La Mandragora
di Adriano De Ascentiis direttore della Riserva Oasi dei calanchi di Atri
Una delle piante che mi ha sempre suscitato interesse, vuoi perché non sono mai riuscito a vederla dal vivo, vuoi perché da sempre è avvolta nella leggenda ed intorno a lei si sono create mille superstizioni riferibili spesso a specifiche aree geografiche, è sicuramente la Mandragora o Erba Antimonia.
Divenuta famosa grazie a Machiavelli che le intitolò una delle sue più famose opere ma soprattutto dalla saga di Harry Potter dove viene inserita tra le piante magiche, questa pianta deve probabilmente la sua fama alla particolare forma antropomorfa della sua radice, che ricordano una figura umana e alle leggende che seguono la sua raccolta, da quella che legata alle urla strazianti emesse dalla radice nell’atto della raccolta, alla morte che seguirebbe che cercasse di raccoglierla.
Uno dei più bei dipinti dell’antichità legato alla raffigurazione di questa pianta è quella disegnata dal Crateva, medico Mitridate VI, il “Rizotomo” ossia tagliatore di radici e a detta di molti storici il più antico illustratore di erbari.
E’ una pianta appartenente alla famiglia delle solanacee, per intenderci la stessa di patate, peperoni e pomodori, che cresce nelle regioni meridionali italiane e veniva utilizzata nell’antichità per la produzione di pozioni magiche legate soprattutto ai poteri afrodisiaci e alle sue proprietà anestetiche, antidepressive, soporifere e ai mille altri utilizzi medici che le si attribuivano, fin dalla notte dei tempi. Non vi era guaritore, strega, mago e spezieria che non conservasse parti di Mandragora, l’erba del Demonio.
Di questa pianta sono presente due specie in Italia, la Mandragora officinalis localizzata per lo più sull’arco alpino e la Mandragora autumnalis tipica anche se abbastanza rara per le regioni del sud Italia, Abruzzo compreso.
Ricordatevi comunque che la pianta è estremamente TOSSICA.
Se volete approfondire potete farlo consultando:
Lo splendido libro di Aurelio Manzi – Piante Sacre e Magiche in Abruzzo – Carabba.
L’ottimo articolo Online – Sulle Tracce Dell’erba “Antimonia” – La mandragora nel folklore dell’Appennino Centrale italiano di Daniele Re e Stefano Treggiari.