Il Ponte della discordia
Il ponte foce del Saline solo per trasporto pubblico, pedoni e biciclette
di Giuseppe Di Giampietro (digiampietro@webstrade.it _ WhatsApp 338-5343-969)
- Un disastro annunciato. È preoccupante l’annuncio dei Sindaci di Montesilvano e Città Sant’Angelo “Apriremo entro Natale il ponte Foce del Saline alle automobili e a tutti i veicoli”.
Con la cieca certezza che “allevierà il traffico sulla Statale 16” (Il Centro 26-09-2019).
Forse i due Sindaci non si rendono conto che collegare per le automobili i lungomare di Silvi e Montesilvano rischia di trasformare questi lungomare nella tangenziale a mare di Pescara, in contrasto con gli interventi fatti su piste ciclabili, pedonalizzazioni e chiusure temporanee, che hanno ristretto la capacità di traffico del lungomare e, in contrasto con lo stesso dibattito in corso, per una progressiva limitazione del traffico sullo stesso lungomare.
- 6 ponti per le auto a Montesilvano? Almeno uno per la mobilità sostenibile. Sono già stati aperti due nuovi ponti sul Saline, oltre ai due già esistenti, e rimane ancora da collegare la tangenziale di Pescara con l’autostrada A14 nel tratto Nord. Magari con un recupero dell’attuale A14 come asse attrezzato Nord fino a Pineto, in occasione della trasformazione dell’autostrada a tre corsie, che potrebbe avvenire su un nuovo tracciato arretrato. Ma questi sono tutti ponti per le auto. Tutti questi interventi dovrebbero ridisegnare, nel Nord pescarese, la distribuzione del traffico veicolare e pesante spostandolo all’interno, lontano dall’abitato costiero e dal mare. Dunque, nell’abitato denso a mare, occorrerà privilegiare la mobilità sostenibile, per pedoni, biciclette e trasporto pubblico. Non c’è bisogno di un ulteriore ponte per i veicoli vicino al mare. Occorre avere il coraggio di pensare a un ponte del mare per pedoni, ciclisti (come ha fatto Pescara) e per il trasporto pubblico interurbano, per creare un’alternativa al traffico veicolare nel Nord pescarese.
- Un asse per la mobilità sostenibile. Anche perché esiste un’alternativa alla rincorsa a nuove strade e ponti per le auto, che non diminuiranno la domanda di traffico aumentando l’offerta di nuove strade. Infatti, la ricerca sul traffico ha dimostrato che all’aumento dell’offerta corrisponde sempre un aumento della domanda. Nella zona più densamente edificata, alla marina, l’alternativa al traffico è l’asse del trasporto pubblico in sede propria sulla Strada Parco, associata a ciclabile e camminamenti pedonali, sull’ex ferrovia Adriatica, che da un trentennio attende una sistemazione. Quest’asse arriva alla stazione di Pescara, passa presso la stazione di Montesilvano e deve proseguire sui nuovi ponti a mare fino a Marina di Città Sant’Angelo e Silvi, collegando l’asse del trasporto pubblico ai parcheggi di interscambio e al park-and-ride (parcheggia e usa i mezzi sostenibili). I ponti a mare, sul Saline e sul Piomba, dunque, devono essere riservati ai modi sostenibili, trasporto pubblico pedoni e ciclisti (come deliberato nella Mozione del Consiglio comunale di Montesilvano del 19-03-2013).
Non si tratta di pensare solo alla filovia ma, piuttosto, a un asse del trasporto pubblico su cui possano essere instradati i bus urbani e interurbani (2/, 3, 38, 6, filovia e intercomunali) in grado di garantire una frequenza di un mezzo ogni 4-5 minuti, come dimostrato da uno studio del CMG Comune di Pescara del 2015. Quest’asse del trasporto pubblico, instradato sulla Strada Parco, dovrebbe avere una capacità, iniziale di 20 mila passeggeri /giorno fino a raggiungere 35 mila p/g a regime. In grado cioè di assorbire una parte importante del traffico, insostenibile, che oggi si svolge in automobile lungo la fascia costiera a Nord di Pescara, misurata in circa 75 mila veicoli al giorno sulle 3 strade della fascia costiera: lungomare, statale Adriatica-c.so Umberto e via Verrotti-Emigrante (dati PUT Pescara 2019). Un traffico insostenibile per l’area urbana costiera, da spostare in buona parte su trasporto pubblico in sede propria.
