Presa di coscienza ed azione : Sorpassiamo lo spettro
di Alessandro Rinnaudo (Num. Luglio 2018)
Quando ci troviamo di fronte ad una problematica importante scattano tutta una serie di misure “protettive”, paura, angoscia e rifiuto. A volte vorremmo addormentarci per poi risvegliarci e scoprire che è tutto finito, è stato solo un brutto sogno. Nulla di strano e soprattutto nulla di cui vergognarci, la nostra natura umana fragile ci porta a simili comportamenti. Andiamo oltre però, passiamo all’azione, che è la risposta necessaria per cominciare a contrastare lo spettro. L’ azione congiunta di genitori, educatori (maestre, coordinatrici didattiche), pediatri, se alla base c’è la fiducia, fa sì che si possa prendere coscienza dell’insorgenza della problematica dello spettro autistico. Non immaginate quanto sia importante la presa di coscienza abbinata alla voglia di trovare la strada per fornire ai nostri figli la migliore soluzione terapeutica. Piangete, disperatevi, urlate contro il cielo, ma poi basta: tocca passare all’azione. Il pediatra è il primo avamposto, il professionista preparato che può consigliare il centro di neuropsichiatria infantile al quale rivolgersi. Ce ne sono diversi, ognuno dei quali ha recensioni a favore e recensioni contrarie. Andate oltre, non cercate un ristorante, ma un centro che prenda in cura il Vostro bene più grande: Vostro figlio. Una volta trovato il centro che ritenete adatto (sentiteVi liberi di valutare più pareri), affidateVi totalmente e con fiducia. Vi faranno domande, difficili, rispondete con sincerità, non negate l’evidenza riguardo certi comportamenti delle Vostre creature. Seguite il percorso di diagnosi con spirito di collaborazione, attendete la diagnosi e, qualunque essa sia, partite in quarta per le terapie, non c’è tempo di disperarsi. Lo so, detta così sembra una breve passeggiata. Non è una passeggiata, i tempi potranno essere lunghi, non perdete la pazienza e soprattutto la speranza. Assodata la diagnosi e la terapia da somministrare, richiedete subito la Legge 104/92 per Vs figlio e l’indennità di frequenza, tramite patronato all’INPS, è necessario in quanto dà dei servizi importanti ed in caso di gravità, dei congedi dal lavoro per i genitori. L’iter per accedere alle terapie, che passa dalla ASL di zona fino al centro di terapia, può essere lungo, in particolare l’attesa per iniziare le terapie. Purtroppo lo spettro “avvolge” molti angioletti, per cui posti e fondi sono pochi. Non perdete la calma, non venga mai meno la speranza, non cambia le cose. Ponete l’amore al centro di tutto, è una medicina forte per tutti. Rafforzate il senso di famiglia, siate uniti, amateVi senza riserve. Lottate.
Una doverosa precisazione, già fatta nel preambolo di questo difficile viaggio. Non sono un medico, non sono un professionista della neuropsichiatria. Tutte le questioni mediche e terapeutiche sono appannaggio dei professionisti. Io sono solo un papà, come tanti, che ha visto lo spettro avvolgere il proprio figlio. I miei sono consigli per esperienza diretta, ogni giorno combatto lo spettro, insieme a mia moglie ed a tutti coloro, terapiste in primis, insegnanti, pediatra, che ci assistono. Non ho mai perso la speranza, non ho mai smesso di amare, anzi ho dissolto tante nebbie che mi oscuravano la via da seguire. Combattere lo spettro si può, riguardo i risultati è necessario ed è serio che siano dei professionisti a parlarne. Combattere lo spettro si deve, lo dobbiamo ai nostri figli per la loro qualità di vita, non per la nostra. Avanti allora, alla prossima tappa di questo difficile viaggio. Usciamo dal guscio.