NON SORPASSIAMO LA FRAGILITÀ

di Vittorio Gervasi

Ci siamo arrivati. C’è voluto un po’ di tempo ma alla fine è accaduto. Per anni i profeti della globalizzazione, della crescita infinita hanno professato la loro religione mondialista e progressista.
Un mondo senza barriere, senza confini, senza più limiti. Bellissimo da raccontare, bellissimo per trasmettere suggestioni, ma alla fine tutto implode come un gonfiabile che si ripiega su sé stesso appena il compressore smette di pompare aria.
La debolezza umana in questi giorni appare nella sua autenticità.
Pensavamo di governare tutto, di avere nella tecnologia uno strumento invincibile e invece scopriamo la nostra fragilità. Siamo fragili come quel pacco di cristalleria che in un attimo si può frantumare senza più potersi ricomporre.
Siamo delicati come un fiore che esposto troppo al sole secca.
Siamo poca cosa proprio quando pensiamo di essere tutto.
Benvenuti nella realtà. Il virtuale ci ha condizionato molto, ci ha fatto vivere in un mondo costruito su di noi, o meglio, su quello che credevamo di essere.
Abbiamo scoperto che non siamo la misura di tutto.
Abbiamo capito che la realtà è più forte di ogni infingimento.
Abbiamo imparato a riconoscerci .
Siamo quello che siamo e nulla più: uomini terribilmente fragili.
La sosta è lunga ma il viaggio continua.
La meta vale la pena raggiungerla con un passo completamente diverso.
È la sfida che ci attende, una sfida personale ma collettiva allo stesso tempo, perché, ciò che realmente ci unisce, è la fragilità!

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