PNRR CORSO UMBERTO RIMOSSI TUTTI I DISSUASORI. LA CITTA’ ASSENTE

Progetti PNRR sbagliati, pericolosi, con sperpero di denaro pubblico. Incarichi decisi dal sindaco, senza pubblicazione, senza confronto, senza validazione, senza competenze, senza piani approvati. Chi pagherà per tutto questo?

 

di G. Di Giampietro, SMPP1* digiampietro@webstrade.it

 

  1. Sono stati rimossi tutti i dissuasori di marmo del progetto PNRR in corso di esecuzione, per la riqualificazione di corso Umberto a Montesilvano (PE), pericolosi, più volte urtati, divelti, rotolati tra pista ciclabile, fermate bus, strada e marciapiedi, questi ridotti tutti allo stesso livello stradale. Ci si è resi conto, finalmente, che prima o poi ci sarebbe potuto scappare il morto.

 

  1. Un progetto PNRR nato male e proseguito ostinatamente peggio, come altri progetti stradali, decisi dal sindaco “popolare”, rieletto con un plebiscito del 70% dei voti, che sceglie progettisti, approva progetti, decide le scelte, senza pubblicare i progetti, senza piani pubblici, senza confronto con cittadini, operatori ed esperti. (La città non ha un Piano del Traffico obbligatorio per legge, né un PUMS della mobilità della Nuova Pescara da 200 mila abitanti che sta per nascere. Il presunto BiciPlan, fatto di piste ciclabili nei posti sbagliati e improponibili sensi unici, approvato solo dalla Giunta, non è mai andato in Consiglio comunale, né sottoposto a discussione ed osservazioni della città. Ma, essendo un piano, come tutti gli atti di indirizzo, esso è competenza del Consiglio Comunale). La gestione autarchica, l’incompetenza e la mancanza di trasparenza e confronto con la città e di discussione con persone competenti, che portano ad errori di progettazione, costi e danni per la collettività, sono questi i principali problemi dei progetti PNRR del sindaco De Martinis.

 

  1. Nel caso del PNRR CORSO UMBERTO c’è anche il danno erariale. Per realizzare una pista ciclabile sul corso Umberto (la Statale 16 Adriatica a Montesilvano, da 16-20 mila veicoli al giorno con oltre il 5% di mezzi pesanti), si sono demolite 2 nuove rotatorie che funzionavano, costate diverse centinaia di migliaia di euro, per ricostruirne una a vasca in lamiera, pericolosa per la circolazione, con un progetto PNRR da 1,5 Milioni di euro. In particolare, l’eliminazione della minirotatoria della Stazione ha privato di un accesso sicuro i veicoli in svolta verso i sottopassi ferroviari del grande quartiere a mare PP1, restringendo la carreggiata per i due sensi di marcia, per la svolta a sinistra e l’attraversamento di pedoni e ciclisti in quello stesso punto, senza isole spartitraffico né semafori. Ne risulterà un punto nero per la sicurezza stradale, con un progetto costato alla fine, tra demolizioni e ricostruzioni oltre 2 MLN di euro.

   

 

  1. Uguali errori progettuali si sono prodotti nel PNRR D’ANDREA, da 1,8 MLN di euro, prima decidendo di chiudere una carreggiata del viale D’Andrea, nel PP1, per accorpare lo spartitraffico centrale al palacongressi, poi, a lavori in corso, di fronte alle contestazioni di sicurezza stradale, dichiarando “Non chiuderemo la strada, solo durante gli spettacoli”, di fatto con una variante in corso d’opera che non cambia l’ assurdità di voler porre un teatrino da 200 posti in uno spartitraffico, pensando ad un teatro del mare per migliaia di spettatori che rimarranno sull’asfalto con i tubi Innocenti della precaria struttura attuale, sul viale D’Andrea, laddove c’era un parterre di 4 file di alberi del progetto storico dell’arch catalano Oriol Bohigas del 1994.

 

  1. Ugualmente, stanno per partire i progetti PNRR di via VESTINA 3 MLN €, via EUROPA 1 MLN €, P-ZZA DIAZ-MONTANELLI 0.75 MLN € e LUNGOMARE A. MORO ?? MLN €, costosi, privi di piani del traffico, della mobilità e della ciclabilità, che siano stati discussi e approvati dal Consiglio Comunale, in assenza di pubblicazione, di controllo e di validazione, si lanciano progetti stradali faraonici che rischiano di produrre più danni del loro costo diretto, all’erario pubblico, all’economia cittadina e alla sicurezza stradale. Chi risponderà per tutto questo?

 

  1. La città ha bisogno di investimenti, di riqualificazione urbana, di infrastrutture, di verde e spazi pubblici che ne qualifichino l’immagine turistica e la qualità ambientale. Ma prima di tutto ha bisogno di ridiscutere i problemi attuali e le prospettive per la sua trasformazione nella grande città del medio Adriatico che un referendum di 10 anni fa ha posto in agenda (Nuova Pescara che nascerà nel 2027 dalla fusione dei 3 comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore in una grande città da 200 mila abitanti, voluta da un referendum popolare del 2014). C’è bisogno finalmente di discutere del trasporto pubblico in sede propria sulla ex ferrovia Adriatica (Strada Parco); c’è bisogno delle ciclabili e percorsi pedonali alberati, dalla collina al mare (itinerari a mare e città pedonabile), della rete stradale primaria collegata alla nuova autostrada a 3 corsie, dell’asse attrezzato Nord sulla A14 a 2+2 corsie; delle infrastrutture verdi e blu delle pinete litoranee, dei parchi fluviali e collinari, dei corridoi ecologici che riconnettono e ricuciono la città nuova. Ma per ripensare il presente e costruire la città nuova c’è bisogno di confronto, valutazione delle alternative, ascolto delle proposte fattibili e sostenibili. Ai politici eletti spetterà alla fine l’assunzione di responsabili e la decisione. Ma in maniera trasparente, consapevole, partecipata. Solo così il progetto sarà della città di tutti, e non solo della minoranza che pensa di aver ottenuto la delega a decidere per tutti.

 

*comitato Saline.Marina.PP1 Montesilvano

www.facebook.com/saline.marina.pp1

Lascia un commento