Eventi, eventi, eventi

Eventi, eventi, eventi

di Mauro De Flaviis

Cari lettori, abbiamo appena assistito alla sbornia di notorietà ottenuta dalla nostra Città in occasione del Jova Beach Party tenutosi il 7 settembre e siamo a ragionare su quanto possa essere importante, per una località che suole definirsi turistica, l’organizzazione ordinata di eventi di livello nazionale.
Vanno fatti i complimenti più sinceri alla Giunta nel suo complesso per aver intravisto l’opportunità e per aver lavorato a ventre basso per ottenere l’assegnazione dell’evento.
Il concerto e tutto il dispositivo a corredo dello stesso sono stati organizzati in sole due settimane in modo magistrale. È d’obbligo complimentarsi con le forze dell’ordine perfettamente coordinate dalla Questura e dalla Prefettura che hanno garantito un capillare controllo della Città, permettendo agli intervenuti di sentirsi estremamente sicuri e di godere pienamente del clima di una Grande Festa. Abbiamo sentito l’obbligo di sentire i vertici delle Polizie Locali di Pescara e Montesilvano per celebrare questa capacità e vi rimandiamo alle relative interviste.
È evidente quanto sia stato fondamentale lo spontaneo aiuto della Città di Pescara nel prestare spazi, mezzi e personale della Polizia Locale al fine di garantire l’elevato standard di controllo sul traffico veicolare e sui parcheggi. Jova è riuscito a far lavorare sotto lo stesso ombrello i due Corpi di Polizia che si sono oggettivamente comportati come un unico ente, chiaramente grazie alla disponibilità e alla apertura di tutti gli agenti. A me sembra che gli agenti abbiano lavorato come effettivi colleghi semplicemente perché si conoscono e si rispettano e ritengono naturale lavorare congiuntamente e senza distinzione di campanile. Quanti di voi lontano da Montesilvano alla domanda “da dove vieni?”, rispondono con naturalezza “da Pescara!” e non hanno quasi mai risposto “da Montesilvano!”. Siamo in effetti una unica Città per condivisione di servizi e luoghi da vivere e tanto mi basta per non conservare lo status quo e confermare la mia preferenza per la Nuova Pescara o come deciderà l’Assemblea costitutiva di chiamare la Città risultante della fusione.
Il vero vantaggio Montesilvano lo ha conseguito per la credibilità guadagnata sul campo per aver dimostrato di essere in grado di organizzazione in poco tempo l’accoglienza di oltre 30.000 persone sul proprio territorio in un clima di festa. Le poche critiche levatesi dai soliti leoni da tastiera sono state sostanzialmente tacitate dal fervore dei preparativi e dalla enorme energia sprigionata nell’attesa dell’evento. La comunità montesilvanese non ha mai vissuto nella sua storia un evento di caratura nazionale ed era talmente assetata di abbeverarsi alla fonte di energia tanto desiderata che ha accettato tutte le possibili negatività senza opporre alcuna resistenza. L’eccitazione era talmente intensa che i social media sono stati letteralmente invasi di utenti alla ricerca di immagini da visionare e condividere a partire da alcuni giorni prima l’evento e fino a due giorni dopo. Lo abbiamo sperimentato direttamente sulla nostra pagina Facebook dove le immagini che hanno documentato la preparazione e alcuni video durante la giornata, oggettivamente di scarsa qualità, sono stati visualizzati da tante migliaia di utenti. Tra questi quello realizzato intorno a mezzogiorno, presso l’ingresso sud dove su viale Aldo Moro in attesa di poter accedere all’area di concerto si era formata una fila ordinata di persone sedute o sdraiate a terra di alcune centinaia di metri, visualizzato ad ora da oltre 16.000 utenti. Tale mole di accessi non si era mai verificata e ritengo sia attribuibile alla ricerca quasi morbosa di informazioni relative al concerto da parte della comunità.
Come possiamo trasformare questo innegabile successo in un vantaggio duraturo per la comunità?
