La classifica delle città che piantano più alberi

Ricevuta via whatsapp da Giuseppe il 07 dicembre

Montesilvano, patrimonio pubblico dichiarato 5.000 alberi in area urbana per 53.000 abitanti. Cioè 5 alberi per 53 abitanti. Ossia meno di un albero ogni 10 abitanti.

Molto lontano dai quasi 2 alberi per abitante di Cuneo, o dal nuovo standard (richiesto anche nella nuova Legge urbanistica regionale Abruzzese, in discussione) di almeno un albero per abitante in area urbana e nelle trasformazioni edilizie.

Molto lavoro c’è da fare per una città sostenibile e per un’area urbana europea, di alto valore ambientale, ricca di opportunità economiche, solidale e inclusiva nel sociale. Ma è questa la città che vogliamo.

Risposta del direttore: Gentilissimo Giuseppe, i dati a cui lei fa riferimento immagino siano quelli contenuti nel ventottesimo rapporto Ecosistema urbano di Legambiente (https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/EcosistemaUrbano2021.pdf) e Ambiente Italia che si basa su 18 parametri raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente), nel quale tra gli altri parametri presenta quello degli alberi in aree di proprietà pubblica, pubblicato anche su Il Sole 24 ore.

Pescara molto simile a Montesilvano ha 21 alberi per 100 abitanti, Chieti 16, Teramo 18 e L’Aquila 22. A Montesilvano dal bilancio arboreo 2014-2019, approvato con Delibera di G. C. n. 74 del 28/03/2019, si desume che il servizio verde pubblico, nel corso dell’anno 2014, ha effettuato il censimento del patrimonio arboreo relativamente a viali alberati ed alberi presenti in parchi e giardini, individuando circa 1.270 alberi esistenti, tenendo in considerazione che da questo numero sono esclusi gli alberi sulle zone collinari e nelle aree periferiche di proprietà della città e stimati in circa 5.000 esemplari. Il totale è quindi di 6.270 alberi su circa 53.000 abitanti, pari a poco meno di 11,8 alberi per 100 abitanti, circa la metà rispetto alla confinante Pescara.

Nel quinquennio 2014-2019 sono stati censiti 117 abbattimenti e 141 piantumazioni con un saldo positivo di 24 esemplari molto inferiore all’obbligo di legge (legge 10 del 14 gennaio 2013) di piantumare una pianta ogni nuovo nato pari a 531+483+490+457+419 rispettivamente per gli anni dal 2014 al 2019 per un totale di 2.380.

Ricordando, come riportato nel rapporto Legambiente, che parchi urbani, giardini pubblici e privati, viali alberati, sponde dei fiumi, aree di arredo, aree boschive e altre tipologie di aree verdi (le cosiddette infrastrutture verdi e blu) sono risorse fondamentali non solo per il benessere e la qualità della vita in città, ma anche per la mitigazione dei cambiamenti climatici (riduzione delle cause) e per l’adattamento (riduzione delle conseguenze) ai relativi effetti determinati dai crescenti rischi associati alle ondate di calore, agli eventi di precipitazione intensa e/o di siccità, è inconcepibile che Montesilvano continui a non assolvere agli obblighi di legge nel migliorare la propria dotazione arborea di cui la Città ha bisogno per mitigare l’abbondante e spesso scriteriato utilizzo massivo del territorio per la costruzione di abitazioni.

Il bilancio arboreo prima citato chiosa mestamente che la messa a dimora richiesta dalla legge viene differita, come previsto dall’art. 1 comma 1 della legge, per ragioni di ordine tecnico nonché economico. Chissà quali saranno le ragioni tecniche che non permettono di piantumare alberi in città? Inoltre differire vuol dire rimandare e non mi sembra che, ad esempio dal taglio di oltre 100 piante avvenuto nella stazioncina ex-FEA non sostituite da altrettante piante, ci sia un recupero del saldo negativo del precedente quinquennio.

Anche in questo caso la Nuova Pescara potrebbe aiutarci a migliorare la efficacia della macchina amministrativa che a Pescara è evidentemente più capace di gestire il patrimonio arboreo di 25.204 piante presenti a marzo 2019 (fonte bilancio arboreo 2014-2019) contro le circa 6.270 di Montesilvano.

Mettere a confronto i due bilanci arborei può essere davvero illuminante per valutare le capacità relative delle macchine amministrative.

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