Cosa scegliere?

 di Mauro De Flaviis

Cari lettori, siamo a qualche giorno dalle elezioni europee e dalle elezioni comunali a Montesilvano e Pescara e in molti si chiedono cosa scegliere. Sento da più parti, soprattutto a Montesilvano, forte l’imbarazzo nello scegliere tra soli due candidati, uno il Sindaco uscente noto per le sue idee e l’altro a tentare di caratterizzare una evanescente opposizione all’ultimo chilometro di questa campagna elettorale. Molti ci ripetono che sono in forte imbarazzo perché non si riconoscono in nessuno dei due candidati e che probabilmente annulleranno la scheda o peggio non si recheranno al seggio. Vedremo quanto questo fenomeno sarà rilavante anche tenendo in considerazione il traino delle contestuali Europee.

Le motivazioni principali di questa posizione sono riassumibili in due ragionamenti parzialmente condivisibili.

Il primo afferma che il Sindaco attuale si è impegnato con tutte le sue forze nel contrastare la fusione nella Nuova Pescara, decisa dalla maggioranza dei montesilvanesi, ha utilizzato ingenti risorse nei cartelloni estivi degli eventi non curando a sufficienza la città nei suoi spazi pubblici, strade e parchi, ha malamente indirizzato le priorità di intervento per gli ingenti investimenti relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza su obiettivi che apporteranno un miglioramento consistente della produttività della città. In altre parole i tanti milioni di € (266,5 per 124 progetti di cui 207,7 come ente attuatore Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per le reti di distribuzione di energia elettrica volto ad incrementare la capacità di rete per integrare ulteriore generazione distribuita da fonti rinnovabili – fonte https://openpnrr.it/territorio/068024/montesilvano#progetti), che in parte dovremo restituire, sono stati investiti in opere che o non sono state completate o che stanno disturbando fortemente la qualità della vita degli abitanti (vedi gli interminabili lavori su Corso Umberto a ridosso delle Poste centrali e i progetti su viale Europa e via Vestina annunciati ma non avviati) e che stentiamo a credere genereranno un miglioramento della produttività della città, obiettivo primario per chi ha concesso i finanziamenti. Vero è che praticamente tutti gli immobili scolastici di proprietà comunale sono stati oggetto di intervento per adeguamento sismico e/o di efficienza energetica e questo è un deciso punto a favore della amministrazione uscente.

Dal sito del Governo (https://www.governo.it/it/approfondimento/pnrr-gli-obiettivi-e-la-struttura/16702) riporto di seguito gli obiettivi del PNRR: il Piano, che si sviluppa in sei Missioni, ha tre obiettivi principali. Il primo, con un orizzonte temporale ravvicinato, risiede nel riparare i danni economici e sociali causati della crisi pandemica. Con una prospettiva più di medio-lungo termine, il Piano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni: i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. Infine, le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una compiuta transizione ecologica.

Come la sistemazione stradale di Corso Umberto, via Vestina e Viale Europa possa mitigare i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività, nonostante siamo assolutamente favorevoli alla realizzazione di piste ciclabili, è un mistero della fede.

Il secondo afferma che l’opposizione consiliare negli ultimi cinque anni è stata impalpabile e si è appiattita sulla posizione oltranzista della maggioranza nel richiedere uno Statuto per la Nuova Pescara che prevedesse i Municipi di Montesilvano e Spoltore, con relativi assessori e presidenti, anteponendo l’aspirazione nel mantenere un numero di rappresentanti uguali o maggiori degli odierni ad assecondare la volontà degli elettori nel ridurre il numero degli eletti nelle tre città per efficientare strutture tecniche e amministrative. Essendosi schiacciata sulle posizioni della maggioranza la minoranza si è rivelata inutile nel suo ruolo di stimolo ed è per queto motivo che è stato individuato un candidato esterno a guidare la coalizione con i cinque stelle e non un consigliere uscente, come di norma accade.

