La natura va osservata e poi rispettata: il trasporto litoraneo
di Franco Viteleia (num. Aprile 2019)
Siamo al decimo appuntamento delle considerazioni su come funziona il sistema mare-spiaggia e su come l’uomo può intervenire per modificarne a suo beneficio i movimenti.
Ma da dove viene la sabbia che costituisce le spiagge?
Solo in pochi casi e in piccole spiaggette ai piedi delle falesie la sabbia è il prodotto dell’erosione della scogliera. Nella maggior parte dei casi la sabbia si è formata assai più lontano.
Sui versanti delle montagne e delle colline si distaccano, per effetto degli eventi meteorici e vengono rimosse enormi quantità di detriti che i fiumi trasportano al mare.
Questi materiali, rimaneggiati dalla corrente del fiume, vengono scaricati da questo alla sua foce.
È qui che le onde del mare li prendono in carico e li trasportano per decine e anche centinaia di chilometri.
Gran parte di questo materiale viene disperso verso il largo dove lentamente decanta formando sottili livelli argillosi e limosi.
La frazione più grossolana si deposita al contrario presso la foce dove viene presa in carico dalle correnti costiere.
Questo movimento avviene prevalentemente nella zona dei frangenti, dove l’energia è maggiore, ma un piccolo movimento è possibile osservarlo anche stando a riva: se l’onda arriva con un po’ di inclinazione si vede l’acqua risalire oltre il limite di battigia trasportando dei granelli di sabbia che si muovono secondo una componente parallela alla riva.
Quando l’onda ridiscende li lascia in carico alla successiva.
Questo movimento definito trasporto solido longitudinale, determina il ripascimento naturale delle spiagge, cioè lo spostamento e la ridistribuzione dei detriti trasportati dai fiumi.
Il ripascimento naturale compensa la perdita della sabbia che viene dispersa negli alti fondali della componente trasversale delle onde o dal vento.
Il movimento trasversale determina quindi il modellamento della spiaggia (profilo di equilibrio) e la distribuzione granulometrica della sabbia lungo la spiaggia sommersa e la spiaggia emersa; il movimento longitudinale invece determina lo spostamento delle sabbie lungo la linea litoranea.