LETTERE AL DIRETTORE

I COMUNI ITALIANI A RISCHIO DISSESTO

Ricevuta via mail da Antonio De Nigro

La Corte costituzionale, con la sentenza n. 80 del 2021 ha dichiarato incostituzionale, ai sensi degli articoli 17 e 81, la legge di stabilità del 2016 che disciplinava la possibilità per i comuni strutturalmente deficitari, di spalmare la massa debitoria in 30 anni, il cosiddetto decreto spalma-debiti.

La Corte ha stabilito che il periodo di tempo da considerare opportuno è quello dei cinque anni. Secondo una ricerca della Fondazione Ifel, confermata anche dall’ ANCI, i comuni che sono interessati ad un potenziale default sono circa 1.440, e bel oltre 700 sono nel centro-Sud- In Abruzzo ci sono 39 comuni a rischio default e 65 con disavanzi pesanti.

Sarà problematico far quadrare i consuntivi e i previsionali entro il prossimo 31 luglio. Il Decreto Sostegni Bis, ha messo a disposizione un fondo di 500 milioni, ma sono del tutto insoddisfacenti, perché’ il fabbisogno supera i 2,5 miliardi-

Vi è allo studio l’ipotesi di un accollo dei dediti da parte del Ministero Economia e Finanze, attraverso una ristrutturazione, ma ci sono forti dubbi di incostituzionalità.

Il fenomeno dei predissesti, 243 bis del Tuel, e dei dissesti, 244 del Tuel, va’ ricercato, aldilà degli episodi di mala gestio, nell’ incapacità degli enti di avere una efficiente struttura per la riscossione dei tributi, tipo Tari, Imu, Tosap.

Se nei bilanci di previsione si prevede di incassare 100, nella migliore delle ipotesi si riesce ad incassare il 60% dei ruoli, e quindi si genera un disavanzo che cresce con gli anni, creando dei bilanci squilibrati.

La maggior parte dei comuni non ha neanche unabanca dati aggiornata dei contribuenti, escludendo l’ipotesi che via sia miopia amministrativa o una volontà politica di agevolare la platea elettorale.

Considerate, da ultimo, che i tributi si prescrivono in cinque anni, e allora il pasticcio è completo.

Risposta del direttore: l’unica opportunità per i Comuni è quella di organizzarsi per ottenere il pagamento di quanto dovuto dai contribuenti in tempi certi pena azioni di rivalsa nel confronto del patrimonio del contribuente Non è accattabile paghino i soliti fessi tenendo in piedi la baracca, che è comunque destinata a crollare per il meccanismo sopra descritto.

FOTO PP1

Ricevuta via mail da Antonio De Nigro

inoltro foto di particolari del quartiere PP1 all’inizio dell’estate e della stagione turistica che denotano una notevole sciatteria rispetto alla cura degli spazi comuni ed un preoccupante ossimoro quando gli amministratori dichiarano di voler rendere sempre più accogliente Montesilvano per i turisti.

Risposta del direttore: effettivamente le foto parlano da sole e denotano un sostanziale abbandono dello spazio comune, sia delle zone più remote che delle zone ad alta intensità di frequenza (panchina in prossimità fermata dell’autobus su Viale Aldo Moro). Quello che possiamo fare è suggerire agli Enti responsabili della manutenzione di procedere alacremente alla soluzione dei problemi evidenziati.

   

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