Qualunque sia il tunnel buio nel quale si è finiti…. Non si può uscirne da soli
Qualunque sia il tunnel buio nel quale si è finiti….
Non si può uscirne da soli
di Gennaro Passerini
In questi mesi ho ricevuto molti consensi per il nostro mensile, ma non lo nascondo anche suggerimenti e critiche. Assidui lettori del nostro giornale apprezzano il nostro tentativo di volere essere moderati e di affrontare problemi di grossa rilevanza con serietà ed approfondimenti; altri criticano al contrario la nostra “eccessiva” moderazione sia nel trattare temi nazionali che quelli propri della nostra città.
Ci invitano a dare maggiore risalto alla “dissennata” gestione della Sinistra del problema dell’immigrazione che ha permesso a chiunque di venire in Italia e dopo pochi mesi, disperati, lasciati in giro per la penisola, costretti per sopravvivere a delinquere, a spacciare droga, a diventare manovalanza di camorristi, a essere sfruttati per pochi euro in lavori dominio del caporalato e costretti a vivere sotto i ponti o in fatiscenti costruzioni abbandonate.
Mi chiedono “vi sembra questa un’ ordinata immigrazione?
Gli stessi affermano che la sensazione d’insicurezza, di pericolo imminente degli italiani, popolo onesto, laborioso e generoso, amante della famiglia, della propria casa, nasce da questo quadro incontrollato dell’immigrazione.
Di conseguenza grossa sfiducia verso una politica “buonista” che oltretutto permette a molti di lucrare sia economicamente che politicamente.
Ci invitano, come giornale, ad essere più sensibili a fotografare una realtà che non può essere risolta, dicono, con la merendina o con un sostegno improvvisato. E’ una istantanea reale che andrebbe affrontata, entro i limiti di una vera democrazia, con polso fermo ed una visione a medio e lungo termine del problema , perché solo così restituiremo la speranza di un futuro più tranquillo per gli accolti e per gli accoglitori, e finalmente avremo la sensazione che la politica faccia gli interessi della nazione.
Altro lettore, con trasporto emotivo, afferma di non avere mai rinunciato ad esprimere le sue convinzioni, anche se in modo reticente. Il periodo della mia vita, dichiara, in cui avevo l’energia e idee, l’ho consumata in un crescendo di frustrazioni. Ho sempre pensato che quello che stava succedendo ci avrebbe portato al fallimento. Era tanto difficile capirlo? Purtroppo, in questi anni, il pensiero dominante era che non avevo capito niente. Ti facevano sentire un visionario.
E’ vero, afferma continuando nella sua disamina, riconosco che “Il Sorpasso”, anche se con toni moderati, ha sempre riportato idee, critiche, sensazioni e attenzioni per le problematiche sia locali che nazionali, cosa che mi hanno fatto sentire non isolato. Per fortuna qualcuno la pensava come te…!!! Però col tempo , la frustrazione crescente per la supponenza di chi ci ha governato a livello nazionale e di chi ci governa tutt’ora a Montesilvano, la moderazione che mi ha sempre distinto ha lasciato il posto all’insofferenza.
Oggi sono convinto che la stragrande maggioranza dei concittadini e degli italiani più in generale la pensi come me.
Sì siamo populisti, non estremisti come oggi qualcuno ama definirci. Le rinnovo la stima per il suo mensile fuori dal coro, per i suoi scritti e il suo punto di vista, continuate a dire la verità con una maggiore e puntuale incisività nell’onestà di giudizio che vi ha sempre contraddistinto.
Denunciate con maggiore rilievo che tutti i politici in questi ultimi anni hanno fatto poche volte gli interessi della comunità. Grazie….
In prossimità di uno delle sedi di maggiore distribuzione del giornale, mentre mi accingevo a riempire il raccoglitore, mi sento apostrofare “ dottore Passerini non crede che il centrodestra debba sostenere il governo Salvini – Di Maio per frenarne i risvolti più estremi del populismo? Visto il nostro alto debito, vero tallone d’Achille, un governo ulteriormente forte non sarebbe l’occasione e ultima speranza per dare vita ad una concreta politica di riordino sociale, economico, culturale e della giustizia? Sarebbe un segnale forte per l’Europa, ditelo!!! Afferma ancora:
Se dovesse anch’esso fallire non ci resta che espatriare e dovrò dare ragione al pessimismo di mio figlio che mi continua a dire che il suo futuro sarà all’estero?
Non vi nascondo , anche se con dell’imbarazzo, che mi fa piacere interloquire con i toni giusti con i nostri lettori, conoscerli attraverso i loro messaggi, soffermarmi a dialogare e scambiare opinioni, sentirli attivi e partecipi alla vita della comunità.
