Aggressione di San Severo
di Armando Marcucci
Il recente fatto di cronaca proveniente dalla non-lontana San Severo (FG) ovvero di un gruppo di “bulli” che hanno aggredito un ragazzo “autistico”, testimonia ancora di più il problema sociologico che genera questa fattispecie di situazioni: la non abitudine alla diversità che si traduce nell’assioma che la Persona portatrice di una qualsivoglia “diversità”, che possa essere culturale, politica, ideologica e/o di condizione fisica o psichica, debba essere affrontata con diffidenza e quindi con relativa violenza psicologica, verbale o fisica (come è avvenuto in questo caso.. ahimè).
A prescindere dalle precise responsabilità penali che saranno affrontate (ci si auspica) in separata sede, in questo contesto si vuole evidenziare un aspetto semplice della vicenda e cioè che si darà la colpa, all’ignoranza, alle difficili condizioni economiche e/o sociali in cui versano le famiglie dei “bulli” e altre amenità del genere…
E se invece le famiglie di questi “bulli” fossero benestanti e appartenenti a fasce economiche alte, allora, come affronteremo la fattispecie???
Io credo, in tutta onestà che il problema evidenziato da questi “bulli” foggiani sia in realtà un problema ”trasversale” della società, disabituata alla diversità, alla compassione, alla comprensione di chi non è come te …
La nostra società, del resto, nell’ultimo anno e mezzo ha dato ampia dimostrazione delle proprie “crepe”: la comparsa del COVID ha infatti fatto fuggire in ordine sparso amministratori di Enti Pubblici (che avrebbero dovuto proteggere e tutelare i cittadini), la Chiesa anziché essere un baluardo e riappropriarsi del suo ruolo centrale, per quanto attiene al monopolio dell’aldilà, si è comportata (quasi sempre …) come l’ultimo dei dipendenti pubblici ovvero è scappata a gambe levate …
La Chiesa non si è messa nemmeno a parlare del dolore in generale, della malattia e del suo significato, degli infermi e dei pazienti nelle RSA, praticamente isolati nel loro dolore dalle “austere” norme anti – covid, insomma non ha fatto niente di quello che sarebbe il suo “core – business” …
I disabili e le loro famiglie invece abituati da sempre a lottare in maniera “resiliente” si sono rimboccati le maniche e sono sopravvissuti …
In tutto questo aberrante quadro ciò che è accaduto a San Severo forse era il minimo che potesse accadere …
In realtà i fatti sono gravissimi e dovranno essere severamente puniti, e le punizioni dovranno riguardare le Famiglie e i Ragazzi: basta con la tolleranza perniciosa….ma allo stesso tempo i vari attori sociali, il Governo, le Regioni e i loro Assessorati, i Comuni con i lori spesso inerti Assistenti Sociali dovranno scendere in campo, fare formazione e informazione nei confronti dei cittadini (Pubblicità Progresso dove sei???) e spiegare a tutte-i in primis che un “autistico “ non morde, ma un’Associazione che lo protegge, un Padre arrabbiato o un PM o un GIP in vena, sì, eccome…
Quanto invidio la Comunità LGBT! Loro sì che sono organizzati e sanno in forma unitaria proteggersi l’uno con l’altra, chapeau …
Aggiungo e chiudo con una “postilla” tra le cose da spiegare nelle “pubblicità progresso” è che l’Autismo è una vera forma di “pandemia”, anche se silenziosa e strisciante e quello che è successo al ragazzo aggredito domani potrebbe accadere, vista l’importante ascesa dei casi diagnosticati di autismo in Italia e nel mondo, a loro figlio o a loro fratello….
Sursum corda!