VIA D’ANDREA, UN PROGETTO SBAGLIATO, PERICOLOSO, DA CORREGGERE

di Giuseppe Di Giampietro, arch phd, comitato Saline.Marina.PP1 Montesilvano (digiampietro@webstrade.it )

 Nella città di Montesilvano stanno piovendo i soldi del PNRR (piano nazionale di resistenza e resilienza, finanziati dalla Comunità Europea) per progetti sia pubblici che privati: 126 progetti e diverse centinaia di milioni di euro di stanziamento (fonte: openpnrr.it). Ma, forse a causa della fretta dei tempi di realizzazione, imposti dalle scadenze europee, capita di vedere progetti mastodontici, mai discussi con utenti e cittadini, con gravi errori di progettazione, che generano dubbi e preoccupazione nei cittadini e operatori di settore. Una vicenda esemplare è quella del Progetto di rifunzionalizzazione di via Alberto D’Andrea, al centro del quartiere PP1, in zona Alberghi, con diversi problemi di realizzazione.


(Mancanza di partecipazione) Il progetto PNRR per la riqualificazione dello spartitraffico centrale di via Alberto D’Andrea, è piovuto all’improvviso dall’alto, dopo anni di incuria, con il monumentale viale centrale delle palme, di 25 x 350 metri, distrutto dal punteruolo delle palme. Dopo anni di proposte diverse, ad un mese dalle elezioni, è comparso un cantiere per un progetto mai pubblicato, e tuttora, per buona parte scarsamente definito, che suscita preoccupazione nel quartiere.

 (Mancanza di disegno urbano) Il quartiere PP1, ossia del piano particolareggiato n. 1, del 1996, in zona alberghi palacongressi, per 5.000-7.000 abitanti, voluto dal costruttore Michele D’Andrea (al cui figlio architetto, morto prematuramente è dedicato il viale) é stato costruito su disegno di Oriol Bohigas, architetto catalano padre della Barcellona delle Olimpiadi 1992, firmato dall’architetto Nando Canale dell’UTC della città. Il disegno del quartiere era organizzato su un boulevard di 30 metri, dalla stazione – centro città al mare, corso Strasburgo, e da un “paseo” (passeggiata pedonale alberata) ad essa ortogonale, verso il fiume, viale D’Andrea. All’intersezione tra i due viali ci sarà la grande piazza Germania, non ancora edificata. Il quartiere è incompleto, fermo da quasi 20 anni. Ma quello che c’era, tra cui il monumentale “paseo” D’Andrea, viene ora distrutto, perdendo il disegno del viale, per realizzare dei giardinetti condominiali e un teatrino nel posto sbagliato.

 (Giardinetti frammentati, inutili, a rapida obsolescenza). La creazione di micro giardinetti condominiali nel parterre centrale (area cani, giochi bimbi, fitness su sabbia, giardino sensoriale, etc), frammenta lo spazio, facendo perdere il disegno del viale alberato. Le sabbiere, “originali” in una città che ha la spiaggia a poche centinaia di metri, rischiano di diventare ricettacolo di ogni tipo di rifiuti. Lo spazio appare come un catalogò di apparecchiature outdoor, che rischiano la rapida obsolescenza, senza manutenzione e controllo. Il teatrino da 200 posti è inutile per gli spettacoli estivi da migliaia di persone, posto presso uno svincolo stradale. Nessuna indicazione viene data per la grande isola di rotazione ai piedi del ponte Delli Castelli sul fiume Saline.

 (Gravi problemi di sicurezza stradale) Ma, in perdurante assenza di un piano urbano del traffico, obbligatorio per legge, mancano indicazioni per piste ciclabili, per il tracciato e le fermare del TPL filovia, per l’attraversamento pedonale sicuro della via Aldo Moro e, soprattutto, si chiude una carreggiata del viale (dal ponte verso via Aldo Moro), creando un grave pericolo per la sicurezza stradale, convogliando il traffico di uscita dal ponte su un incrocio pericoloso, quale quello di via A. Moro-Inghilterra, in curva, a 4 bracci, con traffico veloce, senza terza corsia di accelerazione.

 (Invito a rivedere il progetto). Il 21 maggio si è tenuto nel quartiere un Dibattito Pubblico sul progetto in presenza del candidato sindaco della città Fabrizio D’Addazio. Si sono discusse critiche e proposte. SI è lanciato un invito all’A. C. e al progettista a rivedere le scelte progettuali, in collaborazione con i progettisti esponenti del quartiere, per un progetto coerente con il disegno urbano originario, con verde e alberate, trattamento monumentale e continuità dello spazio pubblico sull’asse da via Lussemburgo e futura piazza Germania, alla rotonda sul fiume, terminale del ponte Delli Castelli.

  1. (Evitare di adottare soluzioni pericolose per la sicurezza stradale) Tecnici e cittadini del quartiere, hanno diffidato responsabili, progettista e decisori, dall’adottare soluzioni inutili e pericolose, quali la chiusura del ramo di via D’Andrea di collegamento tra il ponte e via A. Moro, molto più sicura per l’immissione sulla stessa via A. Moro della pericolosa intersezione con via Inghilterra, verso la quale si intende concentrare il traffico. Occorre anche avviare, con urgenza, un PUT, piano del traffico particolareggiato del quartiere PP1, all’interno del PUMS di Nuova Pescara, che affronti i temi del percorso e fermate della filovia TPL, delle piste ciclabili, della continuità di spazi e percorsi pedonali, della moderazione del traffico e Zone 30, della grande viabilità dell’asse attrezzato Nord e nuovo tracciato dell’A14 a 3 corsie.Immagine allegata alla delibera. Si evidenzia una serie di percorsi disconnessi che rimbalzano da una strada all’altra senza un’idea di continuità. Inoltre, c’è una totale assenza di piantumazioni che potrebbero produrre un po’ d’ombra e rendere fruibili gli spazi

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