- La riqualificazione urbana intorno all’asse Strada Parco.
Il completamento della Strada Parco come asse del trasporto pubblico si deve accompagnare a una riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale dell’intorno urbano adiacente, già proposta negli studi di fattibilità del CMG Comune di Pescara 2015, da adattare al tessuto urbano nei diversi comuni dell’asse, da Pescara a Montesilvano a Città Sant’Angelo a Silvi Marina. Si tratta di adottare un piano particolareggiato di riqualificazione, esteso alle adiacenze urbanistiche dell’asse Strada Parco, con cui favorire la riqualificazione delle proprietà private adiacenti con meccanismi di incentivi / vincoli, tali da estendere l’area destinata a percorso pedonale e ciclabile alle aree private adiacenti, con marciapiedi ampi, arredi, verde e pavimentazioni uniformi e prive di barriere, eliminando i vecchi recinti e scantinati, in cambio di premi di cubatura, destinazioni commerciali e terziarie ai piani terra, con investimenti pubblici di valorizzazione dell’asse come boulevard urbano, riservato alle mobilità sostenibili (TP, Ped, Bici) e alla qualificazione dello spazio urbano adiacente. Le fermate del trasporto pubblico sarebbero connesse a una rete continua e qualificata di percorsi pedonali e ciclabili collina-mare, sicura e priva di barriere negli attraversamenti. Nel PUT di Pescara essi si chiamavano “Itinerari a Mare“, a Montesilvano coincidono con il tracciato storico dei cavatoni di smaltimento acque. Una rete continua, qualificata, di itinerari pedonali e ciclabili, interconnessa alle fermate del trasporto pubblico e alla rete dei parcheggi di interscambio.
Un intero sistema urbano metropolitano, accessibile, sostenibile, riqualificato, interconnesso che può ridurre il traffico veicolare e liberare dalle automobili i lungomare e vaste aree pedonali della zona a mare.
- Un piano mancante. Una discussione assente. Oltre all’assurdità della scelta, arbitraria e non discussa con nessuno, dell’apertura al traffico veicolare del nuovo ponte sul Saline, oltre ai prevedibili impatti trasportistici, ambientali e sociali del traffico, c’è l’inaccettabilità dell’uso errato di un investimento infrastrutturale fatto senza una minima pianificazione (e discussione pubblica) in assenza di un piano del traffico, obbligatorio per legge, ma ancora oggi assente nella quarta città d’Abruzzo.
Ma, ancora più grave, quello che manca è un qualsiasi riferimento alla pianificazione intercomunale della mobilità sostenibile (il PUMS richiesto dall’Europa), sul ruolo di ponti, parcheggi di interscambio, rete del trasporto pubblico (Strada Parco), rete ciclabile, pedonale e del verde e dei servizi urbani in una rete integrata, intercomunale della mobilità sostenibile nella grande città Nuova Pescara, voluta dal Referendum del 2014. I piani non sono solo strumenti tecnici, sono anche occasioni per la città per riflettere su stessa e pensare al proprio domani. Assente è, dunque, qualsiasi partecipazione e discussione pubblica sul futuro della città e del suo territorio. Forse è questa l’assenza più grave che ostacola scelte razionali, trasparenti e condivise.
- Una proposta rétro: il controReferendum
Dunque, rischia di essere catastrofica la decisione sul nuovo ponte Foce del Saline (da 7 milioni di euro), in via di apertura, che il precedente Consiglio comunale del 19-03-2013 aveva destinato solo al trasporto pubblico, pedoni e biciclette, ma che l’attuale Sindaco De Martinis vorrebbe aprire alla circolazione di tutti i veicoli, senza rendersi conto delle conseguenze che avrebbe sul traffico dei lungomare e zona a mare. Tutto, ovviamente, senza piano del traffico e della mobilità, e senza discussione pubblica.
Addirittura a Montesilvano l’attuale sindaco vuole organizzare un controreferendum per “liberare” Montesilvano da tutto il resto dell’area pescarese. Un irragionevole senso di onnipotenza dei nuovi eletti, che hanno una stragrande maggioranza.
Ma qualche volta i cittadini si svegliano dal torpore, e qualcuno chiede: “Che state a fare?“.