Condominio Via Leopardi 2 in Montesilvano (PE) Nota avv. Rinaldi in nome e per conto di Liliana Lombardi
Abbiamo ricevuto la nota dell’avvocato Rinaldi riferita all’approfondimento dello scorso numero, che pubblichiamo integralmente dopo averla pubblicata sulla nostra pagina Facebook appena ricevuta.
La presente, su mandato e in nome di Liliana Lombardi, condomina dello stabile di via Leopardi n. 2
Con riferimento agli articoli apparsi sul mensile “Il grande sorpasso” di Montesilvano n. 4 anno VII del 30.07.2021, pubblicati sulla prima pagina con i titoli “Cade…. o non cade?”. “Quanti utili perché, quanti utili dubbi ! ”, seguiti alla pag. 3 da un editoriale a firma di Mauro De Flaviis e da un’intervista al vicesindaco di Montesilvano Cilli dal titolo “Cilli : Riviera 1 l’apripista per futuri sgomberi? ”(pag.3), nonché in ultimo da un’intervista a Giuseppe Cellini dal titolo “La verità dell’amministratore Palazzo via Leopardi” riportata alla pagina 4, corre l’obbligo di osservare quanto segue. Innanzitutto, non risulta, salva errori, o comunque non è stata riportata, alcuna intervista a una proprietaria di un appartamento così come menzionato nel predetto editoriale.
L’attenzione rivolta alla vicenda anche da parte di codesta testata è senz’altro meritevole e frutto di un sano diritto/dovere di cronaca. L’analisi svolta nella circostanza porta sicuramente a delle riflessioni importanti, tuttavia, ad onor del vero, il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, o ancora la percezione della politica come di una “cosa sporca”, non hanno nulla a che vedere con la vicenda in oggetto, o perlomeno non sono altro che la semplice conseguenza di una situazione, la cui oggettività e criticità nessuno mette in dubbio, provocata però da patenti omissioni e inadempimenti dei soggetti responsabili.
All’uopo, sorge l’esigenza di scrivere la presente per svolgere alcune rettifiche in ordine alle dichiarazioni rilasciate dal Cellini nell’intervista alla pagina 4 le quali, lungi dal costituire “la verità dell’amministratore”, risultano infarcite di errori e di personali interpretazioni degli eventi. Fermo restando che le contestazioni (già da tempo inoltrate all’amministrazione condominiale) e i profili giuridici della vicenda saranno esaminati a tempo debito nelle opportune sedi, valga precisare quanto segue:
· Non risponde al vero quanto affermato da Giuseppe Cellini che nel luglio 2020 siano state riscontrate lesioni sugli archi: invero, la relazione dell’Ing. Seccia dà conto di un incarico già ricevuto dal 24 marzo 2020 dall’amministratore Cellini, il che fa presupporre che le lesioni siano state riscontrate, e siano state oggetto di prime indagini, in tempi evidentemente anteriori (sui quali l’amministratore è rimasto sempre vago);
· Non risponde al vero quanto dichiarato dal Cellini che la conclusione della relazione dell’Ing. Seccia abbia evidenziato un “pericolo di crollo perché presenti lesioni fragili” , e che “tecnicamente vuol dire che il collasso della struttura può avvenire da un momento all’altro senza segnali di crollo imminente…” Niente di tutto questo è scritto nella relazione dell’Ing. Seccia e la suddetta “interpretazione tecnica” è di paternità esclusiva del Cellini,ancorchè poi nel prosieguo dell’intervista quest’ultimo si professi portatore, quale amministratore, di sole competenze amministrative e non di competenze tecniche (sic!). L’Ing. Seccia, viceversa, ha evidenziato “il quadro fessurativo caratterizzato da lesioni passanti sugli archi tipico di sollecitazioni taglianti e con collasso di tipo fragile …. pertanto, alla luce della vita nominale della struttura, dei fenomeni fessurativi presenti su basamento etc… sarebbero richiesti maggiori approfondimenti con conseguenti eventuali interventi. Si precisa che la situazione è stata costantemente