PIL fermo allo 0,2 %, l’OCSE a inizio febbraio prevedeva un 2020 e un 2021 allo 0,4 %, ed è più ottimista della Commissione Europea, che prevede solo lo 0.2. “Non possiamo essere fanalino di coda, ci sono delle situazioni anche congiunturali. C’è l’emergenza Coronavirus, ci sono le tensioni commerciali internazionali” ha aggiunto Conte. Le situazioni congiunturali colpiscono tanti paesi ma non spiegano perché il nostro si sta ritagliando il ruolo di paese che cresce meno al mondo, e perché la strada sbagliata che ha imboccato la continuiamo a percorrere.

  • I 7 peccati capitali dell’economia italiana vanno avanti da anni: evasione fiscale, corruzione, burocrazia, lentezza della giustizia, crollo demografico, divario tra Nord e Sud, difficoltà a convivere con l’euro.
  • I problemi intanto si accumulano: Il debito diventa sempre più pericoloso ed oneroso, il sistema pensionistico va verso il collasso e l’emigrazione svuota il paese di capitali e speranze.
  • Le risposte e le ricette continuano ad essere sbagliate o frenetiche: più spesa corrente ma meno per investimenti, risposte forcaiole che si alternano a condoni, parziali liberalizzazioni che si alternano a nuove regole e restrizioni, e gli immancabili salvataggi.

Il Coronavirus, momento difficile per il mondo e per la nazione, sta dimostrando che il Paese può sbagliare, ma può correggersi e rispondere con forza. La risposta alla stagnazione economica, che il coronavirus accentuerà, potrebbe essere parimenti efficace. È toccando il fondo che non si può che risalire.

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