Per permettervi una scelta consapevole tra i due candidati abbiamo pensato di intervistarli, ma mentre lo sfidante ha accettato la proposta, il Sindaco uscente ha rifiutato di concedere l‘intervista, nonostante avessimo proposto di realizzarla in forma scritta, proposta che in genere viene accettata dagli addetti stampa perché permette una notevole libertà. Vi proporremo l’intervista del candidato D’Addazio, mentre pubblicheremo le domande scritte sottoposte al Sindaco senza risposte.

La differenza sostanziale tra i due candidati risiede nella posizione rispetto la Nuova Pescara, contrastata dal Sindaco attuale e accettata dallo sfidante rispettando la volontà degli elettori che così hanno scelto dieci anni fa e la totale contrarietà dello sfidante alla moltiplicazione delle poltrone prevista dallo Statuto approvato da tutti i consiglieri di Montesilvano all’unanimità, compresi i consiglieri uscenti di Pd e Cinque Stelle, liste che sostengono lo sfidante. Lo sfidante ha definito l’aumento delle poltrone relativo alla bozza di Statuto approvata una porcheria. Una seconda importante differenza che differenzia i due candidati è l’accettazione della partenza del servizio di Trasporto Pubblico Locale in sede propria su Viale della Liberazione. D’Addazio afferma che la configurazione proposta dalla TUA è inefficace e non porterà nessun beneficio se questa linea di TPL non raggiungerà Francavilla a sud, San Giovani Teatino a ovest e Silvi a nord e per questo motivo è meglio attendere l’allungamento prima di far partire il servizio.

Per la corsa a Sindaco di Pescara pubblichiamo parimenti le interviste al Sindaco uscente e allo sfidante Costantini, mentre non abbiamo ottenuto risposte degli altri due candidati.

La differenza tra i due canditati è che lo sfidante, come oramai triste abitudine dei subentranti, ambisce a smontare quanto realizzato dalla amministrazione precedente e nello specifico il Trasporto Pubblico Locale in sede propria, impropriamente denominato strada parco, e l’appalto, arrivato a conclusione dopo decenni di imbarazzante immobilità, per rigenerare la landa desolata in corrispondenza del parcheggio della stazione vecchia. Dalla sua intervista apprendiamo i primi obiettivi dello sfidante sono smontare quanto deciso dalla amministrazione uscente perseguendo nella folle visione di non procedere coerentemente al piano di sviluppo della città che non dovrebbe avere padrini. Se non la smetteremo di approcciare in questa modalità i cambi di amministrazione a tutti i livelli, nazionale, regionale e comunale saremo in una situazione di sostanziale immobilità ad libitum. Apprezzabile al contrario la dichiarata disponibilità di venire incontro alle esigenze degli amministratori di Montesilvano e Spoltore per trovare una soluzione alla situazione di stallo determinata dalla spaccatura sulla bozza di statuto deliberato dal Consiglio comunale congiunto e da quelli di Montesilvano e Spoltore. Apprezzabile parimenti la disponibilità a valutare caso per caso quale dei servizi dei tre comuni meriterà di svolgere il ruolo di riferimento nel processo di integrazione degli stessi, basandosi sulla esclusiva efficacia degli stessi e non su valutazioni degne del manuale Cencelli.

Il Sindaco uscente al contrario si caratterizza per una chiara volontà a proseguire nel percorso che porterà alla partenza del servizio di TPL sulla strada parco identificando come prioritaria la necessità di trasferire su trasporto pubblico una quota rilevante degli spostamenti che oggi utilizzano l’automobile. Interessanti i progetti di realizzazione di due studentati in corso Vittorio Emanuele e Viale Pindaro.

Abbiamo intervistato anche il presidente del Consiglio Regionale padre della revisione della Legge di istituzione della Nuova Pescara, definita nella legge nuova città di Pescara, definizione che tanto ha indignato i consiglieri di Montesilvano e Pescara.