In questi anni intensi di giornalista del “Il Sorpasso”, per me nuova ed esaltante esperienza e nello stesso tempo grave per le responsabilità che comporta, ho imparato tante cose, ho avvicinato e conosciuto tanta gente , a molti piace la nostra linea editoriale, altri ci rimproverano di essere troppo teneri e vorrebbero una maggiore incisività, carattere particolarmente imperante in questo periodo della nostra democrazia, ma soprattutto vorrebbero essere ascoltati, non trattati come visionari.
E’ vero c’è un populismo che alza i toni delle criticità, amplifica la sostanza delle cose che accadono, ma è altrettanto vero che ci sono fondate ragioni a certe reazioni perche non si tratta solo di sensazioni, di criticità inesistenti come le ama definire una certa parte politica.
E’ questo che fa “incazzare” e aumentare il consenso della lega e dei cinque stelle.. A tutti daremo ascolto e una risposta con tutta la redazione, sia ai contrari che ai favorevoli alla nostra linea editoriale , secondo le nostre potenzialità, con coerenza ed onestà di pensiero.
Tanti sono i contatti epistolari, online e diretti, come le tre storie che vi ho brevemente sintetizzato e raccontato. Mi piace che intorno al nostro giornale cresca una comunità varia di pensiero, come sono variegate le opinioni e i punti di vista che cerchiamo di riportare purché stimolanti ed intelligenti.
Mi inorgoglisce l’entusiasmo della redazione, l’impegno crescente che li contraddistingue in questa per tutti nuova esperienza di vita.
Certo il populismo delle urla, che promette con facilità mare e monti, che persegue il massimalismo al realismo, non ci convince, al contrario ci preoccupa. Saremo sempre attenti e contrari verso chi cavalca la pancia della gente spesso irrazionalmente invece di spingerla a ragionare, anche se motivata da anni di malcontento profondo, in molti di vera disperazione, figlia di un’incapacità politica dei partiti che hanno preceduto l’attuale governo di ascoltare.
Torno a confermare che siamo una testata giornalistica moderata, ma non cieca alle criticità, sosteniamo che le poche critiche e le molte giuste osservazioni dei lettori che oggi si sentono in maggioranza è ingeneroso definirle estremiste, purtroppo persiste una stampa ideologicamente schierata che non coglie la verità, la maggior parte dei populisti sono cittadini arrabbiati che articolano le motivazioni con ragione, e credono finalmente di essere rappresentati.
Molti di costoro sono lettori che appartengono al ceto medio , messi alle strette dalla crisi e da “una mungitura” economica ideologica non riscontrabile in nessun altro periodo della vita della Repubblica italiana.
Chi godeva di privilegi ha continuato a goderne, i ricchi hanno aumentato la loro ricchezza, il ceto medio benestante si è visto depredato del benessere raggiunto con il sacrificio ed il lavoro, precipitando verso l’insicurezza economica e molti verso la povertà.
A questa Italia i partiti , penalizzati alle ultime elezioni politiche, dovranno dare risposte concrete altrimenti scompariranno come i Dinosauri travolti da un cambiamento ambientale al quale non hanno saputo dare giuste ed adeguate soluzioni.
Guai se questo dovesse accadere, allora sì che potremmo ritrovarci in un populismo estremo e pericoloso per la democrazia.
Sì siamo un giornale moderato, ma se non si vuole fare la fine degli impauriti, degli irrilevanti, dei banali ripetitori di “balle” , certe cose che per i più sono intrattabili o non convenienti, noi al contrario dobbiamo continuare a dirle e a denunciarle. “Tutti i maiali sono uguali, ma alcuni maiali sono più uguali degli altri” dalla Fattoria degli animali di George Orwell.
Stiamo attenti amici lettori!!!
“Il consenso crescente può diventare intimidazione palese o strisciante, e la libertà di dire cose spiacevoli e raccontare i fatti per quelli che sono va a farsi fottere”.
George Orwell affermava che “ Le idee impopolari possono essere silenziate, e i fatti scomodi oscurati, non c’è bisogno di una censura ufficiale” io aggiungo come la storia testimonia!!!
Noi non siamo una grande testata giornalistica, siamo un piccolo mensile con un grande cuore “ la verità”. Crediamo nell’esperienza e nel lavoro onesto della ricerca della verità, crediamo che essa sia nelle istantanee senza filtri deformanti, crediamo nella necessità di dovere superare gli ostacoli con il lavoro minuzioso e la coerenza dei comportamenti.
Le ideologie oscuranti, che hanno generato scontri fratricidi nel secolo scorso, non ci appartengono, fortemente convinti delle deleterie deformazioni delle istantanee da loro prodotte a loro uso e costume.
