Svenduta la sbandierata identità di Montesilvano

Richiesta tangente di poltrone per la Nuova Pescara

Qualità della vita? Vergogna…

di Gennaro Passerini

Cari amici e lettori, è passato molto tempo da quando ho espresso l’ultima volta il mio parere sulla nostra Montesilvano e su come è amministrata, perché sono stato catturato dal senso di profondo disgusto e non mi sono volontariamente più tenuto aggiornato sulle scelte degli amministratori e sul teatrino ad esse connesso. È giunto il tempo di tornare ad esprimere i miei ragionamenti e mi scuso se sarò lungo e complesso nelle argomentazioni.

Sono più di trentacinque anni che mi reco a Bari per motivi professionali, solo da circa otto anni ne sono un assiduo frequentatore. Città di circa 300.000 abitanti, è evoluta negli ultimi quindici/venti anni in modo spettacolare.

Bari la ricordavo come una grande città sporca e chiassosa, dalla non corretta gestione della sicurezza, oggi è pulita, attenta nella cura del suo verde, accogliente e ospitale con gli abitanti e con i visitatori. È incredibile come sia cambiata nel controllo della sicurezza e come il suo centro sia vissuto e frequentato dai baresi e di quante attività commerciali di vicinato vi si siano insediate.

Come è stato possibile? Bari ha semplicemente deciso di ripulire la città, facilitare la ristrutturazione degli edifici in centro per ospitare residenti e turisti e agevolare le attività commerciali di prossimità del centro, realizzando un piano traffico che ha permesso di pedonalizzare ampie zone, pianificando coerentemente l’apertura dei centri commerciali in periferia. Vi riporto uno stralcio di una recente delibera relativa alla istituzione di zone pedonali: L’obiettivo del Comune è di: ridurre il dominio dell’automobile sulle strade, recuperando spazio per la socialità; ridurre il traffico di attraversamento e attenuare l’effetto barriera del traffico motorizzato rispetto al movimento pedonale e ciclabile; ridurre il rumore, le vibrazioni e l’inquinamento atmosferico; garantire un ambiente più sicuro per i pedoni e i bambini e in genere agli utenti vulnerabili.”

Cosa è accaduto negli ultimi trenta anni a Montesilvano, dove si sono succedute amministrazioni di destra e di sinistra, nella sostanza amministratori di nessuna valenza e differenzazione politica culturale, tutti privi di una qualche visione di sviluppo della comunità, tutti appiattiti sulla sola cementificazione incoerente della cittadina.

Cosa è accaduto da quando l’attuale Sindaco, prima Vicesindaco e ancora prima Consigliere ha iniziato a frequentare il Consiglio comunale?

Un accidente di niente!! Calma piatta, tante promesse, poi solo silenzi attuativi mortificanti, per la comunità.

La verità? Sono cittadino di Montesilvano dal lontano 1977, qui ho deciso sviluppare la mia professione, qui ho piantato le radici per dare vita ad una famiglia funzionale, quarantasei anni in cui ho atteso con entusiasmo che la tanto sbandierata “identità” fatta di attività commerciali, di cultura artigianale, il DNA di Monte Silvano, si sviluppassero coerentemente tramite progetti adeguati alla sua crescita di nuovo e splendente insediamento e dove la qualità della vita fosse il suo fiore all’occhiello. Ricordate la tanto sbandierata pubblicità dei primi anni 2000 “Montesilvano città dei parchi, città di colline verdi e mare blu”?

Solo fantasie, purtroppo, frutto del teatrino della farsa dei politicanti del quartierino montesilvanese.

Montesilvano continua a non avere un centro o una zona nella quale ci si possa ritrovare tra i locali, come la zona merci a Pescara Porta Nuova, come c.so Umberto, via Firenze, via Cesare Battisti, via Piave e via Mazzini …; Montesilvano continua ad essere sporca, continua ad avere numerose strade senza marciapiedi o con pericolose buche, dove si corre il rischio di essere investiti, persino in piazza Diaz le buche della pavimentazione si moltiplicano con grave pericolo per i passanti.

E il mare che per bocca del Sindaco De Martinis aspirava ad ottenere la bandiera Blu…? Sono passati quattro anni di legislatura e le acque di balneazione …, il mare è sempre più inquinato per l’insufficienza della rete delle acque bianche e nere, per la carente depurazione delle acque reflue, per una discarica creata pericolosamente adiacente alle sponde del fiume Saline, per una gestione dei rifiuti gravemente insufficiente, annosi problemi risolti solo con altisonanti proclami.

Ed il verde? Fondamento imprescindibile per la salute pubblica e l’educazione ambientale? Solo teatrino della fuffa.

Si preferisce perseguire “ la non cultura” del poco verde, lasciato per anni senza cura perché la manutenzione è spesa inutile e costosa, per costoro meglio abbattere senza attivare nuove piantumazioni. E la transizione verde si attua abbattendo alberi sani?