Abbiamo tentato nel nostro piccolo di evidenziare le differenti posizioni sui temi più divisivi e tra questi quello relativo alla Nuova Pescara. Per noi la Nuova Pescara non rappresenterà la soluzione di tutti i mali ma di certo potrà rappresentare un superamento dell’evidente basso livello qualitativo espresso dagli amministratori e dai tecnici che negli ultimi decenni hanno contribuito a costruire una città periferia, senza anima e soprattutto a scarsissima qualità degli spazi pubblici nonostante si stia spendendo ingenti risorse sulla riqualificazione. Se la qualità della riqualificazione è quella emersa a Villa Carmine tra Via Giovi e Via Don Minzoni dove sono stati spesi 193.875 € per realizzare una rotonda sul nulla e una zona con delle sedute senza alcuna protezione dalla insolazione estiva tramite piante o coperture, che mai diverrà zona di aggregazione, o la rotonda con fontana su via D’Antona nei pressi dello stadio comunale su una unica via e senza intersezioni, o sulla recente asfaltatura e segnaletica orizzontale di via Barbato senza immaginare uno spazio per pedoni e bici, al posto del parcheggio su entrambi i lati, per una traversa di via Vestina che dovrebbe permettere agli studenti dell’Istituto Ignazio Silone di raggiungere la scuola a piedi e/o in bici in sicurezza, è meglio cessare questo strazio.

Via Barbato con il parcheggio su entrambi i lati della carreggiata e nessuno spazio riservato per pedoni e ciclisti

Dalla foto si può comprendere come la doppia fila di parcheggi è largamente inutilizzata nonostante la presenza nei pressi dell’incrocio di un noto e frequentato ristorante. Il tema è che la pedonalità e la ciclabilità non rivestono alcun interesse in chi pianifica gli interventi e continuiamo a perpetrare un sistema che privilegia esclusivamente gli spostamenti in automobile e mai, anche dove è evidentemente possibile, tentiamo di proteggere pedoni e ciclisti. Se mai iniziamo, nemmeno nei pressi delle scuole importanti, mai modificheremo l’approccio di chi vive i luoghi che sarà spinto a spostarsi in automobile. Vogliamo questo o vogliamo vivere la nostra città riappropriandoci di parte degli spazi che l’automobile ha fagocitato?

Vi segnalo a proposito della scarsa qualità dei progetti finanziati dal PNRR la solita critica costruttiva di Giuseppe Di Giampietro sul progetto di riqualificazione di Viale D’Andrea di cui si è venuti a conoscenza letteralmente quando sono iniziati i lavori, leggi lettera di Remo Mattioli. Giuseppe non si rassegna a non poter contribuire ad osservare i progetti densi di errori progettuali e non osservabili allo scopo di migliorarli, perché gli amministratori e i tecnici si ostinano a non accettare un normale e civile processo di condivisione e osservazione che permetterebbe di evitare lo sperpero delle risorse per evidenti limiti dei progetti stessi. In questo modo riusciamo nell’incredibile combo di spendere risorse dei contribuenti, non accontentarli e ottenere il sostanziale rigetto dei progetti.

Ha senso proteggere l’identità di Montesilvano che i montesilvanesi doc hanno contribuito a rendere la peggiore periferia tra le periferie? Per me e per quanti 10 anni fa hanno votato convintamente sì alla proposta di fusione, no!!

Sarò minoranza e antipatico ma non mi riconosco assolutamente in questa pochezza di idee prodotte e soprattutto, ed è ancora più grave, nel mancato rispetto delle idee di chi ha una differente opinione e non smetterò mai di affermarlo.

A voi la scelta anche se vi raccomando di scegliere chi tra i candidati consiglieri si dichiara favorevole alla fusione e promette di lavorare per evitare un aumento del numero dei consiglieri e assessori post fusione.

A presto e … buona scelta!!

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