QUESTO MESE SORPASSIAMO…L’ABITUDINARISMO
di Vittorio Gervasi (num. Giugno 2018)
La vita umana come cammino è sicuramente la metafora più adatta a rappresentare questo viaggio che riguarda tutti noi. Come ogni viaggio si attraversano terre sconosciute, ambienti nuovi e sentieri sconosciuti, si fanno dolci incontri e talvolta si presentano anche brutte sorprese, ma fondamentalmente è un andare avanti, un continuo proiettarsi verso il futuro. In questo incedere, a tratti lento, a tratti velocissimo, spesso si ripetono gesti ed azioni. La maggior parte del nostro tempo la impieghiamo nel fare sempre le stesse cose, dove lo stupore iniziale è presto andato per lasciare il posto all’abitudinarismo. Più comunemente questo comportamento lo chiamiamo routine, proprio per indicare un’abitudine monotona e forse anche deprimente. Se vivi così la tua vita è davvero dura; sembra quasi di essere rinchiusi in una gabbia dalla quale sia difficile fuggire. Chi non ha mai pensato nei momenti di difficoltà “adesso mollo tutto”? Tempo fa andava anche di moda un sito che aiutava in questa impresa dal successo nient’affatto assicurato. Eppure ci sono persone che per una intera vita fanno sempre la stessa identica cosa e quando le osservi ti sembra che quella stessa cosa è come se la facessero per la prima volta; un entusiasmo, una gioia, un’attenzione, una cura dei particolari, una capacità di trasferire serenità e mettere tutta la competenza possibile nell’esecuzione di quel gesto rituale che ti chiedi da cosa scaturisca.
Chi di noi, senza particolari cognizioni tecniche, non è andato a comprare qualche piccolo aggeggio elettronico, desideroso di incontrare un assistente alla vendite del centro commerciale di turno, capace di consigliare comprendendo bene le tue esigenze trovandoti a dover scegliere tra una miriade di prodotti, apparentemente tutti uguali, ma in realtà molto diversi? Bene, se trovi la persona giusta, ti guida nella scelta ed acquisti con soddisfazione, ma se trovi la persona sbagliata – o meglio svogliata – ti chiedi cosa ci stia a fare lì dentro. Uno mostra passione per il suo lavoro, l’altro, sia pur capace, ti farebbe desistere da ogni tipo di acquisto. Stesso lavoro, modi opposti per farlo. È il rischio che corriamo tutti quando facciamo le stesse cose per tanto tempo. Ma chi ama ciò che fa, trova il modo per fare la stessa cosa, ogni giorno, in maniera profondamente diversa. Anche il tratto umano con chi incontriamo ogni giorno può essere improntato all’abitudinarismo, o al contrario allo stupore; sì, stupore per ciò che sembra identico ma in realtà non è mai lo stesso, se solo si ha la capacità di scrutarlo a fondo. Quante strade percorriamo ogni giorno, crediamo di conoscerle a fondo, e invece a distanza di anni scopriamo particolari mai notati prima.
Ci sono molti modi per fare sempre le stesse cose, il più bello è farle ogni giorno come se fosse il primo. Non è impossibile, è possibile soltanto a chi ha deciso di dare un senso, di trovare una direzione, di scoprire un significato sempre nuovo, che spesso richiede un sorpasso di se stessi: un auto-sorpasso , sicuramente il più difficile.