La storia del Liceo di Montesilvano al tempo del PNRR

di Pasquale Sofi

Ho avuto modo di leggere, qualche giorno fa, del sopralluogo del Presidente della Provincia, nonché Sindaco della nostra città, effettuato presso il Liceo Scientifico D’Ascanio, e ho letto anche dei “ragionamenti sui progetti futuri” per la scuola ipotizzati in presenza del tecnico provinciale. Dubito che il detto tecnico abbia voluto riferirsi ai progetti deliberati e successivamente mutilati oppure alle criticità dell’edificio che ospita la scuola, già esistenti fin dal tempo della sua inaugurazione e mai sanate! A proposito, non era prevista una strada carrabile, quale prolungamento di via Polacchi, che l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto approntare per consentire il passaggio dei pullman da via Chiarini a via Vestina con tanto di fermata per gli studenti? Ben altra cosa rispetto al passaggio pedonale su via Chiarini promesso dal Sindaco (quello esiste già ed è addirittura riportato su Google Maps). Quella strada carrabile invece era annoverata tra le condizioni cogenti (?) fissate per rendere l’area idonea per edificare una scuola e, se non vado errato, quella condizione venne stabilita dal Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche de L’Aquila; all’uopo l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto espropriare una striscia di terreno a ridosso del semaforo di via Ciro Menotti. Cosa che il Comune dovrebbe aver fatto (visto che il Sindaco, a suo tempo nelle vesti di Vicesindaco, lo ha pubblicamente dichiarato); ma prima di fare sopralluoghi e ipotizzare interventi, il Sindaco dovrebbe prendere contezza della realtà di un edificio che ha visto la sua realizzazione mutilata addirittura della prima parte del primo lotto. Forse nella sua visita al Liceo, distrattamente o per inesperienza, non si sarà reso conto che la scuola ha gli uffici che occupano spazi destinati alla didattica. Invece dell’architetto Berardi suggerirei al Sindaco di vestirsi di umiltà e tentare di contattare l’ingner Morganti, ottima persona ed eccellente professionista oggi in pensione, responsabile dell’Urbanistica Provinciale ai tempi della progettazione e delle prime fasi della costruzione dell’edificio che ospita Il Liceo.

La prima volta che vidi il Sindaco fu allorquando a un convegno sulla Grande Pescara, organizzato dal Grande Sorpasso e tenutosi nella sala consiliare del Comune, prendendo la parola e assumendo la posa del Cristo Redentore sulla cima del Corcovado, ebbe ad affermare con voce ferma “Io amo Montesilvano”. Quell’affermazione decisa mi colpì; ma quello era il tempo della campagna elettorale ed è noto anche che le parole dei politici le porta via il vento, e più sono perentorie più si rivelano aleatorie, in particolar modo in quelle circostanze. Infatti a Montesilvano oggi, nelle cose concrete, viene riproposta una consiliatura che ricalca le storie del passato incrementate da azioni a effetto, utili solo per obnubilare le menti degli ingenui al fine di ottenerne il consenso elettorale; adesso però è giunto il tempo del cambio di passo e dimostrare se questo amore, dichiarato con tanta enfasi, è tangibile oppure è solo millanteria.

L’occasione del PNRR mette in condizione gli Enti Territoriali di operare fattivamente per il bene della città, abbandonando progetti futili ed effimeri e progettando strutture che possano migliorare la qualità della vita dei cittadini (es. meno Jova beach party e più istituti scolastici di qualità). E nel caso del liceo D’Ascanio, caro Sindaco, non faccia ridere i polli ovvero i montesilvanesi, con i “due progetti sul tavolo” perché sarebbero i classici topolini partoriti dalla montagna che offenderebbero la dignità di studenti, famiglie e operatori scolastici tutti. Senza arzigogoli o voli pindarici, da cittadino informato, credo che l’edificio abbia bisogno di quello che fino ad oggi le è stato negato dai politici sia di destra che di sinistra, che a turno hanno fatto a gara ad accreditarsi crediti per meriti oltremisura e restituendo al contempo al Liceo opere posticce o rimediate. Serve il completamento del progetto approvato con determina del 15/7/2003 e il risanamento delle criticità che l’edificio presenta da sempre sulle quali si è steso un colpevole velo da parte dei più, Corte dei Conti in primis.

Caro Sindaco-Presidente, ne prenda atto (magari trovi un contatto con l’ingegner Morganti)! E con il recupero del progetto approvato nel 2003 entri nell’ottica di realizzare per la città finalmente una struttura di pregio. Uno dei suoi propositi parla di mensa: ebbene, l’auditorium del progetto succitato prevede una gradinata capace di ospitare 800 persone nel cui ventre cavo si cela una mensa, e alla base della gradinata vi è la possibilità di approntare un palco per le attività didattiche di drammatizzazione, da sempre nella tradizione della scuola. La biblioteca e gli uffici potrebbero completare il progetto, forse, enucleando quella ulteriore stecca (15 aule) mai costruita. Non ho capito il completamento degli spazi esterni per attività ginniche. Se si tratta di abbattere quello scatolone chiamato palestra ne sarei lieto e il Padreterno gliene renderebbe merito. Ma temo che un’operazione similare rimuoverebbe dal suo perenne torpore la Corte dei Conti probabilmente a sproposito. A proposito di Corte dei Conti, vedremo mai i locali della scuola riscaldati dai pannelli solari termici che fungono da inutile orpello sul terrazzo dell’edificio da ben 10 anni ormai, senza essere usati? In tanti anni quanto avrebbe risparmiato l’Amministrazione? Per intendere di un’altra criticità vetusta allego di seguito copia della lettera inviata a mezzo PEC nell’agosto 2020 alla ASL e al Prefetto pro tempore di Pescara con richiesta di ispezione affinché si prendesse atto della realtà.

