Milillo: ”I pesci stessi abbiano gradito il concerto”
di Mistral
Abbiamo intervistato Milillo Gianluca, Chimico bromatologico e Tecnico Ambientale e responsabile dello staff tecnico ambientale della Nuovo Saline Onlus.
D: L’associazione di cui fa parte ha sempre posto molta attenzione ai temi ambientali del territorio di Montesilvano e mentre tante associazioni ambientaliste si sono scagliate contro la scelta della location di Montesilvano per il JBP, voi avete descritto una situazione diametralmente opposta che poi a conti fatti si è dimostrata la più coerente: può spiegarci come siete arrivati a queste conclusioni?
R: Avevamo un database relativo al monitoraggio zoologico, microbiologico e ambientale che coinvolgeva il tratto designato per il concerto. L’attualizzazione di quei dati applicati al sistema logistico e di svolgimento dell’evento hanno dato risultati grafici matematici che stabilivano con 3 settimane d’anticipo o se preferisce “prevedevano” ciò che sarebbe successo sotto il profilo ecologico: praticamente nulla.
D: Com’è stata strutturata l’indagine ambientale?
R: Si è divisa in due filoni principali, la valutazione delle specie presenti, il periodo e le modalità, poi un’analisi normativa ambientale per valutare la fattibilità secondo i dettati delle leggi nazionali ed europee.
D: Ha partecipato anche lei a questo lavoro?
R: Non sul campo, nel periodo dell’indagine mi trovavo fuori Europa e durante il concerto ero sul fiume Po. Ho elaborato i dati, che mi sono stati trasmessi, riferiti alle attività di monitoraggio pregresse e li ho attualizzati con quelli raccolti sul campo, la mia è stata una mera azione di supervisione, controllo e valutazione, cosa che diventa relativamente semplice quando si ha uno staff di laureati in materie ambientali, capaci, professionali e appassionati.
D: Qual è quindi la sintesi di questo lavoro?
R: L’epilogo è amaro se osservato in una visione prospettica ambientalista, 70 anni di devastazione e saccheggio dei patrimoni ecologici del territorio hanno condizionato la fauna a strategie di sopravvivenza che prevedono il graduale allontanamento dalle zone antropizzate del territorio. Pertanto le risultanze d’indagine ambientale della prima fase hanno verificato e attualizzato che in quell’area non è presente fauna protetta, a rischio estinzione o sensibile, inoltre sotto il profilo normativo ambientale non esistevano impedimenti specifici. Altro aspetto era la durata dell’evento, 48 ore di festa in spiaggia ai primi di settembre non collidono né con la fauna marino costiera né con la fauna aviaria terrestre data l’assenza in quel periodo di riproduzioni o migrazioni su quel segmento costiero. Quello che facciamo noi è “scienza” non opinioni, come invece hanno espresso in tanti, ma mentre le risultanze scientifiche sono matematiche, quindi non vittima di opinioni, la risultanza finale è stata la nostra e non quella di un allarmismo ecologico frutto più di ignoranza e protagonismo che non di conoscenza di quel preciso biotipo.
D: Cosa l’ha colpita in particolare sotto il profilo organizzativo e sotto il profilo ambientale di questo evento?
R: Due cose che da tecnico ambientale giudico interessantissime e altamente degne di nota. La prima è che, come è prassi, tutte le risultanze erano confluite in una relazione scritta che era destinata al Sindaco ma non essendoci criticità o pericoli da evidenziare, lo staff tecnico ha pensato di non oberare il Sindaco in quei giorni e non l’ha trasmessa: in fondo non ci era stata richiesta. In fondo alla relazione di 7 pagine, che le invierò, c’erano dei suggerimenti tecnici per amplificare la protezione ambientale in occasione dell’evento. Tutti questi “suggerimenti”, benché mai pervenuti all’amministrazione, sono stati messi autonomamente in atto, cosa che mi testimonia come si sia lavorato tenendo conto di ogni aspetto. Mi fa piacere che i nostri suggerimenti siano stati realizzati nonostante non ci sia stato un formale inoltro degli stessi. Secondo aspetto, la mattina successiva al concerto, due operatori si sono recati nel tratto di mare antistante il palco per effettuare un monitoraggio ittico con ecoscandaglio e sistemi di cattura non invasivi e comprendere se suono e luci avessero influito nel breve tempo sulla fauna ittica costiera. La sorpresa è stata che una quantità di pesce simile non veniva registrata da tempo. Sembra quasi che anche i pesci stessi abbiano gradito il concerto…