Abbiamo oggettivi punti di forza come i numerosissimi posti letto in hotel e B&B, affittacamere e agriturismi e tantissime attività del settore della ristorazione, i servizi evoluti di una città da 200.000 abitanti e l’estrema vicinanza a località turistiche di media collina e montagna che possono farci guadagnare una buona reputazione. Tra i tanti commenti e proposte che ho letto e ascoltato sono d’accordo con chi propone eventi ripetitivi (festival) e pianificati per tempo caratterizzanti la città, e da organizzare anche sulla spiaggia nello stesso luogo utilizzato per JBP.
È il momento di analizzare accuratamente i dati, le presenze in pernottamenti e le ricadute economiche complessive sulla comunità tutta, e riflettere su come capitalizzare il ritorno di immagine e come investire per il futuro.
Credo sia ora evidente a tutti come di eventi si possa nutrire l’immagine ricettiva di un territorio, come accade ad esempio per il festival della Taranta a Melpignano, ignota località del Salento venti anni fa, ma oggi conosciuta da tutti per l’evento che ospita. Non necessariamente i festival devono essere di musica, invero possono essere sfruttate le espressioni umane come la letteratura, il cinema, la danza, le foto, il teatro o per guardare alla vicina Francavilla al mare la filosofia.
Dieci anni fa qualcuno avrebbe identificato Francavilla al mare con il Festival della filosofia? Ecco, se Francavilla ci è riuscita, perché Montesilvano non dovrebbe?
Paolo Talanca, critico musicale di livello, di cui vi consiglio la lettura del contributo, propone di andare nella direzione di lavorare in qualità favorendo più eventi diffusi su tutto l’anno con l’obiettivo di attirare piccoli numeri, ma in misura costante e ripetitiva invece che puntare a un solo grande evento l’anno.
Punti di vista differenti con punti di forza e di debolezza, l’importante è fare tesoro dell’esperienza e non far cadere nel vuoto la credibilità guadagnata sul campo.
Spero sinceramente che saremo in grado in futuro di pianificare un cartellone di eventi capace di attrarre visitatori non con lo stile paesano utilizzato finora, ma capace di offrire qualità e attrattività. Se sarà necessario istituire la tassa di soggiorno per finanziare tali eventi, non comprendo perché dovremmo rifuggire tale evenienza.
Non credo sia sano puntare al solo target di turista che è alla ricerca del mare economico e sinceramente ritengo sia insano gioire per essere apparsi nella decima posizione della classifica delle mete italiane più economiche sul motore di ricerca momondo.it.
Tra le tante proposte interessanti su questo numero vi segnalo l’intervista al prof. Antonio Farchione autore del libro dal titolo “Montesilvano. Viaggio tra storie poco note” (Costa Edizioni, € 18,00). Vi esorto a leggere l’intervista e a comprare il libro affinché possiate contribuire a sfatare il mito che non attribuisce a Montesilvano una storia meritevole da essere raccontata.
Vi esorto a prendere conoscenza della attività svolta dalla neonata Associazione “Diventare Cittadini Attivi” promotrice della rinascita della spiaggia denominata LE DUNE tra gli stabilimenti il Brigantino e la Saturnia leggendo l’articolo relativo.
Trovo straordinaria la quantità e qualità delle lettere ricevute a testimonianza dell’ottima relazione con i nostri lettori e vi sollecito a leggere quelle che abbiamo scelto di pubblicare.
Vi segnalo infine l’avvio di un’ulteriore rubrica Aria aperta e funghi curata dal prof. Gabriele Centorame e mi scuso con i redattori per i quali non abbiamo trovato spazio in questo numero. Purtroppo lo spazio non è illimitato e dobbiamo fare di necessità virtù.
Prima di lasciarvi vi segnalo l’evento di beneficienza a favore della associazione La Casa di Cristina www.lacasadicristina.org che abbiamo contribuito a organizzare per il 27 settembre presso il GH Adriatico alle 21 con l’esibizione del tenore Nunzio Fazzini accompagnato da Rosaria Core e Gianluca De Luca. I dettagli sulla locandina che abbiamo pubblicato all’interno. A presto!

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