Rispettare la volontà dell’elettore – Editoriale
L’editoriale
Rispettare la volontà dell’elettore
di Mauro De Flaviis
Carissimi lettori, a valle dell’endorsement del cofondatore nello scorso numero di febbraio, mi sento in dovere di riconoscere il suo innegabile e insostituibile ruolo di promotore e procacciatore di sostenitori, sin dalla prima ora, de Il Sorpasso. Senza la sua certosina ricerca di sostenitori e la sua infaticabile capacità di rappresentare gli obiettivi dei fondatori e la sua inesauribile rete di contatti, non saremmo giunti a questo punto. Mi corre obbligo ringraziare pubblicamente l’amico Gennaro per l’infaticabile impegno nella realizzazione del progetto. Ne approfitto per scusarmi pubblicamente per tutte quelle volte non sono stato in grado di corrispondere con altrettanta energia e capacità alle sollecitazioni e proposte realizzative, rifugiandomi dietro la incapacità a sostenere più impegni di quanti già in agenda. Devo ringraziare anche l’altro cofondatore Vittorio per la enorme dose di pazienza esercitata nelle interminabili discussioni a tre, per arrivare spesso allo stesso punto di partenza. Siamo un gruppo di amici che ha sognato e sogna un futuro migliore per la nostra amata Montesilvano e siamo riusciti, ognuno con le nostre peculiarità, a trovare il modo per realizzare quanto conoscete. Sono onorato di lavorare con voi!
Bando alle ciance e passiamo a rappresentarvi il tema del mese. In attesa di novità abbiamo voluto riportarvi quanto accade rispetto al progetto di fusione di Montesilvano, Pescara e Spoltore nella Nuova Pescara. Come sapete, nel maggio 2014 a larghissima maggioranza e contro ogni pronostico, il referendum sancì il parere favorevole dei residenti alla creazione della Nuova Pescara.
Il Consiglio e la Giunta regionale, appena insediati, avrebbero dovuto licenziare una legge regionale in aderenza con le risultanze del referendum. Si è arrivati invece a fine 2017 quando il presidente D’Alfonso ha ritenuto dover imprimere una accelerata spingendo per approvare la proposta di legge regionale 206 del 2016 inviandola ai Comuni interessati e chiedendo loro un parere non vincolante sul procedimento immaginato. È storia la ferma opposizione dei Consigli comunali di Montesilvano e Spoltore, che già precedentemente avevano affermato la loro contrarietà allo scioglimento, e vorrei ben vedere…! Tralascio commenti sulla qualità della discussione in Consiglio comunale, mentre vi rimando alle pagine interne per leggere la deliberazione del Consiglio di Montesilvano. Parimenti abbiamo riportato un estratto delle deliberazioni dei Consigli di Spoltore e di Pescara, quest’ultima favorevole alla fusione con richieste di modifica. Delle deliberazioni e della proposta di legge regionale 206/2016 e per Montesilvano anche la trascrizione degli interventi dei consiglieri pubblicheremo sul sito web www.ilsorpassomts.com, i documenti integrali. Ciò per permettervi di farvi una idea delle varie posizioni.
A chi tra i detrattori della fusione ricorda a ogni piè sospinto essere possibile l’integrazione dei servizi e della pianificazione territoriale dei singoli Comuni, in tavoli di concertazione capaci di allineare le scelte e le politiche delle singole amministrazioni, sollecito la lettura della intervista alla ex vicesindaco di Città Sant’Angelo, effettuata a metà febbraio, gemella di quella effettuata al sindaco Maragno, e non pubblicata sul numero di febbraio, perché pervenuta tardi in redazione. È paradossale leggere l’intervista a un mese di distanza, perché sia la vice sindaco Fabbiani, che l’assessore alla mobilità sostenibile Civitarese si sono dimessi, probabilmente facendo naufragare alle prime battute il tavolo intercomunale faticosamente costituito. La triste realtà è la fragilità politica delle amministrazioni e ciò rende praticamente impossibile il coordinamento tra le stesse.
Le elezioni hanno restituito un quadro di ribaltamento dei fragili equilibri preesistenti ed è emersa forte la volontà del corpo elettorale di cambiare passo nell’amministrazione del Governo nazionale. Siamo certi che altrettanto accadrà nelle prossime elezioni locali, esattamente come quattro anni fa gli elettori, chiamati a rispondere al quesito elettorale, risposero nettamente. Ho interpretato il pronunciamento del 2014 come una bocciatura della allora classe politica e delle strutture amministrative dei singoli Comuni, nella speranza di guadagnare efficienza e qualità nella confluenza in un Comune di dimensione maggiore.
Di certo la scadente pianificazione territoriale del nostro Ente, capace negli ultimi decenni di assistere impotente alla cementificazione della nostra città, senza essere in grado di garantire l’ottenimento di spazi pubblici (marciapiedi, parcheggi, piste ciclabili, strade, piazze, ..), ma puntando solo a soddisfare gli appetiti del sistema di affari che ruota intorno al mondo delle costruzioni, potrebbe ottenere vantaggi da una pianificazione unitaria con Pescara, evidentemente non sofferente di mancanza di standard pubblici. L’ultimo spostamento delle volumetrie dal curvone al centro del PP1 con un atto di Giunta e non di Consiglio, a mio avviso competente per tali aspetti e comunque prudenzialmente da consultare, è altrettanto significativo della modalità ritenuta normale da chi amministra.
Tornando al referendum e alla volontà dell’elettore, ritengo insipiente la posizione di chi continua a battere esclusivamente il tasto dell’identità e accetta che si continui a governare nel solco della tradizione, perché probabilmente sarà spazzato via alle prossime elezioni con buona pace della montesilvanità. Sarebbe stato meglio onorare a pieno il ruolo di rappresentante degli elettori proponendo alternative migliorative alla proposta di legge regionale 206/2016, invece di limitarsi a rigettarla integralmente.
Troppo comodo dire no e non proporre alternative trascurando la volontà dell’elettore!
Chiudiamo con la polemica del momento: la decisione di installare i photored su tutti i semafori di Montesilvano. L’Associazione Commercianti e molti altri, tra i quali anche consiglieri di maggioranza, usi a vestire i panni di governo e di lotta, come amava affermare l’on. Bertinotti, contestano pesantemente la scelta, accusando la Giunta di voler procedere a un salasso nei confronti degli automobilisti. Sinceramente non amo chi difende coloro che violano le regole e anzi trovo stucchevole la polemica. Semplicemente nessuno ha da temere nulla se non viola le regole. Non sono un automobilista modello, a volte violo le regole e se mi venisse comminata la sanzione la riconoscerei come giusta e pagherei la relativa sanzione senza lamentarmi. Però se la motivazione ufficiale della installazione dei photored è la sicurezza stradale, è altrettanto vero che mi sento sinceramente preso per i fondelli. Chi afferma che i photored siano indispensabili per la sicurezza stradale ha mai viaggiato per le strade di Montesilvano? Le buche enormi sono la regola, la segnaletica orizzontale è per larga parte evanescente, i marciapiedi fantasma, le piste ciclabili nonostante la bandiera elargita dalla FIAB una chimera al netto di via Aldo Moro e di via della Liberazione, le limitazioni in zone 30 kmh dove non presenti i marciapiedi illusioni, un piano del traffico e della mobilità sostenibile un sogno, ..
Semplicemente si abbia il coraggio di essere coerenti: se sicurezza stradale si vuole perseguire, si vincolino le risorse provenienti dalle sanzioni ad aumentare la sicurezza stradale partendo dalla pavimentazione regolare e non straordinaria di strade oltre il limite del collasso.