Saluto a Mario Svizzero
di Pasquale Sofi
Caro Mario, fin da quando misi piede negli angusti locali, che un tempo ospitavano il Liceo Scientifico di Montesilvano, ebbi modo di conoscerti e apprezzarti quale responsabile di quella che già da un anno era una sezione annessa all’Istituto Magistrale “Bertrando Spaventa” di Città S. Angelo. E mi resi subito conto di come tu riuscissi a coniugare con ammirevole equilibrio l’essere uomo di scuola e al contempo uomo di sport. Grazie a te quella scuola era priva di quella connotazione anarcoide che solitamente caratterizza le sedi staccate; una regola che avrebbe potuto contraddistinguere anche il Liceo di Montesilvano visto che per tanti anni era stata sezione staccata dei più famosi Licei di Pescara. Ma tu, da autentico team manager sportivo, avevi fatto del corpo docente una vera e propria squadra coesa e disciplinata al punto che gli stessi docenti erano soliti ripetere il mantra “Noi abbiamo Mario.” E anche se curavi i tuoi studenti con l’amorevole attenzione tipica dei genitori, con essi mantenevi sempre un malcelato atteggiamento serioso, che tradivano un impacciato falso rigore caratterizzato da rimproveri bonari e comunque accompagnati da costanti incitamenti al miglioramento. Amavi definire la tua squadra “la grande famiglia del Liceo”.
Uomo serio, onesto e coerente eri solito dedicarti al tuo lavoro e ai tuoi compiti con esemplare professionalità: era improbo nelle giornate invernali, fare lezione di educazione fisica all’aperto in un campetto cementificato adiacente a quella struttura adibita a scuola, che tutto poteva essere tranne che una scuola! Ma non si saltava mai una lezione! Riuscivi così a temprare i tuoi studenti nella resilienza, in un’attività quantomeno discutibile, in quelle condizioni ambientali.
Ricordo anche i pesci in faccia che puntualmente prendevamo ogni qualvolta andavamo a protestare insieme in Provincia. Ancora oggi l’edificio che ospita il Liceo rimane una bella incompiuta nell’indifferenza dei più.
Eri un uomo leale, concreto e determinato ma in certi ambiti ingenuamente davi credito agli entusiasmi di persone poco attente ed esperte, e io ho la grave colpa di non essere mai riuscito a convincerti che certe richieste erano inesaudibili, con il mesto risultato che cominciò ad incrinarsi il nostro rapporto professionale; anche se da parte di entrambi l’amicizia e la stima continuarono a rimanere sempre immutate.
Ti sei tanto battuto perché la nuova sede del Liceo avesse una palestra degna di tale nome e ricordo il tuo plauso per l’allora amministratore pro tempore del Comune che aveva chiesto che nella costruenda nuova scuola con priorità assoluta fosse realizzata la palestra! Purtroppo le cose non sono andate così, anche per l’indifferenza di una cittadinanza poco sensibile al problema scuola. Infatti, del progetto a suo tempo approvato, per il quale ci siamo battuti tenacemente, non è stato completato nemmeno il primo lotto! Uno scatolone artificioso che dovrebbe essere adibito a palestra trova impedimenti per la prosecuzione dei lavori e la sua ultimazione stenta a vedere un traguardo; evidentemente perché frutto di progettazioni approssimative che hanno trovato, a suo tempo, gli organi di controllo distratti. Tuttavia, gli arzigogoli dei politicanti troveranno prima o poi la maniera per venirne fuori, e allora un’opera tanto attesa, ma anche tanto trascurata, potrà essere nobilitata solo con l’intitolazione della nuova struttura al Prof. Mario Svizzero. Fai buon viaggio Mario.