Misto: “Una sala per i giovani e per chi vuole fare musica”

Misto: “Una sala per i giovani e per chi vuole provare a fare musica

Roman ha da poco compiuto 18 anni. Ha una storia intensa e vuole trasmetterla con il rap. Il nome d’ arte Misto viene da uno scambio di battute con la madre, in cui si definiva un misto tra un polacco e un italiano.

di Davide Pietrangelo

 D: Come scopri la tua passione, Roman?

R: Ho scoperto il mondo del rap e del free style con gli amici tra i dodici e i tredici anni. Successivamente ho scoperto che non mi piace solo improvvisare versi, ma anche scriverli. Oggi ho realizzato di amare scrivere pezzi che parlano di me e dei miei cari, che trasmettono ciò che sento intensamente.

D: Quali brani sono stati significativi per te?

R: Una canzone importante per me è Immigrati. Frequentavo la scuola media Silone e c’era un progetto sulla immigrazione. Contribuii ad esso con la canzone Immigrati che cantai davanti a 200 ragazzi che apprezzarono, si emozionarono e mi spinsero a tentare la strada. L’ ultima canzone che ho scritto invece è My life, dove mi apro e faccio conoscere la mia storia. Parlo di me, di quando ero nell’istituto in Polonia, di quando sono stato adottato, di quando sono venuto in Italia e dei miei genitori che mi hanno regalato una seconda possibilità.

D: A cosa lavori oggi? Quali risultati vorresti raggiungere?

R: Sto finalmente lavorando a un AP (album ridotto). Nei brani che sto per pubblicare trasmetto storie della mia vita o della vita di persone a me care. Quello che amo è lasciare un segno, emozionare, trasmettere qualcosa a chi mi ascolta. Ambisco quindi non tanto a essere conosciuto da un vasto pubblico, ma da un pubblico che mi conosca tanto.

D: Pensi che il contesto di Montesilvano ti aiuti o ti limiti? Secondo te, la città come potrebbe aiutarti a inseguire i tuoi sogni?

R: Montesilvano è una città carina, ma che mi limita emotivamente. Le strutture abbandonate o incompiute mi comunicano desolazione, abbandono. I suoi cittadini sembrano scoraggiati, chiusi. La città nel complesso sembra invitare a farsi i fatti propri a chi vuole inseguire un sogno. Il Comune, per me, non dovrebbe fare miracoli. Mi basterebbe qualcosa come un palchetto, uno spazio, una sala per i giovani e per chi vuole provare a fare musica. Ci vorrebbe un piccolo segnale di incoraggiamento!

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