La natura va osservata e poi rispettata: la spiaggia
di Franco Vitileia (num.Maggio 2018)
Da questo numero e per alcune uscite Franco Vitileia ci proporrà una serie di considerazioni su come funziona il sistema mare e spiaggia, e su come l’uomo può intervenire per modificarne a suo beneficio i movimenti.
Per conoscere una spiaggia nelle sue caratteristiche essenziali, negli elementi che la costituiscono, per comprendere le cause che ne determinano la continua evoluzione dobbiamo percorrerla idealmente non in senso longitudinale, come facciamo di solito, ma perpendicolarmente alla linea di battigia, dal mare
aperto alle dune.
Come sappiamo, tutte le forme del rilievo terrestre sono in continua evoluzione.
Tuttavia, mentre per alcune di esse le modificazioni morfologiche sono nettamente percettibili solo in tempi geologici, per altre la cadenza evolutiva è assai rapida: le variazioni sono avvertibili anche nell’arco della vita di un uomo e in alcuni casi possono essere tanto rapide da consentine lo studio con un monitoraggio continuo. Si tratta, nel caso specifico, di ambienti sottoposti all’azione di un fluido (aria o acqua) in movimento; in relazione alla velocità e turbolenza del fluido (generalmente variabili con continuità sia rispetto al tempo che allo spazio) e alle caratteristiche del carico che esso trasporta, il suo substrato viene continuamente modificato per erosione o sedimentazione.
Ciò è particolarmente vero per i litorali dove le variazioni morfologiche che si determinano sono una conseguenza per così dire indiretta dell’energia che il moto ondoso, ma anche altri elementi, scaricano presso la riva.
Una spiaggia si può definire quindi “ambiente di transizione”, risultante dall’effetto prodotto da molti fattori, spesso antagonisti tra loro, che giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, ne modellano la forma.
La spiaggia non si identifica però con la battigia perché la spiaggia prosegue anche in mare, ed è proprio qui che agiscono quelle forze che più delle altre condizionano il suo equilibrio.
Sono infatti le onde che con il loro lavoro continuo, talvolta quasi delicato altre violento e burrascoso, modellano il profilo di una spiaggia dal largo fino ai piedi delle dune.