PP1. LA GIUNTA CAMBIA IL PIANO A TRATTATIVA PRIVATA

di arch. Giuseppe Di Giampietro (*) – digiampietro@webstrade.it

  1. Il 4 Maggio 2021, la Giunta comunale di Montesilvano, formata dal Sindaco e da 5 assessori (2 assessori assenti), decide la variazione urbanistica di un lotto del PP1, piano particolareggiato n. 1, della zona alberghi-Saline, la zona nuova, la più pregiata della città. La Giunta accetta la proposta di variazione del costruttore Di Properzio che vuole cambiare un suo lotto di 11.631 metri cubi, da turistico-ricettivo a residenziale.

Sembra poca cosa. Riguarderebbe solo il costruttore e sei amministratori. Ma non è così.

  1. Si va a cambiare un piano particolareggiato di 25 anni fa (approvato nel 1996), in cui molti hanno investito, e tutti attendono che decolli. Si sono fatte le case ma non i servizi ed il verde promessi. Un quartiere che ha visto diminuire il valore delle case. Che ancora attende scuole, chiesa, parchi, marciapiedi, piazze e viali alberati. Ed anche il trasporto pubblico in sede propria, dalla Strada Parco a Silvi. Con grandi viali alberati previsti e mai realizzati: Corso Strasburgo, dalla stazione al mare. Un viale previsto di 30 metri con due percorsi pedonali e ciclabili da 10 + 10 metri. Costruito solo a metà, corso Strasburgo ha visto chiudere quasi tutti i negozi aperti. La via Alberto D’Andrea, un vialone alberato, dalla mai nata piazza Germania al fiume e al nuovo ponte sul Saline. Un desolato cimitero di palme morte, impraticabile per qualunque attività. Tutti i servizi, centro commerciale, cinema, palacongressi, parco, sono al di là del viale Aldo Moro, uno stradone pericoloso da attraversare. Mentre tra le case non c’è un metro di pista ciclabile.

Sarebbe il caso di ridiscutere tutto il piano, per concordare il completamento di servizi e verde mancanti. Il problema riguarda tutti, cittadini, turisti che hanno comprato casa, “stakeholder” detentori di interessi. Non 6-7 persone della Giunta che decidono con il costruttore.

  1. In realtà la Legge Regionale urbanistica 18/1983 riconosce che la competenza degli atti di pianificazione ed indirizzo è del Consiglio comunale e non della Giunta.

La stessa L.R. 18/1983 prescrive che le varianti agli strumenti urbanistici, come i piani stessi, siano sottoposti ai meccanismi di garanzia di rispetto del diritto soggettivo e dell’interesse legittimo di ciascuno, per cui le scelte urbanistiche devono garantire pubblicità, trasparenza e partecipazione a tutti i cittadini, con i meccanismi di adozione, pubblicazione, osservazioni di cittadini e terzi interessati, controdeduzioni, e approvazione finale, sempre da parte del Consiglio comunale, non della Giunta, come espressione degli interessi di tutta la città.

  1. La Delibera di variante fa riferimento alla L.R. 29/2020 che, nell’intento di accelerare gli interventi urbanistici attuativi, delega alla Giunta, invece che al Consiglio, le varianti urbanistiche non rilevanti. Ma a due precise condizioni:
  • che la variante sia “conforme” al Piano Regolatore Generale approvato;
  • che gli interventi variati “non alterino il carico urbanistico” già previsto.

Ora né l’una né l’altra condizione sono rispettate nel caso della variante Di Properzio.

  1. La conformità al PRG non può essere invocata, perché il piano generale stralciava tutta l’area e delegava al PP1, preesistente e particolareggiato, regole e contenuti dei processi di trasformazione. Per cui è al PP1 stesso che la variante dovrebbe essere conforme. Ma non lo è proprio perché si tratta di una variante, dimensionale e funzionale.

In secondo luogo, la variante Di Properzio certamente varia il carico urbanistico dell’area.

Un intervento turistico, richiede standard e servizi legati all’uso stagionale e specialistico dell’area turistica. Abitazioni per residenti richiedono, invece, standard residenziali permanenti, scuole, verde, servizi di cui già oggi il quartiere è carente. Un quartiere, che si sta trasformando lentamente, quello del PP1, da seconde case turistiche ad abitazioni permanenti, per residenti che, magari una volta venivano solo l’estate e oggi vi si trasferiscono, magari per la pensione. Per i nuovi abitanti occorre ridiscutere la realizzazione dei servizi mancanti, perché non realizzati.

  1. C’è poi da aggiungere che la variante Di Properzio insedierà 116 nuovi abitanti (11.613 mc), costoro avranno bisogno di 2.784 mq di nuovi standard urbanistici (24 mq x ab.), verde, parcheggi, servizi locali. La variante richiederà degli oneri, a carico del costruttore, da spendere in loco. Sono i cittadini che abitano il quartiere che devono poter dire la loro su quali servizi urgenti vanno realizzati per primi, tra quelli promessi e mai realizzati.

La città e le attività cambiano ogni giorno. Ma sono coloro che hanno già investito in loco, che hanno il diritto di rivendicare una trasformazione sostenibile, nella direzione promessa ma non realizzata. Il Consiglio Comunale sia la sede di questo dibattito. Ai cittadini sia consentito far arrivare le proprie osservazioni. Insieme ripensiamo la città nuova. I cambiamenti di Di Properzio aiutino a riqualificare il quartiere e a dotarlo dei giusti standard. Altrimenti contribuiranno ad appesantire il quartiere e a svalutare ancora di più il valore di tutte le proprietà, anche di quelle nuove che vorrebbero costruire al posto dei residence turistici e bed and breakfast che non “tirano” più.

(* presidente del comitato Saline Marina PP1 di Montesilvano)

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