Per criticare qualsiasi falso governo useremo sempre la politica vera, il veleno quotidiano delle nostre vite è ormai fatto di falsi di linguaggio.
Ci sarà sempre una verità da raccontare in carne ed ossa, “istantanea” da opporre alla banale trasgressione falsificatoria. Noi , uomini con la testa sulle spalle, mai accetteremo e faremo uso dello strumento della barbarie politica e civile, al contrario faremo l’opposizione più feroce ed orgogliosa, con mezzi leciti e trasparenti, nella decenza del linguaggio democratico: le nostre azioni saranno istantanee a colori, nitide e colorate dei colori della verità.
A costo di“Se la libertà di espressione significa qualcosa, significa la libertà di dire alla gente cose che la gente non vuole sentire” Nick Cohen.
Se la verità è impopolare va raccontata ugualmente. Noi, e non solo, consideriamo “il consenso” il re delle paure del mondo dell’informazione.
Dire significa esprimere qualcosa che non sta nella pelle del Paese? Oggi il vento tira da quella parte? Noi non siamo sudditi, se le cose sono giuste che si dicano noi continueremo a dirle.
Mettersi controvento è pericoloso? Noi non siamo degli intimoriti, degli irrilevanti o dei banali ripetitori di balle popolari, siamo convinti che possiamo raggiungere grandi obiettivi solo tramite l’impegno, l’onestà di giudizio e tramite tanti tentativi ed errori.
Noi che abitiamo nel mondo cosiddetto libero sfruttiamo a pieno la nostra libertà? E’ vero o no che spesso amiamo ritenerci non padroni del nostro destino? Sembra che tutto ciò che ci accade nella nostra vita sia da addebitare ad altri, al fato, ci lamentiamo perfino del Dio in cui scegliamo di credere, incolpiamo altri di interferire e decidere cosa dobbiamo fare.
Non vi sembra che queste siano solo delle scuse per noi stessi e per gli altri, per autodifendersi da mediocrità e fallimenti?
Cosa pensate che abbiano avuto in più i Leonardo da Vinci, i Rita Levi Montalcini, Dante, Steve Jobs e un manager come Sergio Marchionne e i tanti altri artisti, scienziati e atleti rispetto alla media degli uomini?
Certo hanno dimostrato di avere capacità e talento ma la qualità pregnante e indispensabile che gli hanno permesso di raggiungere i loro traguardi sono stati la costanza, l’impegno, il sacrificio e la convinzione di potersi scrivere da se il proprio destino.
L’immobilismo dettato dalla paura di esporci, di essere giudicati, di sbagliare non permette il raggiungimento di un qualsiasi obiettivo.
L’unica verità è che per modellare la vita come vogliamo bisogna mettersi in gioco, provando e riprovando, anche sbagliando si raggiungono gli obiettivi.
La parola esperienza contiene nella sua radice latina il verbo experio che vuol dire “provare, tentare” solo così saremo noi a caratterizzare la nostra vita, non permettete che siano altri a determinare la vostra vita.
Questa massima vale ancora di più nei nostri giorni, giorni nei quali dovremo affrontare tanti problemi in una società dominata dal pressapochismo e dall’ignoranza, dalla sudditanza e dalla pigrizia, dall’egoismo e dalla prevaricazione.
Ai lettori che mi vedono prevenuto, titubante, per nulla entusiasta nei confronti di questo governo giallo-verde, dico stanby…!!! Se non si vuole fare la fine dei timorosi, degli irrilevanti, dei banali ripetitori di balle o meglio dei “quaquaraquà”, dico siete disponibili a collaborare e a impegnarvi disinteressatamente con la vostra “esperienza” per raggiungere un obiettivo di vita più simile a quello che voi sognate?
Siete pronti ad essere accusati dal potere che i fatti non contano, non esistono, sono irrilevanti, sono fake, perche non c’è consenso intorno a ciò che dite?
Molti Mass media, molta stampa fa quello che suggerisce il vento che tira, il giornalismo opportunista e codardo si allinea come le bandiere al vento. Come già scrissi nel Sorpasso di Giugno, questo piccolo mensile non critica a prescindere, se necessario resta in attesa, sarà attento osservatore e muoverà critiche quando non sarà d’accordo, mentre condividerà i punti di vista del governo Salvini-Di Maio quando riterrà corretto e giusto farlo, come peraltro abbiamo sempre fatto anche verso il governo della città di Montesilvano.
Saremo sempre attenti perché non si consolidi un primato politico demagogico in Italia, ci opporremo con tutte le nostre forze ad un nuovo autoritarismo e con il vostro impegno e aiuto insieme potremo sperare di uscire “dal tunnel buio nel quale si è finiti..”.
Pingback: P.T.S.-COVID | Ephemereality