Acque potabili distribuite di qualità eccellente e depuratore adeguato alle necessità attuali

Abbiamo incontrato il direttore generale dell’Azienda Consortile Acquedottistica (ACA) di Pescara, Ing. Bartolomeo Di Giovanni che si è dimostrato altamente disponibile a rispondere alle nostre domande sulla rete di distribuzione dell’acqua potabile, sulle sue caratteristiche organolettiche e sulla raccolta e depurazione delle acque nere.

L’acqua potabile distribuita nel territorio di Montesilvano da quali fonti proviene e che qualità possiede?

Le fonti sono Vitella d’oro per la sezione Nord di Montesilvano, compresa la Via Vestina, e il Giardino per il Colle e la marina. Le acque proveniente dalle captazioni dal Vomano, che alcuni anni fa venivano utilizzate in parte, sono state dismesse da quando si è realizzato il raddoppio della condotta del Giardino da Chieti a Pescara e quindi a Montesilvano. I pozzi del Vomano potrebbero essere riaperti solo a valle di una decretazione dello stato di emergenza da parte della Regione. I volumi provenienti dal Vomano sulla zona costiera a Nord di Montesilvano, Comuni di Silvi e Città S. Angelo; sono stati sostituiti dal Ruzzo.analisi  serbatoio Saline 24_07_15

La qualità delle acque è monitorata? Con che frequenza? I dati sono pubblici?

La qualità delle acque potabili distribuita a Montesilvano è eccellente e viene monitorata mensilmente presso i cinque serbatoi di distribuzione presenti sul territorio e nel dettaglio Colle della Vecchia, Colle Madonna, Colle Selva, Colle Arena e Saline. I serbatoi Colle Arena, Colle Selva e Saline sono alimentati dalla fonte Vitella d’oro, Colle della Vecchia da fonte Giardino, mentre Colle Madonna viene alimentato da entrambe le fonti. Inoltre i risultati di analisi sono pubblicati sul sito web dell’ACA e tutti possono accedere e verificarne la qualità.

Le condotte di distribuzione in che stato sono?

Le adduttrici principali realizzate dalla Cassa per il Mezzogiorno sono nel loro complesso ancora in buono stato, mentre le reti idriche interne di distribuzione sono di difficile individuazione, eseguite in periodi e con materiali diversi e spesso la manutenzione straordinaria viene effettuata a seguito di segnalazioni di perdite.

Al depuratore consortile di Villa Carmine chi conferisce? Il dimensionamento è adeguato alle necessità?

L’intero Comune di Montesilvano, un tratto di Pescara Nord a partire dalla fine Viale Bovio, Città Sant’Angelo e Silvi, escluso Silvi Alta. L’impianto consortile riesce a trattare una portata di liquami nei periodi di secco con punte di 1800-1900 mc/h e non ha alcun problema di capacità da ottobre ad aprile, mentre nei mesi estivi si creano a volte alcuni problemi di decantazione dei fanghi in quanto la maggiore portata in ingresso ne limita la decantabilità. Per questo motivo, nei mesi estivi si fa ricorso all’utilizzo della poliammina per evitare che i fanghi biologici si sversino nel Saline. Per superare questa necessità estiva è in fase di appalto un ampliamento, con fondi FAS, che prevede la creazione di un bacino aerato tricamerale oltre ad un comparto finale aggiuntivo per l’innocuizzazione delle portate di pioggia eccedenti.

Questo ampliamento servirà in tempo di secco come trattamento terziario di fitodepurazione in lagunaggio aerato e in caso di eventi meteorici, considerato che le acque che arrivano all’impianto sono di tipo misto, come trattamento aerobico delle acque che non possono essere trattate con i fanghi attivi e disinfezione dedicata con acido peracetico.

Con questo potenziamento l’impianto durante le piogge riuscirà a trattare acque sino ad una portata complessiva pari a 4 volte quella media prevista in tempo secco.

Quindi nonostante le difficoltà può garantire che i valori in uscita sono sempre sotto i limiti di Legge?

Si e ve lo dimostro con i risultati di analisi mensili in entrata ed uscita al depuratore che vi consegno. Inoltre tali valori sono confermati dalla balneabilità delle acque nel tratto di mare alla Foce del Saline certificata e dimostrata dalle analisi mensili dell’Arta.

Quali le oggettive difficoltà nella gestione del ciclo delle acque?

Il problema principale è l’esistenza dei collettori misti che raccolgono sia le acque nere e che quelle piovane con sensibili variazioni di portata soprattutto in corrispondenza degli eventi delle bombe d’acqua. La rete dopo il potenziamento progettato è in grado di sopportare un volume massimo pari a quattro volte la portata di progetto; quando il volume è superiore siamo costretti a sversare direttamente in fiume e mare le portate eccedenti dai collettori in corrispondenza di fosso Mazzocco e del fiume Saline in prossimità del Palacongressi.

Un secondo problema è rappresentato dal dimensionamento della rete di raccolta delle acque reflue in città progettato in molti tratti per un numero più limitato di abitanti, con condotte del 300, non adeguato nel tempo con il crescere esponenziale dei residenti e l’aumento delle percentuali di aree asfaltate rispetto a quelle a verde. Per adeguare la rete sono necessari ingenti investimenti non sostenibili con le tariffe e implementabili solo con il supporto degli enti pubblici.

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