L’angolo della poesia
a cura di Gennaro Passerini
Il suggestivo titolo “Conus Magus” della raccolta di Palma Crea Cappuccilli riporta alla funzione analgesica e rasserenatrice della poesia. In natura Magus Conus è una lumaca di mare che produce una sostanza neurotossica capace di agire come antidolorifico per qualsiasi forma di dolore. In senso traslato la poesia si identifica in Conus Magus nella sua funzione di medicina antidolorifica per alleviare le pene e i disagi dell’anima. Vi propongo questo mese la poesia Sfrontati desideri detta dal Prof. Raffaele Simoncini
Sfrontati desideri
Non è facile
prendere curve spericolate
in uscita a strappolarsi
da perimetri o ganasce
di facili blandimenti,
spingersi a trinciare
i reticolati dell’immaginazione
restia a farsi imbrigliare
dagli inganni di promesse frante
o rassegnati refusi di vita.
Ormai non è più tempo
di sfrontati desideri.
Nell’esistenza dell’uomo, sembra dirci la poetessa, con immagini suggestive e metafore accattivanti, si attraversano vari universi di senso: c’è l’attimo fuggente, in cui ciascuno di noi ha sentito, prepotente ed impetuoso, il desiderio di trasgressioni, di curve spericolate, per sottrarsi ai divieti, ai facili blandimenti che irretiscono, sul nascere, ogni velleità, ogni desiderio, ogni passione, ogni spontaneità. Quell’attimo ha avuto la sua chiave ermeneutica nella liberazione dai reticolati dell’immaginazione. È per questo motivo che ciascuno di noi ha attraversato meteore fulgide, meravigliose, per poi consegnarsi ai vincoli della ratio. Essere tali ha rappresentato, in concreto, l’arrendersi alla rassegnazione, il consegnarsi a refusi di vita, ad un mondo incrostato di errori, in cui è venuta meno la curiositas, l’inebriante essenza della ribellione, il desiderio profondo di universi paralleli. Vivere e sentirsi come gli dei, eternamente beati e atemporali, ci ha fatto accostare a pure fonti di acque vergini. Poi, però, arriva sempre, puntuale, l’ora dell’abbandono del carpe diem, paradigmaticamente riassunta nel denso inciso del confessare a se stessi che ormai non è più tempo.