L’angolo della poesia
a cura di Gennaro Passerini
Continuo a proporvi la poesia di Palma Crea Cappuccilli emozionante e coinvolgente “ si pone come una sorta di contemplazione attiva della natura, volta a cogliere l’imperscrutabile immediatezza del fenomeno”.
Dalla raccolta Conus Magus “Incomunicabilità” letta dal prof. Raffaele Simoncini.
Incomunicabilità
Viaggio nella notte
con due dita di tenebre negli occhi
e gorghi di assenzio nella gola.
Battiti solenni di ore
disubbidienti e in armonia
coi battiti del cuore.
Stento un bel po’ ad ascoltare
suoni biascicati di echi lontani.
Apprezzo il piglio di chi mi urla nell’orecchio,
lascia parole, scava pensieri,
fa la faccia buffa
mentre i suoni defluiscono dal labbro.
Ma la mente
fuori dal selciato-scia
viaggia a ritroso
e il cuore culla un pensiero
che nessuno legge.
Tic tac tic tac
a scandire
il cammino segreto del pensiero
che si fa pesante.
L’immagine di un viaggio notturno, in compagnia dell’altro – indefinita,anomala presenza, in quei frangenti in cui la stanchezza fisica comincia a farsi sentire con insistenza – : questo l’incipit, nei pensieri di chi guida, di sentimenti e sensazioni contrastanti. È, certo, uno stare insieme, uno scambiarsi notizie con chi lascia parole, scava pensieri, un innestarsi della comunicazione su meri fatti, critiche, riflessioni; ma è anche, con una veemenza gradita e sollecita, un porto quieto e rassicurante, una meditazione che, dall’esterno, nessuno legge, perché nessuno può attingere dall’interiorità altrui, dal bisogno tutto umano di pensarsi e di pensare. Questo anelito, rivelato dalla poetessa, con una sensibilità raffinata e con un uso originale di parole immaginifiche, rende di fatto possibile un genuino, sincero scambio comunicativo. La mente, in una divaricazione netta tra suoni che defluiscono dal labbro e rievocazioni di una intima memoria, viaggia a ritroso, cerca tracce, segni, segreti sentimenti di un io ripiegato su se stesso, nella meditazione; questo naufragar leopardiano scandisce il tempo della coscienza, rende dolce l’incontro con il proprio mare.