De Collibus: “intervenire meno possibile”
Abbiamo intervistato Giulio De Collibus, Presidente della sezione Gorgoni Italia Nostra di Pescara, subito dopo ferragosto, per raccogliere i suggerimenti relativi alla gestione del dopo incendio nella Pineta dannunziana.
di Mauro De Flaviis
D. Come ritiene sia meglio procedere per l’attività di recupero della Pineta dannunziana, evitando di ripercorrere le polemiche contro chi ha chiesto un declassamento della Pineta?
R. La mia polemica è solo a favore della verità e poiché la stampa locale ha dato credito a chi ha proposto di declassare la pineta non potevo esimermi dal polemizzare.
Gli storici e i botanici sostengono che in base alle esperienze passate è meglio non intervenire a valle di un incendio perché la natura si riproduce autonomamente.
D. Il sindaco Masci ha proposto un comitato scientifico di elevata caratura per suggerire come procedere. Lei è d’accordo?
R. Mi pare una buona proposta e spero che nel comitato saranno presenti Fernando Tammaro, professore ordinari di Botanica (Univaq) nonché autore di numerose pubblicazioni scientifiche sulla vegetazione della Pineta di Pescara, e
Gianfranco Pirone. Entrambi andrebbero coinvolti in quanto hanno approfondito quanto la biodiversità sia importante nella Riserva e hanno pubblicato studi che certificano in 345 le specie vegetali censite di cui 4 endemiche e 26 rare. Loro sostengono di intervenire il meno possibile lasciando le cose come stanno, affinché la natura faccia il proprio corso e rinaturalizzi l’area.
D. Quindi, secondo Lei, è errato intervenire ora?
R. Non lo dico io ma gli esperti botanici che credo siano in buona fede. Molte persone sono poco informate e probabilmente in mala fede. Nel caso non volessimo attendere quali opportunità abbiamo? Trapiantare nella pineta pini che provengono da altre località e non autoctone? Di certo è meglio aspettare e verificare quanto e come la natura possa superare autonomamente la distruzione apportata dall’incendio.
D. Secondo il suo parere, l’incendio poteva essere evitato?
R. L’incendio è partito dietro all’Ufficio postale e la mia abitazione, in via Scarfoglio, ha subito un rischio elevato. Fino a pochi metri dalla mia abitazione e fino al recinto non è stata pulita l’immondizia presente e nemmeno i rovi fin sopra il recinto. Il Comune ha voluto gestire in proprio la Pineta ma non ha mai avuto una struttura numericamente adeguata per pulire adeguatamente il sottobosco. Per fortuna, a un certo punto, quando il fuoco era a 5-6 metri dal recinto, sono arrivati i vigili del fuoco che hanno controllato le fiamme. La pulizia dei rovi non c’entra nulla con la Riserva ed è da realizzare nella zona aperta al pubblico. La zona a Riserva non va toccata perché la zona aperta la pubblico è sufficiente e non va ampliata.
D. Se la Riserva non va modificata, come preservarla da un futuro incendio?
R. Una riserva naturale senza sorveglianza non si è mai vista! In realtà non c’è sorveglianza né nella zona riservata a Riserva né nella zona adibita a Parco. Mi auguro che il Sindaco possa circondarsi di veri esperti: a tal fine le associazioni sono disponibili ad aiutare.