La Pinetina stazione ex Fea, abbattuta, l’unico polmone verde centro città “stuprati e abbattuti” oltre 100 giovani pini di 60 anni di età, immotivatamente, per mano di una cultura amministrativa demenziale profondamente turbata.

Le attività commerciali di prossimità stanno scomparendo, quelle artigianali scomparse del tutto.

Al contrario sono sorti negli anni centinaia di funghi malefici, alti 6-7/8 piani che hanno desertificato l’80% delle aree libere, alveari aridi di servizi utili ai cittadini, preda o ostaggio dei palazzinari. Ora in mancanza di terreni edificabili, con la supponente mistificazione della “falsa” cultura della riqualificazione, si abbattono, sempre con lo spirito della speculazione, villette ad uno/due piani in aree di 500mq.circa, per edificare palazzi a torre senza parcheggi, senza piazze, senza aree a verde, ubicati in strettissime strade senza marciapiede, sovraccaricando sottoservizi progettati per consumi modesti, e di conseguenza alimentando nuovi scenari di futuri allagamenti.

I collettori, rivierasco e quello su C.so Umberto I, sono stati mai ripuliti? NO…NOO!

In una urbanizzazione confusa, selvaggia, senza identità, più o meno simile ad allevamenti industriali; una “conigliera” dove allevare cittadini/conigli, si propone a completamento di già numerose attività commerciali, apparentemente nuova frontiera speculativa per i costruttori, di costruire ulteriore inutile area commerciale di media dimensione (1.800mq) nel piccolo centro/non centro di Montesilvano, dove dovrebbe attuarsi un’isola pedonale.

  Sottopasso viale Europa umidità e sporcizia

  Pavimentazione sconnessa P.zza Diaz

  Via Ruffilli

  Marciapiede Via Verrotti

   Rifiuti ed erbacce parcheggio

  Stazione ex Fea

Vi sembra questa una sensata scelta/visione urbanistica? Udite …udite …!!!

Così di seguito, esempio lampante, si approva il cambio di destinazione d’uso da artigianale/industriale a commerciale, come variante del PRG nell’ultimo Consiglio comunale del 28.12.2023, per permettere la costruzione in via Ruffilli di un nuovo punto vendita LIDL.

Chi ha approvato tale variante si rende conto che via Ruffilli è centrale e si innesta in un ambito su cui insistono già tanti esercizi commerciali di medie dimensioni e che ciò porterà ulteriore aumento della pressione competitiva sul commercio di vicinato nel cosiddetto centro?

Ci si rende conto che così ci si soffocherà ancora di più per il traffico, aumenterà l’inquinamento atmosferico ed acustico di una zona centrale già pericolosamente penalizzata, e in queste condizioni che senso avrebbe realizzare l’isola pedonale adiacente in c.so Umberto I?

Quale utilità per la comunità? Quale impellente necessità da realizzare? Incredibile…!?!

I maggiori rischi immediati per la salute sono rappresentati dall’inquinamento atmosferico ed acustico, soprattutto nelle città e soprattutto in mancanza di alberi ad alto fusto.

È vero che la prevenzione dell’inquinamento rappresenta una misura di salute pubblica? Il primo obbligo per un Sindaco non è forse preservare la salute dei cittadini?

Forse trattasi di incompetenza, di vera e propria ignoranza urbanistica, o solito interesse clientelare da soddisfare alla faccia degli interessi reali della comunità?

Un famoso, perspicace e saggio Politico nazionale asseriva “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Non ricordo una azione concreta delle amministrazioni succedutesi nel tempo ed attuale che abbiano contribuito ad aumentare la qualità della vita nella zona centrale della città, mentre le periferie sono letteralmente abbandonate a loro stesse.

L’attuale amministrazione si è di certo distinta per l’organizzazione di eventi immaginando così di invogliare i turisti presenti a tornare, ma vi pare siano queste azioni volte a migliorare la qualità della vita dei residenti? Nessuna.

E non mi si venga a citare i cantieri finanziati dal PNRR che saranno aperti il prossimo anno come esempio per il miglioramento della qualità della vita. La riduzione della carreggiata di Corso Umberto da viale Europa verso la stazione ferroviaria come potrà essere compensata se non esistono alternative reali all’attraversamento sud-nord e viceversa? A meno che immaginiamo viale Aldo Moro l’alternativa: così s’intende salvaguardare l’economia turistica?

Il problema sostanziale è che non esiste un piano organico e le abbondanti risorse arrivate dal PNRR sono state allocate in progetti che a mio parere non sono pezzi di un disegno complessivo che miglioreranno la qualità della vita dei residenti, ma sono allocati semplicemente nei progetti disponibili che assecondavano i parametri richiesti rivolti a essere realizzati senza un coerente progetto di sviluppo, senza una seppur visione non condivisa, in poche parole realizzazioni a macchia di leopardo senza alcuna coerenza.

Nessuna amministrazione, da trenta anni a questa parte, ha potuto usufruire di risorse per investimenti così elevate ed è davvero un peccato mortale che non vengano utilizzate per far evolvere la città nei parametri con i quali si misura la qualità della vita.

