La Pineta Dannunziana

di Gianni Melilla (Presidente emerito Consiglio Regionale dell’Abruzzo)

Chi blatera sulla dequalificazione della Riserva della Pineta, dice una fesseria.

La Pineta dannunziana è una Riserva grazie ad una legge regionale da me proposta e approvata unanimemente da Consiglio Regionale nel 2000 con successiva modifica nel 2001.

Chi intende dequalificare la Riserva dovrebbe far presentare da un consigliere regionale o dalla Giunta Regionale una nuova proposta di legge per revocare quella approvata nel 2000.

Non esiste nessun consigliere regionale di destra o di sinistra che possa essere così incosciente. Sicuramente se ci fosse meriterebbe il premio Attila che si assegna ogni anno ai nemici più ostinati della Natura.

Quella proposta nel 2000 non me la sono inventata, ma è frutto della elaborazione di urbanisti, botanici. ambientalisti. E anche della partecipazione attiva di associazioni culturali, ambientali e di tanti cittadini della Pineta. Ricordo per tutti la Associazione pinetina “Le Tamerici” animata dagli architetti Roberto Ferrini, Paolo Di Pietro, Piero Ferretti e Oscar Buonamano.

Grazie a quella legge regionale il comune di Pescara come ente gestore ha ricevuto ogni anno cospicui finanziamenti regionali. Sommati superano due milioni di euro.

Prima di quella legge regionale nella Pineta passava la statale adriatica con relativi camion e macchine che impedivano la fruizione pubblica del bene. In alcuni comparti gli scarichi abusivi di materiali da costruzione e di ogni tipo erano la norma, così come la prostituzione di giorno e di notte.

Con la istituzione della Riserva si è intensificata una incisiva azione di tutela, l’accorpamento di alcuni comparti, e varie iniziative didattiche, ricreative e scientifiche, coordinate da varie Giunte Comunali.

Purtroppo vi sono stati anche forti ritardi nella predisposizione degli strumenti di pianificazione e tutela previsti dalla legge regionale, e ancora oggi non si sono insediato il direttore e il comitato scientifico di gestione della Riserva. Il Comune potrebbe farlo scegliendo tra esperti e scienziati che, sono sicuro, lo farebbero gratuitamente.

Mi auguro che il Comune superi queste inadempienze che se persistessero potrebbero provocare peraltro un potere sostitutivo da parte della Regione.

Sono certo che il Sindaco Carlo Masci saprà operare scelte lungimiranti.

L’incendio della Pineta deve spingere il Comune ad attrezzare più appropriate azioni di prevenzione e vigilanza.

Potrebbero anche essere utilizzate guardie volontarie per sorvegliare la Riserva predisponendo progetti che coinvolgano anche persone che beneficiano di trattamenti di sostegno statale. al reddito.

Occorre coinvolgere le migliori energie scientifiche per tutelare la Riserva della Pineta e andare avanti con nuove idee (ad esempio un parco letterario e della poesia, cioè un luogo culturale dedicato a D’Annunzio all’interno della Riserva e compatibile con le attività di tutela) e strumenti di programmazione di questo bene comune che non appartiene solo a noi pescaresi ma all’intera umanità.

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