monitorata fino alla data del 7 Aprile 2021, ultima data di sopralluogo attraverso l’installazione di vetrini in corrispondenza delle lesioni senza aver rilevato alcuna rottura degli stessi … con la presente lettera interlocutoria il tecnico incaricato, in assenza della documentazione originaria del progetto strutturale, vista la complessità della situazione intende fornire all’amministratore un chiaro quadro conoscitivo delle condizioni strutturali dell’edificio…”. Tanto è vero che inoltrata tale relazione dall’amministratore ai Vigili del Fuoco, al Sindaco e al Comandante della polizia municipale, gli stessi soggetti pubblici interessati segnalavano che dalla lettura della relazione “non venivano evidenziate situazioni di pericolo imminenti per le quali fosse richiesto un intervento di soccorso tecnico urgente …” (!!!). A quel punto, per stessa ammissione dell’amministratore dello stabile, non ritenendosi adeguate le risposte dei VV.FF (e perché?) si è ritenuto, e sempre motu proprio, di affidare un nuovo incarico all’Ing. Salvatori il quale nel lasso di pochi giorni e con una relazione di 5 pagine dichiarava per ben 13 volte il “pericolo di crollo e collasso imminente dell’edificio” da cui “l’esigenza di evacuarlo”. Si badi bene, trattavasi di una perizia che salvo errori, non risultava né giurata né asseverata.
A ciò si aggiunga che l’Ing. Salvatori non compariva all’assemblea dei condomini del 29 maggio 2021, né tantomeno elaborava un progetto di messa in sicurezza, consolidamento o ricostruzione dello stabile.
La logica conseguenza è stata quella della presa di posizione da parte del Comune di Montesilvano a tutti ben nota.
I fatti sono questi e ognuno potrà formare i propri convincimenti.
Un dato certo e incontrovertibile, evincibile semplicemente dagli eventi, è che l’amministrazione condominiale si è illegittimamente arrogata il potere di decidere le sorti di un edificio e di 240 appartamenti, oltreché delle attività commerciali, senza informare passo passo (per oltre un anno) gli unici soggetti legittimati ad essere edotti, ovvero i proprietari, così mettendoli di fronte al fatto compiuto e sottraendo loro ogni possibilità di svolgere anche delle controperizie o accertamenti da parte di propri eventuali fiduciari in ordine alle condizioni dell’edificio.
Lasciano il tempo che trovano, inoltre, le seguenti dichiarazioni rilasciate dal Cellini, ovvero che:
· l’incarico affidato all’Ing. Salvatori sarebbe avvenuto sul suggerimento di un condomino (??!!)
· avrebbe informato almeno la metà dei proprietari nelle normali interlocuzioni con loro (??????) di una perizia in atto, il che contraddice anche quanto dichiarato dal medesimo sul fatto che non volesse procurare un inutile allarme;
· sia stato consigliato da un avvocato di non informare con nota formale i proprietari per non ingenerare allarmismo (un avvocato che consigliasse ciò sarebbe da esposto all’ordine degli Avvocati);
· anche in sede assembleare si sarebbe giustificata la mancata informazione ai condomini con il fine di non procurare un allarme, ma in assemblea è stato invece detto ai condomini che l’informativa sarebbe stata impedita (???) dalla pandemia in atto da covid- 19.
Non v’è chi non veda come tali dichiarazioni tentino grottescamente di scaricare la responsabilità su altri soggetti di iniziative, invero, del tutto personali, oltre ad integrare in re ipsa un’ammissione pacifica di responsabilità.
Tanto si doveva, confidando che tale comunicazione venga altrettanto presa in considerazione ai fini di una corretta ed equa informazione e ai fini di un trattamento secondo par condicio dei soggetti coinvolti nella vicenda, principi che sicuramente saranno perseguiti e contraddistingueranno anche la vostra testata.
La presente per opportuna conoscenza all’Amministrazione condominiale.