– Con l’approssimarsi dell’inizio dell’anno scolastico, pur nella sua perdurante atipicità che ne implementa la complessità, si ripresenta il grave problema sanitario, mai affrontato e pertanto irrisolto, del Liceo Scientifico di Montesilvano intitolato allo scienziato abruzzese Corradino D’Ascanio. In questo periodo ci si preoccupa giustamente di sanificazione causa covid-19 e si trascurano le gravi complicanze da tempo prodotte dai microclimi che generano isole di calore in aree simili a quelle dove insiste l’edificio che ospita il detto Liceo. Tale struttura inaugurata fin dall’ormai lontano 2011 principalmente per rivendicarne politicamente i meriti della costruzione, com’è noto, è decisamente incompleta rispetto al progetto originario. Giusta determina N.9212723201989484308 del 15.07.2003 (approvazione progetto esecutivo del primo stralcio).Questo perché la scuola insiste su un terreno soggetto ad allagamenti, in quanto originariamente era uno dei “fossi” che caratterizzavano gli sfoghi d’acqua provenienti dalle colline verso la via Vestina a Montesilvano; ebbene per potervi edificare la struttura scolastica, nel succitato terreno le acque vennero convogliate e imbrigliate in tre pozzi che, tuttavia, oggi non impediscono che la zona sia impregnata di umidità nei periodi estivi e non solo, visti i problemi correlati ai mutamenti climatici. Né le Amministrazioni Comunali e Provinciali hanno mai provveduto alla piantumazione di alberi utili, quanto meno, a mitigare tale effetto deleterio in un’area a densa cementificazione. È noto che in assenza di ventilazione un forte irraggiamento unito a tassi elevati di umidità danno origine a situazioni climatiche che minano la salute delle persone: nella fattispecie è a rischio quella sia degli studenti che del personale tutto, docente e non. Tra l’altro il lotto che prevedeva gli uffici non è stato mai completato e pertanto il personale di segreteria è costretto a convivere in angusti locali ricavati in fretta (a suo tempo) per l’inaugurazione della scuola e che tali sono rimasti fino ad oggi; nei detti locali il distanziamento sociale credo sia problematico. La struttura del Liceo dotata di amplissime superficie vetrate non essendo dotata né di sistemi di raffrescamento, né di sistemi di ricambio forzato dell’aria, almeno per tendere alla temperatura esterna, nei mesi caldi non riesce a offrire una temperatura dell’aria interna salubre che garantisca il corretto svolgimento delle attività senza sottoporre alunni, docenti e personale ATA al rischio di colpi di calore. E tutto questo al D’Ascanio si verifica puntualmente ogni anno a seconda delle condizioni meteo da maggio a settembre.

In quasi cinquant’anni di vita il Liceo non ha mai avuto una palestra, ma occasionalmente stanze adibite allo scopo. Oggi l’urgenza della costruzione di una palestra spuria con precedenza anche rispetto ai problemi di salute serve a capitalizzare nuove rivendicazioni politiche visto che sia la destra che la sinistra intendono attribuirsi la paternità del finanziamento.

La mancata ventilazione forzata oltre a sottoporre studenti e lavoratori nei mesi caldi a una difficile condizione ambientale è anche un elemento di forte criticità per garantire un sufficiente ricambio d’aria a diminuire il rischio di contagio da Covid-19 nella attuale condizione pandemica.

Presentato il quadro credo che un’ispezione da parte della ASL di Pescara si renda necessaria anche per fissare le priorità di intervento che la politica orienta solo e soltanto in funzione dei suoi bisogni e non verso quelli dei cittadini Ringraziando per l’interesse per la risoluzione del caso. L’occasione è utile per porgere distinti saluti.

Pasquale Sofi (già preside dello stesso Liceo)

Accanto alla ventilazione forzata, mi permetterei di suggerire nell’area a suo tempo espropriata compresa tra via Ciro Menotti e via Vestina (prima che gli appetiti edilizi dei soliti noti ne approfittino) l’approntamento di un orto botanico che oltre a compensare la necessità di frescura e dare un respiro verde alla zona sposerebbe benissimo l’impronta scientifica della scuola.

Ecco, utilizzando al meglio gli stanziamenti del PNRR sulla scuola per realizzare quanto suesposto il Sindaco sarebbe legittimato ad affermare “Io amo Montesilvano”. Diversamente tale affermazione sarebbe solo aria fritta.

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