Per avere un alto tenore qualitativo del centro è necessario che esso sia diffusamente abitato, sia arricchito da alberature e zone a verde diffuse, piazze, sia dotato di servizi di qualità, sia dotato di zone pedonali diffuse e di alta qualità ambientale e sia presente il commercio di prossimità. Nessuno di questi parametri sarà migliorato in misura sostanziale con gli investimenti previsti dai progetti finanziati dal PNRR.

Non dimentichiamoci che le ingenti risorse arrivate con il PNRR, in quota parte, dovranno essere restituite e se non le investiremo in modo da aumentare la produttività dei territori, motivo per il quale sono stati erogati, sarà complesso restituirli.

La delibera dell’ultimo consiglio comunale che permette l’insediamento di un altro LIDL in via Ruffilli va esattamente nella direzione opposta del miglioramento della qualità della vita per come l’ho descritta in precedenza.

Quell’intervento spingerà molti esercizi commerciali, gravitanti intorno a Corso Umberto, a ridurre i margini e una parte di essi ad abbandonare l’attività. Ciò contribuirà ulteriormente a desertificare il centro, riducendo il contributo positivo di controllo del territorio che tali esercizi commerciali svolgono egregiamente, e inoltre verrà a indebolirsi la funzione di collante sociale, elemento importante ed essenziale della tenuta di una comunità, e di seguito minare la democrazia nonché altri diritti e libertà fondamentali.

Certo è pretendere troppo da questi politicanti del quartierino, che non coltivano cultura ed ideali diversi dal piccolo, becero ed immediato profitto, e del clientelismo porta a porta; capire l’importanza della comunicazione efficace , in tempi in cui tutto corre velocissimo, che si instaura con i commercianti di prossimità, fino a raggiungere una comunicazione empatica, una sintonia emozionale che da spessore, unità, fiducia ed identità ad una comunità, è per questi soggetti disarmante ignoranza.

La verità è che l’innalzamento della comunicazione ad un livello superiore in una società da fastidio al politicante perche porta la società ad un livello più evoluto e di seguito ritenuto pericoloso per i rapporti di sudditanza politico clientelare.

Il Sindaco in Consiglio comunale nella discussione per la approvazione della variante del PRG ha affermato che se il lotto in questione fosse rimasto classato come comparto artigianale/industriale esso è destinato a “lungo degenza” e avremmo continuato ad avere un vuoto nella “maglia” cittadina perché artigianato ed industria non permettono investimenti. Al contrario il classamento commerciale permette investimenti e quindi risorse disponibili per essere spese a favore della comunità. Ecco il punto. Cosa è meglio avere un vuoto urbanistico in attesa di migliori fortune per quel lotto e conservare parte del commercio di vicinato o avere ulteriori risorse da spendere anche in spettacoli, panem et circenses, per cittadini ed avventori accettando la costruzione di un ulteriore capannone ad uso commerciale?

Sono totalmente in disaccordo con questo approccio utilitaristico che non tiene in considerazione gli impatti delle decisioni e guarda solo al breve termine e alla arida e insignificante monetizzazione delle opportunità commerciali.

Al contrario non sarebbe stato meglio trasformare quell’area in via Ruffilli in una zona a verde, con fontane, giochi per ragazzi, … ritrovo per giovani ed anziani?

Mi dispiace affermare che gli attuali amministratori sono totalmente avulsi dal contesto in cui i cittadini vivono e tengono conto solamente del ritorno a breve e non hanno mai pianificato azioni, a medio lungo termine, per aumentare la qualità della vita della nostra città.

Se serve una ulteriore dimostrazione che confermi l’unico interesse di questi politicanti nostrani è conoscere la richiesta demenziale, vero e proprio ricatto, che hanno proposto Spoltore e Montesilvano in cambio della creazione della Nuova Pescara; proposta che richiede n°4 municipi corredati da n°4 presidenti, n°16 assessori e n°60 consiglieri, più gli amministratori della nuova città, presumibilmente n°42; totale n°122 amministratori.

Non vi sembra questa la formazione di un nuovo Parlamento dove mancherebbero solo i senatori a vita? Forse l’hanno dimenticato?

Come è facile desumere n°80 posti sarebbero le poltrone per i politicanti del quartierino che non avrebbero alcuna speranza di entrare nella nuova realtà amministrativa per lo scarso spessore politico, al contrario così otterrebbero poltrone “30 denari” garantiti a vita. Costoro sono disposti così a sovraccaricare la spesa pubblica al solo scopo di farne, della nuova realtà amministrativa, un POSTIFICIO per squallidi politicanti, quindi garantirsi un rientro economico ingiustificato, a vita, a carico e a danno dei cittadini.

Così la nostra città sarà trasformata, in Morte….Silvano, desertificata totalmente, la cui unica identità certa sarà una squallida periferia della Nuova Pescara, proficuo postificio per i politicanti del quartierino.

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